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Con l'arte viaggi nel tempo!

Con l'arte viaggi nel tempo!

Cosa sia realmente l'umano, lo si può desumer da come si relaziona all'arte.

La capacità di relazionarsi al linguaggio delle arti visive (che sarebbe il caso di chiamare maggiori), vuole dire avere la capacità d'individuarsi autonomamente nell'ambito di una moltitudine (o se preferite massa o gregge): osserviamo, riflettiamo e ci esprimiamo criticamente (e individualmente) in autonomia (si spera).

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Accademia a Cagliari?

Temporary Storing – Fondazione Bartoli Felter a Cagliari: gli studenti Emanuele Marcia e Raffaele Nigelli di Arti Figurative del Foiso Fois, in occasione dell’Urban Fest, chiedono agli artisti Alessandro Lobino, Giulia Casula, Alberto Marci e Sabrina Oppo, a cosa serva l’Alta Formazione Artistica!

 

Alessandro Lobino

Giulia Casula

Alberto Marci

Sabrina Oppo

 

La petizione per un'Accademia di Belle Arti a Cagliari è su change al link:

Accademia a Cagliari

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L'arte per una resistenza umana globale!

L'arte per una resistenza umana globale!

 

Le arti visive, che preferisco chiamare maggiori, sono biologicamente collettive e connettive, ma sono anche individuazione individuale.

Incredibilmente quello che i nati dopo il 2000, legano emotivamente a social e app varie, è da sempre presente nel nostro linguaggio Madre (quello dell'arte).

Nei social network cosa siamo, se non l'io parte di un tutto?

Il nostro io parte di un tutto, è da sempre nelle arti maggiori che ci hanno condotto sin qui.

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L'arte salverà l'umano!

L'arte salverà l'umano!

Quella che genericamente definiamo "identità" o "autonomia" artistica, è autoconoscenza, un riflettersi nel linguaggio che passa per la pratica linguistica dell'arte.

La pratica dell'osservazione del gesto e del segno artistico, non è qualcosa di cui fruiscono esclusivamente gli artisti, gli artisti come terzi assistono con lo sguardo quello che il linguaggio comune dell'arte determina.

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Niente educa all'altro quanto il linguaggio dell'arte!

Niente educa all'altro quanto il linguaggio dell'arte!

I linguaggi dell'arte maggiore (pittura e scultura), con gesti, segni e simboli ci orientano verso traiettorie di significato nascoste o ambigue, non istantaneamente accessibili come un selfie su instagram.

La riflessione linguistica comune è qualcosa di direttamente derivante dall'osservazione dell'umano, con un tempo di riflessione che ne abbraccia tutta la sua storia sul pianeta, è quindi uno strumento di raccordo e dialogo non solo con l'altro, ma anche con l'altrove.

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L'arte sala dei vermi: WYRMSELE!

L'arte sala dei vermi: WYRMSELE!

Le arti visive maggiori, quando guidate dall'impulso di ricerca, sono traccia nella contemporaneità, di antiche e ancestrali scienze alchemiche.

Le arti visive sono da sempre, proiezione psichica con effetti terapeutici.

L'artista contemporaneo come un artista antico affronta la nigredo e la melanconia, con l'opus:

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L'arte è razionalmente relazionale!

L'arte è razionalmente relazionale!

Il confronto razionale (e relazionale) mosso dalla volontà di comprendere il linguaggio delle arti visive (che se parliamo d'arte e non altro, è sempre contemporaneo e fuori dal tempo delle mode), modifica e amplifica la percezione di chi osserva per comprendere la sua visione.

L'arte visiva è uno strumento che ci consente di comprendere come la maggioranza sono sempre gli altri e la minoranza siamo noi, gli artisti e coloro che comprendono le dinamiche processuali e cognitive dell'arte.

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L'arte? Il rave party delle coscienze!

L'arte? Il rave party delle coscienze!

Le rappresentazioni artistiche sono sempre reali, mettono sempre a fuoco aspetti della "nostra" realtà e della complessità del Sé.

Le arti visive (o maggiori), sono la nostra percezione del mondo in forma plastica, nella sua complessità e totalità, il concetto intuitivo che abbiamo di noi.

Cosa ci serve per leggere e interpretare la grammatica dell'arte?

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