LOBODILATTICE

vento e sole con le stelle

Inaugura

Mercoledì, 13 Settembre, 2017 - 18:30

Presso

centro culturale Zerouno
via indipendenza, 27

A cura di

anna soricaro

Partecipa

Carla Freddi, Enrica Mazzuchin, Antonio Giovanni Mellone, Milena Tortorelli

Fino a

Mercoledì, 27 Settembre, 2017 - 20:30

vento e sole con le stelle

Comunicato

Una citazione che è un augurio semplice in un periodo storico e sociale abbruttito da ogni forma di evento; un invito ai giovani, ai figli perché tutto possa essere leggero e perché nell’arte si trovi la dimensione per riflettere, gioire e fortificarsi. In un evento di fine estate si è pensato alla libertà artistica come forma di espressione suprema perché con le opere d’arte si possa davvero riuscire a distrarsi, librarsi e trovare la carica positiva per danzare con le stelle. Un inno alla libertà artistica e alla leggerezza di esprimersi quello dei quattro artisti prescelti Carla Freddi, Enrica Mazzuchin, Antonio Giovanni Mellone, Milena Tortorelli; astrazione e figurazione volutamente a confronto,  tecniche differenti, gestualità e tratti sorprendenti,  slanci cromatici avvincenti, ricerche che lasciano riflettere, donne e natura, colori intensi e vibranti, semplicità e complessità.   Fortificante ed avvincente è il percorso espositivo diviso in due sale in un evento differente dal consueto affinchè l’arte riesca a far splendere il sole nel viso di chi osserva,  sia da stimolo in chi dipinge e serva a non arrendersi conil ‘vento in poppa’. 
Carla Freddi lascia  che l’osservatore si perda in orizzonti rasserenanti e colori emozionanti. Protagonisti indiscussi di un'arte soave e leggiadra i toni individuano una raffinata ed elegante poesia visiva in cui rime e frequenza sono dettati dai gesti, mai invadenti o fuori posto. In quest’arte non c'è dripping, non c'è un istinto che si scatena sul supporto, come spesso accade, c'è pace, serenità e tanta meditazione in soluzioni di grande impatto che si impongono con determinazione agli osservatori. Le emozioni dell’artista vengono impresse sul supporto, è così che il colore diviene vita ed ogni opera ha la capacità di accogliere ed avvolgere l’osservatore nel suo grande affascinante mistero.
Enrica Mazzuchin lascia che il pubblico si districhi tra forme non concrete e colori intensi e fervidi in una musica estetica sempre vibrante, coinvolgente e dinamica. Un’arte in continuo divenire è segno di una mano esperta e matura che si muove con abilità e grandezza sul supporto. Si assiste ad una dispersione dei colori che sono la traduzione di sentimenti e attimi di riflessione che si imprimono come solchi indelebili. Un’arte avvincente quella della Mazzuchin che lascia che lo sguardo non si fermi mai e che sia in continua ricerca, partendo dalla descrizione della natura si giunge ad un linguaggio onirico per un altrove che può sempre e continuamente modificarsi. 
Antonio Giovanni Mellone è maestro d’arte che con la sua maturità pittorica unitamente alla poliedricità, meglio ‘eclettismo’ come lui stesso lo definisce, spazia tra tematiche sempre differenti che vanno, in ordine non preciso,  dai ‘cavalieri’ al ‘luminismo’ e ai ‘Moai dell’isola di Pasqua’ per fermarsi in questo evento alle ‘donne’, dame aggrazziate, dai tratti sempre rettilinei che definiscono scene dai colori intensi mai invadenti per soluzioni finali sempre molto accurate. E’ una figurazione per nulla convenzionale quella di Mellone, decisamente accurata che si avvale di linee e forme geometriche per tratteggiare donne dagli sguardi spesso bassi, inquadrate nei contesti e particolareggiate nelle forme. Sempre composte, eleganti si pongono con gran classe anche quando sono chinate a raccogliere olive, sono il risultato di una mano esperta, di una mente colta e di un animo sensibilissimo per una soluzione finale di gran classe. E’ un’arte meditata ed elegante che si impone con determinazione nel panorama artistico di oggi certo di lasciare un segno evidente e preponderante nella storia dell’arte.  
Tratti fugaci, a volte confusi, marcati e  mai pesanti appaiono danzare sulla superficie, sinchè l’estasi della creazione non termina, questa è l’arte di Milena Tortorelli che in un turbamento emotivo dipinge volti dai cromatismi intensi con grande abilità, calibrando i toni che inquadrano perfettamente la posa, gli sguardi, i dettagli. Una palesata pittura del non finito emerge a primo acchito, segno distintivo ed alternativo che lascia subito comprendere lo studio e la ricerca che ogni opera sottende; la Tortorelli non è un’artista qualunque, non è l’appassionata d’arte che disegna tutto ciò che vede, nelle forme e figure iperrealiste e realiste che spesso si trovano in figurazione, con lei si va oltre: a tutto c’è un perchè, almeno mentale, di fronte a questi volti c’è una passione insita che chiama l’artista e quasi  la costringe a dipingere. L’incompiuto e l’indefinito sono la grandezza di un’artista che ha raggiunto alti vette e che mira ad andare sempre più in alto. 

[…]
‘Che tu possa avere il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto, a danzare con le stelle’
Blow, film di Ted Demme, USA 2001.

 

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