Universale ICONA di Liuobov Pogudina
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Universale ICONA di Liuobov Pogudina
Comunicato
Sabato 3 ottobre 2020 alle ore 18.00
viene presentata l’opera dell’artista
Liubov Pogudina “universale ICONA”
Liubov Pogudina fa parte del progetto COME VIVREMO IN UN PROSSIMO FUTURO? How will we live in the future? Iniziato il 18 maggio 2020 e si concluderà il 15 ottobre 2020.
Durante l’inaugurazione l’artista Nicola Bertoglio
presenta una mini rassegna di video d'arte riguardanti riflessioni sul periodo attuale di pandemia globale e le possibili conseguenze di tutto ciò sul prossimo futuro.
Tra questi un'inedita video performance con protagonista l'iconico personaggio "Boy/Toy" creato dall'artista con la colonna sonora originale del duo KWH.
Gli stessi musicisti milanesi durante l'evento realizzeranno anche uno
speciale DJ set con brani del loro primo EP intitolato "Faccio Fatica"
che verrà poi distribuito in alcune copie ai presenti.
“In un’epoca nella quale Abbiamo bisogno di un nuovo contratto spaziale. In un contesto caratterizzato da divergenze politiche sempre più ampie e da disuguaglianze economiche sempre maggiori, abbiamo chiesto agli artisti di immaginare degli spazi nei quali possiamo vivere generosamente insieme come esseri umani. Insieme come pianeta intento ad affrontare delle crisi che richiedono un’azione globale affinché possiamo continuare a vivere”.
L’artista è posto di fronte ad una rinnovata responsabilità: quella dell’uomo, il suo rapporto con la natura, con l’ambiente, con la società che mai come in questo momento particolare il mondo intero sta vivendo, ed è chiamato a dare delle risposte, a delle soluzioni a dei cambiamenti se non vogliamo l’estinzione dell’essere umano sulla terra.
“Per incontrare la bellezza a volto svelato, per attingere alla ricchezza della sua grazia, occorre mediante una trans-ascendenza, mediante un superamento del sensibile e dell’intelligibile oltrepassare le porte del Tempio ed è l’icona.” Pavel Nikolaevič Evdokimov
Con universal ICONA Liubov Pogudina propone una serie di copie di dipinti di diversi autori eseguite seguendo fedelmente regole di un’arte antica sviluppatasi in epoca bizantina, il cui centro principale era Costantinopoli, e con il trascorrere del tempo, la varietà di stili e di tipologie artistiche si ampliarono in Russia, e nel resto del mondo ortodosso. Le opere dell’artista ci rimandano a questo particolare mondo bizantino con opere dipinte su tavola eseguite seguendo il dettame delle icône antiche sia nell’uso dei supporti che nei cromatismi in particolare il richiamo
della doratura element importante per la rappresentazione delle immagini sacre. In questo percorso iconografico tra le diverse opere presenti penso sia doveroso soffermarci a riflettere su una copia di un’opera di Rublëv Andrej la Trinità dipinto che nessun’altra immagine ha la forza di rappresentare il significato vero della Trinità come una delle più belle e significative opere che esistono nel mondo delle Icone.
La scena si svolge con poche figure nel luogo del sacrificio. Un calice eucaristico contiene il capo dell’agnello, e le tre figu- re perfettamente distinte, dagli elementi di sfondo, alle pieghe delle vesti e a geometrie proprie avvolgono l’infinito che le abbraccia. A sinistra l’angelo che rappre- senta il Padre e nel mezzo della trinità siede il Figlio, alla destra lo Spirito. Figlio e Spirito rendono evidente l’identità del Padre pie- gando il capo verso di Lui. Il gesto del Figlio e dello Spirito è accompagnato da quello dell’albero e della roccia.
