STOP THE DROPS
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Comunicato
Il 13 dicembre, dalle ore 19, l’Hemingway, realtà sociale e culturale del centro storico di Modica, allarga metaforicamente la sua saletta interna per fare spazio a “Stop the drops”, una mostra collettiva nata da un’idea di Andrea Iran, fotografo e curatore, realizzata in collaborazione con la ONG CISS | Cooperazione Internazionale Sud Sud.
Un progetto pensato non solo come esposizione artistica, ma come azione solidale concreta: l’intero ricavato sarà infatti destinato a sostenere una ONG siciliana che da quarant’anni opera in Palestina e continua oggi, in condizioni tutt'altro che facili, a restare accanto alla popolazione civile.
La mostra è resa possibile grazie al supporto di diverse realtà del territorio: Modicaltra, Bedda Ciao, Palestina Viva, Assemblea No Guerre e Collettivo Ocra, in collaborazione con Hemingway, che donerà parte del ricavato della serata alla CISS. La mostra apre il 13 dicembre e termina l’11 gennaio, verrà inoltre replicata anche in altre città, nel corso dei prossimi mesi, con lo stesso intento.
Un’esposizione collettiva per un messaggio comune
96 artisti hanno scelto di aderire al progetto, donando opere del proprio repertorio, alcune anche inedite e a tema, accettando un tetto massimo di vendita di 250 euro (anche nei casi in cui l’opera valga più di quella cifra), per rendere l’arte davvero accessibile e mettere al centro il valore dell'iniziativa.
La saletta dell’Hemingway, raccolta e intima, diventerà così un mosaico eterogeneo di linguaggi visivi: una pluralità di voci artistiche.
«Il messaggio è proprio questo - afferma Andrea Iran - unire le forze, essere insieme, trovare nell’insieme la potenza della presenza e dell’azione».
L’iniziativa nasce infatti con un obiettivo preciso: non perdere l'attenzione sulla Palestina, mantenersi vigili e dare forza a quel movimento di partecipazione che nei mesi scorsi ha portato migliaia di persone nelle piazze, con il proprio corpo, prendendo posizione di chiara distanza dal genocidio ancora in corso.
Il sostegno al CISS: l’arte come denuncia e responsabilità civile
“Tenere alta l’attenzione sulla questione palestinese e sulla popolazione civile, ancora oggi in una condizione drammatica e disumana, è fondamentale - riflettono i referenti della ONG CISS - l’arte non è solo evasione, è strumento di denuncia, e in questo caso diventa il modo più potente per continuare la nostra lotta e dare voce al popolo palestinese.”
Il CISS, fin dai primi giorni dell’escalation in corso, ha attivato una complessa risposta umanitaria attraverso la campagna X Gaza Posso!, che ha permesso di inviare aiuti e beni di prima necessità, collaborando con organismi come AOI e CGIL.
Le attività sostenute dalla raccolta fondi includono il primo soccorso psicologico e supporto continuativo ai minori sfollati; la distribuzione di kit psicosociali per attività ricreative e terapeutiche; le iniziative di sensibilizzazione sui rischi legati ai dispositivi bellici inesplosi; la distribuzione di pasti caldi, beni essenziali e sostegno alimentare; la messa in sicurezza del patrimonio culturale, compresi i manoscritti mamelucchi recuperati dalle macerie a Gaza City;
l'allestimento di Temporary Learning Spaces, le tende scolastiche che permettono ai bambini di continuare a studiare; le attività dei Clown Doctor negli ospedali da campo.
“Con X Gaza Posso! abbiamo fatto tanto - proseguono i referenti della ONG - ma non è mai abbastanza. Restiamo al fianco della popolazione ogni giorno, grazie anche al contributo di iniziative come questa mostra.”
L'ingresso alla mostra è libero, gratuito e aperto a chiunque voglia visitarla e sostenerla.
È possibile farsi già un’idea delle opere esposte, con i dettagli sugli autori e sulle autrici, nonché sui futuri aggiornamenti, sulla pagina dedicata: www.theernestconnection.com
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