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L'artista osserva e non giudica mai!

L'artista osserva e non giudica mai!

L'artista è tale quando sa osservare, sapere osservare vuole dire osservare il proprio lavoro distante dal pensare dall'illusione della sua personalità, l'artista sa osservare quando si relaziona al suo linguaggio in quanto tale, soltanto a quel punto avrà consapevolezza della sua produzione, in quanto risultante di un processo che nasce condiviso, niente che si possa direttamente legare alla sua identità, solo l'artista che sa essere linguaggio, può sperare di non essere merce fatta persona.
L'artista che sa d'essere solo linguaggio osservato (anche da sé), sarà in condizione di narrare in qualche maniera il suo tempo, sapendosi collocare a metà strada tra personalità e anima.
L'artista testimone del tempo, sa essere esente e distante dal giudizio, osservare non vuole dire approvare o criticare, vuole dire davanti al linguaggio mantenere il suo "centro", coltivare l'indifferenza della visione, più si guarda con distacco emotivo l'arte, meno doloroso, frustrante e sofferente e l'approccio a qualcosa che è radicata nel nostro DNA da più di 40000 anni a oggi.
L'artista sa soffrire, sa convivere con il suo apparente stato d'inadeguatezza, tutto ciò che gli accade e può sorprenderlo, è in grado d'esorcizzarlo, osserva e legge quello che gli accade come manifestazione esteriore di una sua condizione interiore, è lui a creare la sua realtà, nulla di ciò che determina è svincolato da contenuti che determina nel suo inconscio.
L'artista è un mago che fa emergere i suoi contenuti alla coscienza, li osserva e li trasforma, sa non subirli passivamente, il tempo di realizzazione di un processo di definizione dell'artista dipende dalla sua capacità di restare ed essere presente.