LOBODILATTICE

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NEFILIM

NEFILIM

La marcia della nostra specie umana, verso la civiltà e una civicità linguistica dell'arte, è stata lunghissima.

Passa attraverso tre stadi separati, di lunghi periodi dI 3600 anni:

- la civiltà mesolitica (11000 a.C.).

- la civiltà ceramica (7400 a.C.).

- la civiltà sumerica (3800 a.C.).

Il nostro segreto biologico ed evolutivo, pare muoversi e ruotare intorno ai linguaggi dell'arte in maniera regolare, quasi come se necessitassimo da sempre di simboli di connessione tra noi e tra noi e l'universo!

Video: 

IL TRASCENDENTALE IMMERSIVO E' LA MATRICE CHE RIMPIAZZA IL CASSETTO

I PITY THE GARDEN (1) - Mariam Natroshvili & Detu Jincharadze
I PITY THE GARDEN (2) - Mariam Natroshvili & Detu Jincharadze
I PITY THE GARDEN (3) - Mariam Natroshvili & Detu Jincharadze

Per la Biennale di Venezia, presso lo Spazio “Punch”, è ospitata la mostra dal titolo I pity the garden, avente una videoinstallazione di Mariam Natroshvili e Detu Jincharadze. Precisamente, loro rappresentano il Padiglione Nazionale della Georgia. Nella poesia I pity the garden, Forugh Farrokhzad criticava la società, nella propria rinuncia a curare la libertà personale, in specie se delle donne. Mariam Natroshvili e Detu Jincharadze sono nati in Georgia, qualche anno prima che si disintegrasse l’URSS.

PORTFOLIO NATALE: PIANETI!

Ci siamo quasi, quarto step del mio portfolio d'artista universale, dal momento che il termine internazionale mi pareva un tantino involutivo e provinciale, a breve sempre sul #Lobodilattice, vi presenterò il mio portfolio officiale che utilizzerò a partire dal Settembre 2022 (gli artisti cambiano nel tempo e sovente s'annoiano nel presentarsi sempre nella stessa modalità):

 

 

PORTFOLIO NATALE: PIANETI!

Le divinità sono 12, quattro volte 3: scandiscono il nostro tempo:

Video: 

L'ALBA DELL'EDEN ED IL TRAMONTO DELL'ISTITUZIONE STANNO AL "TAPPETO VOLANTE" PER IL TEMPO

All windows of my home - ARAKS SAHAKYAN
Catalysis - FAIG AHMED
I wish you were a mulberry leave, and I am the silkworm - OLAF NICOLAI
Sand storms in Medio Mundi - LISA BATACCHI
Some places, some stories - NINO KVRIVISHVILI
Kayakalak panels - FIROUZ FARMAN-FARMAIAN
Tunduk - FIROUZ FARMAN-FARMAIAN

Per la Biennale di Venezia, il Giudecca Art District ha scelto d’ospitare una duplice mostra: Padiglione Nazionale del Kirghizistan e Silk. Nell’insieme, emerge la rappresentazione del tessuto. Sappiamo che 10.000 anni fa fra il Caucaso e la Mesopotamia s’iniziarono ad allevare le capre e le pecore. Alla lunga, si sviluppò l’arte del tappeto. Esteticamente, ci si potrebbe chiedere come sia percepibile un “nomadismo della memoria”. La capra e la pecora sembrano animali docili, che però sanno adattarsi agli ambienti più ostili.

Non c'è Babilonia nel nome dell'arte visiva!

 

Non c'è Babilonia nel nome dell'arte visiva!

Chi ha la pazienza di leggere i miei scritti, dovrebbe avere chiaro che ragiono nei termini delle arti visive (o se preferite maggiori dal momento che raccontano tanti nostri mestieri biologici e paiono essere innate), d'altronde l'unica lingua che utilizzo in modalità fluida e corrente e che mi consente di comunicare con tutta la specie valicando confini identitari e linguistici di genere (con l'Italiano, il napoletano, il sardo o l'inglese la video dura).

Video: 

UNA TRANSUMANZA DAI TEMPI BUCOLICI AGLI IMPEGNI CONSUMISTICI

TRAHSHUMANIKA - Ionut Dragos
TRAHSHUMANIKA - Ionut Dragos
TRAHSHUMANIKA - Ionut Dragos
TRAHSHUMANIKA - Ionut Dragos

A Venezia, presso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, è stata aperta (dal 4 al 9 Luglio) la mostra d’arte contemporanea Trahshumanika, coi quadri a tecnica mista di Ionut Dragos. Esteticamente, funziona una critica all’ideologia del capitalismo. La meccanizzazione della produzione toglie qualunque “poesia” per l’artigianato “indipendente”. Precisamente Ionut Dragos rivisita la cultura d’una regione a nord della Romania, che si chiama Maramures.

L'arte nasce quando qualcuno disegna!

Cosa voglio dire quando ragiono sull'arte come linguaggio connettivo?

Il linguaggio connettivo dell'arte, non ha nulla a che vedere con una ricerca artistica personale, il linguaggio dell'arte connettiva non è esperienza o acquisizione personale, c'è, è di tutti, non muore mai, esiste quando nasciamo.

Il linguaggio individuale dell'arte, è quello che rinasce ogni qualvolta un bambino comincia a disegnare: è un contributo individuale a un flusso connettivo già esistente.

Video: 

L'autonomia del linguaggio siamo noi!

L'autonomia del linguaggio siamo noi!

 

Il linguaggio dell'arte andrebbe inteso come un nostro riflesso connettivo e collettivo; riflesso che sintetizza aspetti della storia della nostra moltitudine su questo pianeta, quando non ci riflettiamo in un linguaggio artistico, nella migliore della ipotesi siamo davanti a una decorazione, un bello sfondo per un selfie.

Video: