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Sono diventato niente alle prime luci

Inaugura

Sabato, 21 Gennaio, 2023 - 18:00

Presso

CIVICO 23 NO PROFIT ART SPACE
via Parmenide 23 Salerno

A cura di

Civico 23 Art Gallery

Partecipa

Arturo Ianniello

Fino a

Sabato, 4 Febbraio, 2023 - 20:00

Sono diventato niente alle prime luci

Comunicato

Sabato 21 gennaio 2023 lo Spazio Civico 23 ha il piacere di ospitare la mostra personale dell'artista Arturo Ianniello dal titolo "…sono diventato niente alle prime luci". In questa occasione saranno presentate al pubblico una selezione di opere realizzate con metallo e altri materiali di recupero attraverso i quali apprezzare le audaci soluzioni tecniche e formali dell'artista campano. Si tratta di un viaggio "aptico" tra sensazioni, luoghi, territori, all'interno di perturbanti immedesimazioni materico/visive. A tal proposito Angelo D'Amato scrive: Considero l'artista Arturo Ianniello come re Mida, la sua capacità di trasformare in arte materiali, altrimenti destinati al macero, lo rendono simile al mitico sovrano della Frigia. Il suo incedere lento, e perciò attento, nello scegliere il materiale ferroso mi fa immaginare l'artista intento ad osservare, come un archeologo, il formarsi di quelle strane escrescenze, quei repentini cambi di tono, quelle irregolarità che solo il tempo riesce a creare. Le opere di Ianniello sono sempre circondate di quell'aura che Walter Benjamin avrebbe fatto sbiadire al cospetto dell'immagine simulacro. Sono espressione di una lontananza in termini temporali, poiché sono il risultato dell'effetto del passare degli anni, ma sono anche espressione di una vicinanza godibile grazie ad un contatto unico e irripetibile con la materia. Quest'ultima diventa, magicamente, testimone di flussi di coscienza, come li avrebbe definiti il filosofo Bergson, perché elemento apparentemente inerte di azioni subite e di reazioni chimiche di superficie che ci proiettano in un mondo di ricordi di indefinita successione cronologica. Rimanendo ancorati alla superficie, o meglio agli "effetti di superficie" ricordiamo, attraverso la lettura di Deleuze, quanto gli stoici dessero importanza a ciò che accade alla superficie delle cose, evidenziando una distinzione, oggi più che mai evidente, tra esseri corporei ed incorporei. Tale distinzione potremmo tradurla come segue: data l'azione di un corpo (uomo, agente atmosferico o altro) su un altro corpo (la materia con cui sarà fatta l'opera) si produce non un altro corpo ma un nuovo attributo, ovvero un modo di essere del corpo/materia che si concretizza per essere dotato di caratteristiche che prima non aveva. Questa legge della causalità ci fa intendere come "gli incorporei" siano evidentemente quelle sensazioni, quelle forze intensive che dall'opera promanano e che non vanno considerate semplici risultati di effetti volontari o involontari ma vere e proprie entità che hanno il potere di modificare il nostro stato percettivo ed emozionale; proprio come nelle opere di Arturo Ianniello dove queste entità pullulano lasciando il passo ad un vero e proprio terremoto di sensazioni

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