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Personal Artista Trasmutante

Personal Artista Trasmutante

Quando è che un artista è mago?
Quando riesce a controllare ciò che pensa, quando focalizza un pensiero lucido, che equivale a un raggio situato nel suo terzo occhio, in quel punto si determina la sua plastica materia linguistica.
Il linguaggio di un artista non sarà mai magia, se incontrollato si muove tra ricordi, fantasie e preoccupazioni di varia natura.
Vi chiedete mai perché la formazione e l'alta formazione artistica (non solo in Italia) stiano perdendo nel nome della loro tensione universitaria, la propria vocazione universale?
Perché specializzare il sapere di un artista, a maggior ragione quando è in formazione, come forma mentis, vuole dire frammentarlo e polverizzarlo prima del tempo, azzarderei che mai nella storia dell'umano, non solo ci sono stati così tanti artisti, ma anche così tanti artisti disturbati e distratti rispetto a ciò che avrebbero voluto essere e non saranno mai.
L'artista mago, è esso stesso oggetto del suo esperimento di trasmutazione, se un artista è incapace d'analizzare se stesso, come potrà mai comunicare da anima a anima in maniera eterea, solo attraverso una cosa astratta come il linguaggio?
L'osservazione e il ricordo, sono lo strumento che consentono all'artista la sua trasmutazione, l'osservazione di sé crea l'artista arteterapeuta di se stesso, un testimone diretto della sua trasmutazione, il proprio e personal laboratorio connettivo.
L'artista vince i suo Demoni, attraverso l'osservazione e il ricordo di sé, il giudizio etico e il perdono non gli appartengono e non gli servono a nulla, il linguaggio dell'arte è amore solare verso se stessi, questo è il fuoco che sa trasmutare.