LOBODILATTICE

L’anima della scultura

Inaugura

Giovedì, 10 Settembre, 2020 - 18:30

Presso

Galleria Duomo - Carrara
Via Finelli, 22/b

A cura di

Filippo Rolla

Partecipa

Mario Fruendi

Fino a

Mercoledì, 30 Settembre, 2020 - 20:00

L’anima della scultura

Comunicato

L’anima della scultura tra luce, ombra e suono è la ricerca artistica di Mario Fruendi che lo ha portato, in questi ultimi anni, a scolpire immagini essenziali come costruzioni dove il suo pensare i pensieri diventa una riflessione destinata a cogliere ed assaporare il fluire dei vissuti interiori nelle svariate forme.

L’arte non è solo la rappresentazione della realtà, l’arte può plasmare una sua propria realtà ed in questo scenario l’indagine di Fruendi vuol esprimere, attraverso la scultura, quello che lui sente e porta dentro di sé, vale a dire quei legami, tensioni, emozioni, sentimenti, quell’umore variabile della vita interiore con cui ognuno di noi tesse le proprie relazioni.

La riflessione di Mario si concentra ed esplora uno spazio vivente sempre in espansione simile ad un uragano, dove il tempo, pur continuando a scorrere inesorabile, prende forma senza dissolversi perché il senso dello scolpire resta irremovibile.

E così la sua scultura ci rimanda ad una figura che desidera comunicare con anime affini circa quel sentire o quell’ascoltare che si profilano nell’orizzonte dell’incontro, offrendo la possibilità di ritrovarsi ed iniziare un dialogo con se stessi, gli altri e la realtà.

Accuratamente scolpisce questa relazione affascinante dell’interiorità, queste scintille, circostanze imprescindibili per il mondo dell’arte che trovano vitalità nell’empatia, quel sentir dentro coinvolgente e condiviso con l’osservatore, quell’up & down che attraversa i nostri stati d’animo mostrandoci l’amore nella sua bellezza.

L’idea di Fruendi è quella di abbracciare l’esperienza del vissuto che la scultura può evocare all’attenta sensibilità dell’osservatore, suscitando così una corrispondenza che rimanda a quell’insegnamento di Platone dove riprende vigore e consapevolezza il concetto che la bellezza non va guardata con gli occhi ma con il terzo occhio, quello dell’anima.

Oggi, la sua sperimentazione ha una metodologia ben definita, infatti il blocco di marmo viene tagliato in maniera regolare ma con differente profondità per creare al suo interno quella forma geometrica, come dei solidi all’interno, ricercata e voluta.

E questa meticolosa lavorazione del levare creando spazi vuoti e spazi pieni, basata sulla divisione in segmenti che ricorda il pentagramma musicale, fa emergere una struttura architettonica e lamellare dentro la quale prende forma una figura, considerata dallo scultore Mario Fruendi l’anima del marmo, o come dice: l’anima della scultura.

Un gioco di pieno e vuoto che dà vita al movimento del marmo ed alla sua forma e che oggi in certe sculture questo gioco, realizzato con un preciso studio, volendo s’intreccia al suono della scultura., se toccato da un bastoncino.

Questa casuale scoperta è avvenuta nel 2016, infatti Mario mi racconta che per puro caso con una stecca ha toccato la scultura e questa ha emesso delle vibrazioni e dei suoni che hanno catturato la sua attenzione e riportando alla memoria lo scultore Elmar Daucher (1932 – 1989), ricordato dallo stesso Fruendi e noto nel mondo per i suoi litofoni, sculture sonanti.

Oggi quella scultura di marmo Statuario porta con sé l’indagine e la sperimentazione che Mario esegue su altre opere affinché la nascita del suono sia un valore aggiunto perché come dice “la mia scultura si può vedere, toccare ed infine ascoltare”.

Quando Mario scolpisce, mi dice che per lui sembra quasi un’evasione, un momento dedicato alle piccole attenzioni, come quelle piccole felicità di Marc Augé che quotidianamente proviamo mentre gli prestiamo la dovuta cura perché sono vicine a noi e non dimenticate malgrado tutto.

Scolpire acquista quel valore aggiunto che permette a Fruendi di vedersi e conoscersi in maniera autentica. Come la luce del faro che diventa un riferimento per chi naviga nel mare dell’esistenza così il suo atteggiamento ricerca un sentimento di felicità, dato non tanto dalle circostanze esterne, ma dai valori di ieri ed oggi che divengono una guida rassicurante.

 

Filippo Rolla, 3 Agosto 2020

 

Si ringrazia il Comune di Carrara ed il Club Unesco Carrara dei Marmi per il Patrocinio e gli sponsor Galleria Duomo Carrara, Baicchi Abrasivi srl, Stoneval srl, Rocchi Marmi snc, Franchi Umberto Marmi srl, SGF Laboratorio di Scultura.

La mostra è inserita nel circuito del Festival Convivere di Carrara - sezione Carrara Aperta e rimarrà aperta durante il Festival con il seguente orario: 17.00 - 24.00 e poi dal 14 al 30 Settembre: venerdì e sabato dalle 20.00 alle 23.00 oppure su appuntamento e per qualsiasi informazione contattare il seguente numero di cell. 347 1928844.

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