LOBODILATTICE

UOMO STRUMENTO/MACCHINA

Inaugura

Sabato, 14 Ottobre, 2017 - 17:00

Presso

Vernice Contemporanea
Santa Croce 1592

A cura di

Rosanna Mutinelli Massimo Casagrande Davide Gabriele

Partecipa

Giada Giarola, Adriana Ribalcenco, Chiara Bertasini, Chiara Marconcini, Jessica Renoffio, Sofia Campostrini, Antonella Currò, Valentina Ognibene, Alessandra Cardi.

Fino a

Sabato, 14 Ottobre, 2017 - 21:00

UOMO STRUMENTO/MACCHINA

Comunicato

FIND ME!

International Group Show

Circuito Off-57. Biennale d’Arte di Venezia

30 Settembre 29 Ottobre 2017

 Venezia

Santa Croce 1592

 A cura di Massimo Casagrande

Co-Curatore Davide Gabriele

 Vernice Contemporanea presenta Sabato 14 Ottobre alle ore 17.00, all’interno della mostra FIND ME! International Group Show-Circuito Off / 57. Biennale d’Arte di Venezia inaugurata lo scorso 30 Settembre presso l’ex spazio KANZ di Venezia-Santa Croce 1592 UOMO STRUMENTO/MACCHINA. Performance della classe 4L del Liceo Artistico di Verona. La performance oltre ad essere inserita nel circuito esterno della Biennale d’arte è stata patrocinata da AMACI (Associazione Musei Arte Contemporanea Italiani) in occasione della tredicesima giornata del Contemporaneo.

 UOMO STRUMENTO/MACCHINA

Performance artistica 4°L

Liceo Artistico Statale di Verona

 A cura di Rosanna Mutinelli

 Con la partecipazione di:

Giada Giarola, Adriana Ribalcenco, Chiara Bertasini, Chiara Marconcini, Jessica Renoffio, Sofia Campostrini, Antonella Currò, Valentina Ognibene, Alessandra Cardi.

 L’industrialismo ha provocato un enorme aumento della produzione di merci. Questo incremento produttivo, di massa, che l'industria ha raggiunto in ogni comparto industriale, non è stato però ispirato esclusivamente dall'innovazione tecnologica. Questo industrialismo, che fa i conti solo con propri guadagni, ha finito per creare anche un nuovo topos umano. Un "uomo strumento/macchina", utile esclusivamente a quei processi produttivi di cui esso diventa così metafora, indifferente oggetto variegato, spersonalizzata pedina.

E più un lavoratore si specializza, più si allontana da qualsiasi possibilità di autosufficienza e da ogni senso etico del lavoro. Egli ormai è diventato totalmente dipendente dagli altri diversamente specializzati suoi pari, il musiliano ”uomo senza qualità” fatto di qualità senza l'uomo: il passaggio epocale che ha trasformato i lavoratori della rivoluzione industriale nei consumatori di oggi/domani, tubi digerenti di prodotti e servizi.  

Qualificato come uomo esclusivamente in base al lavoro svolto e al consumo che sa garantire, questo figlio dell'industrialismo sembra accettare il bisogno della dipendenza, ma solo per poi assoggettarsi ad altre necessità, come il denaro ad esempio, diventato velocemente lo strumento per comprarsi ogni fittizia libertà e una fasulla indipendenza. Il denaro, essendo informe, uguale nelle mani di ognuno, possibilità infinita, astrazione, viene infatti elevato al rango di strumento privilegiato. E' il "fine" attraverso cui liberarsi dalla dipendenza causata dalla segmentazione lavorativa, interpretando il ruolo di chi consuma, non lavora ma fa lavorare, e fa "funzionare la società" ("funzionare": che funziona, che serve strumentalmente ad altro, che non deve essere necessariamente giusto o buono, ma deve fare andare avanti le cose).

 Significati che rimandano, complessivamente, ad un ingranaggio, ad una macchina di uomini senza umanità. 

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