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Siamo un selfie artistico con più di 40000 anni!

Siamo un selfie artistico da più di 40000 anni!

Pare che la percezione visiva, non sia solo una questione d'occhio, ma anche di cervello:

i neuroni sarebbero in condizione di riconoscere autonomamente rosso, blu e verde all'interno della corteccia cerebrale.

Il colore percettivamente possiamo leggerlo come linguaggio simbolico, non solo come fatto fisico: il colore è solo linguaggio simbolico.

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Quilo: mocciosi e barrosi!

Quilo, storica voce dei Sa Razza, in un minuto ci fa riflettere su come questa generazione di rapper stia annientando la memoria nel nome dei finti dissing che tradotti in viral marketing, determinano sistemi di mercato a circuito chiuso, nel quale se provieni dal tempo della storia del rap, sembri non avere voce in capitolo, la scena rap contemporanea isolana per lui? Fatta di mocciosi e barrosi!

La lyrics mini clip è estratta da una song del 2015 prodotta da Micho P.
Chi sa se nel riprenderla abbia pensato a Salmo e Fedez…

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L'estetica del dissing tradotta in marketing!

L'estetica del dissing tradotta in marketing

Nel Settembre del 2020, pubblicavo su Amazon un testo critico con una serie di contributi di hater che demolivano il mio lavoro, tutti rigorosamente postati e condivisi, con un gallerista che intermediava in quel momento il mio lavoro: Salvatore Iacono di "Ischia street gallery".
Il libro lo trovate su Amazon a questo link:

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La coscienza artistica è nell'osservatore delle immagini!

La coscienza artistica è nell'osservatore delle immagini!

Blu, giallo e rosso, per la scienza e la Fisica, sono i tre colori fondamentali, se preferite primari, ma non combaciano con ciò che legge sensorialmente il nostro occhio come primari: il blu, il verde e il rosso.

Questo cosa vorrebbe dire?

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La stroncatura nutre l'artista visivo!

La stroncatura nutre l'artista visivo!

Cosa crea il campo linguistico, e d'azione operativo culturale, di un artista visivo?

Su tutto la sua coscienza culturale, che cresce in proporzione a quanto sia rifiutato, dileggiato e osteggiato.

Cosa crea l'incomprensione tra l'artista e chi stronca la sua ricerca?

La mancata sincronizzazione culturale ed empatica, con la coscienza dell'osservatore.

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L'origine dell'arte è l'instagram!

L'origine dell'arte è l'instagram!

Quando ragioniamo di linguaggi dell'arte, quello che dobbiamo mettere a fuoco, è come l'arte sia tutta contemporanea: i ragionamenti nel presente sono su di un passato compresente.

Ragionare sull'arte come qualcosa che vada avanti rispetto a un indietro nel tempo, è erroneo.

Esiste soltanto con lo sguardo del presente: quella che non guardo, che non visiono, che non giudico, non è arte, forse lo è stata ma ora non lo è più, non c'è!

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Il linguaggio dell'arte è fuori da sé!

Il linguaggio dell'arte è fuori da sé!

I linguaggi dell'arte sono sempre memoria del presente, memoria che non è mai statica ma sempre dinamica, con la quale si dialoga dalla prospettiva del tempo presente determinando il futuro!

Che cosa ho scritto?

Tento d'essere più chiaro?

Il presente è il tempo che legge il passato, è il Direttore d'orchestra che accompagna il linguaggio, il linguaggio è però fuori dal suo tempo, l'ascolta in tempo reale!

 

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