La figura del figlio al centro determina il vero frutto dell’Albero della Vita poichè lui è la vita. La roccia è il luogo dove Dio comunica. Anche i bastoni pastorali che le tre figure recano nella mano sinistra vanno accostandosi gradualmente alla verticali- tà di quello del Padre. Sulla bianca tova- glia dell’altare la danza delle mani spiega silenziosamente il significato della sacra conversazione. Lo sguardo e i gesti delle fi- gure trasmettono con essenziale evidenza il dramma che ne investe la vita. La distin- zione delle figure, nell’ inseparabilità della loro luce e del loro dramma, si evidenzia nei timbri cromatici propri di ciascuno: la casa alle spalle del Padre è realizzata in foglia d’oro per risaltare maggiormente l’importanza della sua figura mentre quella dello spirito santo ha la veste azzurra come il manto del figlio.
Tutta la composizione è racchiusa in una forma circolare.
Le opere di Pogudina sono realizzate su tavole di legno di varie dimensioni. Sulla superficie viene incollata la tela, dove dispone diversi strati di gesso e colla, procede quindi al disegno, seguono i colori, prima i più scuri per poi passare ai chiari e alla doratura. I colori usati hanno una loro rispondenza a vari significati: Il blu rappresenta il colore della trascendenza, mistero della vita divina; Il bianco è il colore dell’armo- nia, della pace, di Dio, rappresenta la luce; il rosso è simbolo dell’umano e del sangue dai martiri; i l verde è il simbolo della na- tura, della fertilità e dell’abbondanza. Il marrone, simboleggia la terra, la povertà e l’umiltà. La pittura dell’artista rispecchia la modularità tradizionale stilizzata delle antiche usanze stilistiche dell’iconografia come la bidimensionalità, la stilizzazione e la dimensione solitamente piccole.
Liubov Pogudina nasce in Russia e da molti anni vive in Italia. La sua attivita’ artistica è iniziata nel 2002 con il “Gruppo Artistico di Spinea”. Ha frequentato i corsi per cinque anni facendo disegno, dipinti ad olio ed acquarello. Si è diplomata al Liceo Artistico di Venezia ed ha partecipato a numerose mostre collettive organizzate dall’associazione nelle varie sedi del Comune di Venezia dal 2006 al 2014. Ha conseguito il diploma in “Arti visive e Discipline dello Spettacolo - Indirizzo di pittura - dell’ Accademia di Belle Arti di Venezia e nel 2016 consegue la laurea nella stessa materia. Dal 2009 segue lezioni sulle Icone bizantine e russe con l’insegnante iconografa Michela Giordani.
Nicola Bertoglio durante la serata di inaugurazione presenta una Mini rassegna di corti riguardanti sue riflessioni sulle conseguenze nel prossimo futuro di quanto stiamo vivendo ora in questo tempo di pandemia globale. Tra questi una inedita video performance con protagonista il personaggio mascherato di Boy/Toy e colonna sonora del duo KWH di Milano.
Trama dell’inedito:
Rumori di tasti premuti, cavi inseriti nelle prese, bobine che si avvolgono e poi
un parcheggio vuoto di sera. I fari di alcune auto parcheggiate si accendono come se fossero dei riflettori e un Boy/Toy solitario inizia a balla un musica da discoteca come sottofondo. Poi un misterioso “clic” interrompe tutto, anche lui stesso lasciando che i rumori del nulla circostante prendano il sopravvento. Poi un altro “clic” e la musica riparte per poi, dopo un po’, di nuovo fermarsi. Questa alternanza di musica e vuoto si concluderà con un “clic” finale che fermerà
tutto oscurando lo schermo. A quel punto si sentirà la voce di Siri (assistente vocale dei dispositivi Apple) ripetere le seguenti parole: “dobbiamo ammetterlo, con la musica non poteva funzionare, ma ora andrà tutto bene”.
seguiranno i seguenti video:

https://youtu.be/sUUeKIIC9Ak
https://youtu.be/tsuqiAFEo0I
https://youtu.be/RD_3c7b8lLg
verrà mostrato anche una video performance estemporanea realizzata lo scorso luglio a Venezia con Adolfina De Stefani.
2. Dj set realizzato dal duo KWh con brani del loro primo EP intitolato “Faccio Fatica” di cui il video “Mi spaventa”: https://youtu.be/utyDPc1oeM8
La collaborazione tra Nicola Bertoglio e il duo di musicisti risale al 2014 e ha portato, tra l’altro, alla realizzazione del booklet del suddetto EP con opere fotografiche create in esclusiva per loro.
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