La scrittura nemica delle arti visive!
Inviato da Domenico Di Caterino il Ven, 16/09/2022 - 21:26La scrittura nemica delle arti visive!
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La scrittura nemica delle arti visive!
Kill the dreams!
Il viaggio reale nei miei sogni!
Tutti artisti nel sogno!
Alla Biennale di Venezia, è possibile visitare l’interessante Padiglione del Nepal, con le opere dell’artista Ang Tsherin Sherpa. Esteticamente, egli esibisce le contraddizioni storiche e culturali dell’Himalaya. Se esiste il nomadismo d’una spiritualità, partendo da una tradizione locale, si rischia fatalmente d’occidentalizzarne la mercificazione, tramite il ritiro… d’una “cartolina”? Da un lato si narra l’intreccio delle religioni (il bonismo, il buddismo, l’induismo ecc…); dall’altro lato si rincorre l’idillio del new-age in una Shangri-La.
Il sistema linguistico dell'arte è chiuso, lo è in una modalità non diversa dal sistema di mercato dell'arte, ma è molto più ampio, dal momento che non impone interessi finanziari privati.
L'artista rivolgendo il suo linguaggio agli altri condividendolo, nella pratica si rivolge a se stesso, mette in circolo e tutto gli torna in modalità condivisa (altro che le condivisioni virali imposte dai media di massa che viaggiano via social network).
Visualizzare vuole dire produrre mentalmente delle immagini, non guardare delle storie su Instagram (che nella pratica vuole dire subire le immagini): il segreto della creazione artistica è tutto nella visualizzazione, che avviene su un piano immaginifico astrale e che nulla ha a che vedere con i social network.
La creazione è fatta di due cose: visualizzazione e condivisione!
Visualizzare e creare un'immagine è qualcosa che quando avviene concretamente, lascia un'impronta su un piano astrale connettivo.
L'artista è mente!
A Venezia, presso la Galleria d’Arte “Castello 925” è stata aperta una doppia mostra, dal titolo Onirica (Melinda Stickney-Gibson & Gary Gissler) + Yoga: interiore eterno (Kaethe Kauffman). Esteticamente, si percepisce la dialettica dell’ispezione medica verso una terapia oracolare. Se potessimo applicare un elettroencefalogramma alla terra, allora questa “sobbalzerebbe” all’orizzonte, “caricate” le sue ombre in una materia grigia dell’aria. Da un lato, il sogno ispeziona le “vertigini libidinose” della mente.
I non artisti? Animali senz'anima!