UNA VITA LEMME LEMME mostra personale di Gianni Cella
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UNA VITA LEMME LEMME mostra personale di Gianni Cella
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UNA VITA LEMME LEMME
Mostra personale di Gianni Cella
SHOWCASES GALLERY
(by Franco Crugnola Studio di Architettura)
Via San Martino della Battaglia, 11
21100 Varese
Dal 29 settembre al 27 ottobre 2018
Mostra in collaborazione con BIANCOSCURO
A cura di Franco Crugnola
Catalogo SGE con testo di Palmira Rigamonti
Inaugurazione: sabato 29 settembre, ore 17.00
Ingresso libero
Gianni Cella è un artista contemporaneo “storicizzato” che da decenni ha sviluppato un percorso artistico personalissimo vicino allo spirito libero e dissacrante della componente dadaista dell’arte.
Possiede l’estrosità del visionario e con il suo sguardo a volte grottesco e a volte malinconico, riesce a coniugare perfettamente l’intuizione creativa con il gioco conducendoci all’interno del “suo guardare” popolato di personaggi fantastici e coloratissimi.
Cella, che negli ultimi anni ha portato avanti la sua personale ricerca attraverso il linguaggio della scultura, lavora con la vetroresina e gli smalti e realizza maschere come rappresentazioni di stati d’animo e sculture verticali in cui il soggetto a volte si ripete in sovrapposizione.
Ma attenzione che il suo universo pop, vivace, colorato, quasi cristallino, descrive con grande lucidità la contemporaneità, la cultura vuota ed allucinata della “cultura di massa”, le difficoltà dell’uomo di superare il proprio senso di inadeguatezza e le difficoltà di relazionarsi con gli altri.
Le opere di Gianni Cella hanno il dono di rendere più piacevole lo spazio e uniscono la riflessione all’ironia, ci coinvolgono, ci emozionano e risvegliano il fanciullo che è in noi.
Con l’occasione del vernissage, l’artista presenterà, oltre ad opere ed installazioni inedite, il suo nuovo “libro d’artista” a tiratura limitata e colorato a mano dal titolo “Una vita lemme lemme”
Palmira Rigamonti
Biografia Gianni Cella
L’artista è nato a Pavia nel 1953, è un visionario della vita, prolifico, polimorfico e caleidoscopico che vive in un perenne isolamento adolescenziale. Nel gennaio 2000 ha abbandonato il collettivo Plumcake per sentirsi responsabile del suo mondo creativo ed iniziare un nuovo percorso individuale tra disegno, pittura e scultura.
L’artista punta la sua attenzione, con i suoi rilievi plastici e le sue maschere allestite, sul senso di inadeguatezza sempre più crescente nei confronti di noi stessi e degli altri. I suoi personaggi sono l’allegoria dell’insensatezza, dell’immaginazione fantastica, caratterizzata tuttavia da uno sguardo affettuoso e buffo nei confronti della vita che attenua la malinconia.
Spesso le sue opere sono una grottesca e caricaturale visione di volti con un occhio solo, sbuffanti, a forma di stella o asteroide, a raccontare una realtà concreta ma nel contempo “psichica”, che narra di pulsioni nascoste, stati d’animo attraverso un bernoccolo, un occhio solitario, una smorfia. La scelta ci parla del senso destabilizzante della vicinanza con “la gente”, della difficoltosa relazione che viene a crearsi tra noi e gli “altri”, amici o nemici che siano. (S. M.)
I suoi lavori sono collocati nei più importanti musei e gallerie internazionali.
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