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L'Arte è coscienza integrata!

L'Arte è coscienza integrata!

Il sistema linguistico dell'arte non è conflittuale o duale, non esiste separazione dialettica o narrativa tra un artista e un altro.
Vero è che la virtualità del linguaggio artistico, ci consente la categorizzazione (astratto, figurativo, impressionista, cubista, futurista...), ma la stessa categorizzazione è un limite nel leggere l'arte come linguaggio visivo assoluto.
Limitare le arti visive al genere, rischia di non farle comprendere nel loro essere archetipe.

Pittura e Scultura non hanno identità di genere, una Scultura è una scultura, al di la del contenuto stilistico e grammaticale.

Il linguaggio dell'arte, nella nostra storia su questo pianeta, è qualcosa d'entropico, mosso dalla consapevolezza che il linguaggio visivo è energia cognitiva.
Il linguaggio dell'arte lo considero una grande scatola, scatola dove vivono tutti gli artisti, tenendo presente che il linguaggio d'un artista non muore mai, è sempre nel presente e vive ogni qualvolta lo si legge con lo sguardo.

Le sfumature del linguaggio visivo sono tante, e sono sempre dialettiche tra loro, questo nel nome che il linguaggio dell'arte è bene universale dell'umano, non ha localizzazioni, nasce ogni volta che un bambino disegna in ogni parte del mondo.
Non ha passato o futuro il linguaggio dell'arte, soltanto presente non localizzabile, è dovunque sia l'umano, ovunque ci sia coscienza integrata che s'esprime attraverso il libero arbitrio: l'essere artistico c'è solo quando si manifesta nel fare presente!