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L'artista osserva l'anima!

L'artista osserva l’anima!

L'osservazione è lo strumento cosciente che serve all'artista per comprendere i demoni che abitano il suo subconscio, i suoi demoni dove sono se non sella sua memoria fatta di collettività e connettività in una scala che va dal micro al macro.
Per osservare non deve giudicare deve applicare i principi del suo insegnamento fatto esperienza, non deve avere nemici e sapere amare chi ambisce a confrontarsi con l'arte e la sua fenomenologia come fosse se stesso, in altre parole relazionarsi agli altri artisti come se avesse a che fare con se stesso.
Tutto questo vuole dire fare emigrare la sua concettualizzazione verso la spiritualità, la sua invadenza e forma d'espansione in generosità, il suo linguaggio deve sapere essere abbondanza per sé e per gli altri, in altre parole muoversi sotto l'influenza di Giove.

Per fare ciò serve:

- Intenzione: avere ben chiaro su cosa si sta lavorando, evocando o rappresentando con il proprio linguaggio.
- Volontà: memoria e ricordo di sé non vanno negati e cancellati nel nome di una ricerca linguistica.
- Concentrazione: focus è il ricordo di sé, l'artista lavora con se stesso e per se stesso nell'interesse della ricchezza altrui.
- Coscienza: fondamentale per evadere dalla mente che imprigiona razionalmente il linguaggio, questo è possibile soltanto attraverso l'intuizione del cuore.