STRATARIUM

 EconomArt di Amy d Arte Spazio Milano , apre la stagione espositiva 2024 con - STRATARIUM -, solo show dell'artista -attivista ambientale Elena Redaelli alla sua prima mostra in galleria . La personale a cura di Barbara Pavan  , con testo critico di Maria Chiara Wang , parla di tempo , nell'eccezione di -tempo lento-ed evidenzia come la ricerca  di Redaelli, é improntata  ad un rapporto autentico con la natura , realizzata attraverso pratiche ecologiche e sviluppata attraverso lo studio  e la lavorazione "sensibile" della materia . Nelle mani dell'artista comasca  i materiali -carta, fibre, elementi naturali-diventano  mezzo di indagine e comunicazione ,attribuendo , così, all'arte quella funzione di  strumento conoscitivo, attivo, e relazionale che si esplica all'interno di un processo  dinamico  che mette in connessione artista, pubblico e ambiente .  "STRATARIUM" propone una cosmogonia espansa dove il tempo rimane imprigionato tra la carta e il feltro delle opere invitandoci a esplorare il suo significato e la sua relazione con la nostra esistenza. Come nelle profondità geologiche, dove il tempo si insinua lentamente nelle rocce durante il loro processo di formazione, incastrandosi nelle stratificazioni della materia, così nelle opere in mostra gli strati sovrapposti narrano storie, processi e metamorfosi. Il percorso espositivo di "STRATARIUM" ci invita a considerare una scala temporale che va oltre la nostra immediata comprensione. Le opere di "STRATARIUM" ci guidano a muoverci lentamente, a sostare in contemplazione, suggerendo la necessità di aprirci a una co-esistenza radicale. In questo percorso, ci immergiamo nell'incertezza intrinseca all'interazione tra elementi e nei differenti concetti di spazio-tempo, sfidando la nostra comprensione della realtà stessa.  In questo spazio di interazione e dialogo, restiamo in bilico dove si formano le domande. Stratarium sussurra e suggerisce, non vuole spiegare; ci provoca ad esplorare le stratificazioni delle opere come noi stessi e poi ci lascia guardare curiosi dove non c'è bisogno di approdare ma solo di chiedere.