LOBODILATTICE

Simona Gasperini - Eugenia Borissenko: la danza forte

Inaugura

Giovedì, 22 Settembre, 2022 - 18:00

Presso

Cimitero Acattolico di Roma
via Caio Cestio 6

A cura di

Penelope Filacchione

Partecipa

Simona Gasperini - Maria Novella Tasselli

Fino a

Domenica, 2 Ottobre, 2022 - 17:00

Simona Gasperini - Eugenia Borissenko: la danza forte

Comunicato

Una mostra site specific di collage mix-media: opere di Simona Gasperini dedicate a Eugenia Borissenko, nota come Jia Ruskaja, fondatrice dell’Accademia Nazionale di Danza, per i 120 anni dalla nascita della danzatrice e coreografa (1902 – 1970).

 

Da sempre il Cimitero degli Inglesi – nome con il quale è noto il Cimitero Acattolico di Roma – ospita nella sua suggestiva quiete le sepolture di quanti, per casi della vita o per scelta, hanno terminato la loro esistenza nella città eterna.

Persone comuni e persone celebri, che si sono espresse attraverso le arti e lo studio, riposano fianco a fianco in questo luogo all’ombra della Piramide Cestia, un angolo di Roma incontaminato e gestito con grande amore da chi ne ha affidata la tutela.

Periodicamente il Cimitero ospita qualche mostra site specific, che sia connessa con la storia del luogo: così è nata la mostra di Simona Gasperini dedicata alla fondatrice dell’Accademia Nazionale di Danza Eugenia Borissenko, sepolta appunto nel cimitero.

Simona Gasperini crea suggestivi collage mix media dedicati, non di rado, a donne che attraverso la loro arte hanno portato un cambiamento positivo nel mondo: cerca di comprenderne lo spirito, di entrare nella loro vita, nel loro sentire, non limitandosi a rappresentarle formalmente, ma anzi cercando di creare immagini che ne evochino l’essenza.

Così è stato per il caso di Eugenia Fëdorovna Borissenko (1902-1970). Ricorrono esattamente 120 anni dalla sua nascita in Crimea, dalla quale fuggì con il padre, ex ufficiale dell’esercito zarista, per via della Rivoluzione d’Ottobre. Inghilterra, Svizzera e poi Italia furono le sue nuove patrie.

Portava con sé un linguaggio artistico sperimentale già nato in Russia prima della Grande Guerra, che trovò terreno fertile nell’avanguardia futurista italiana, sviluppando un’espressione corporea e coreografica estremamente stilizzata. Proprio qui il regista Anton Giulio Bragaglia semplificò il suo nome in Jia Ruskaja, che significa semplicemente “io sono russa”. Una affermazione che allora aveva un senso storico preciso, anche di rivendicazione – sottilmente indovinato per la sua accoglienza nell’ambiente culturale italiano di quegli anni - molto diverso da quello della congiuntura attuale.

Ideatrice di un metodo di insegnamento della danza innovativo, che prevedeva una formazione anche teorica a tutto tondo, la Ruskaja si spostò da Milano a Roma dove fondò quella scuola che poi divenne l’Accademia nel 1948, restandone direttrice fino alla fine della sua vita. Ma già precedentemente aveva ottenuto che le scuole di danza avessero identità autonoma e che la disciplina non fosse più considerata subalterna e di complemento al teatro e alla musica. Una danza forte, espressiva, capace di esistere in sé stessa e non debitrice, ma anzi ispiratrice. Da qui il titolo della mostra.

Penelope Filacchione, curatrice, ha proposto la storia della Ruskaja a Simona Gasperini per via di un amore personale verso il balletto e verso la figura della danzatrice e coreografa: la Gasperini vi si è accostata andando oltre l’agiografia didascalica, per entrare nell’interpretazione visiva del suo danzare sperimentale. Ha voluto includere nel progetto la poetessa Maria Novella Tasselli, ha creato delle immagini che mixano ritagli di gigantografie delle foto d’epoca, pittura - ora lirica, ora nervosa e spezzata - e poesia, dove la parola scritta diventa gesto grafico.

Otto opere di grandi dimensioni, dove la Borissenko rivive attraverso antichi fotogrammi e nuovi ritmi.

Un omaggio di tre donne di oggi a una donna del passato, ricordata qui non con il suo nome d’arte, ma nella sua identità di donna e di artista indipendente, che trascende la nazionalità e i casi della storia. 

 

INFO PRATICHE

Simona Gasperini – Eugenia Borissenko. La danza forte.

A cura di Penelope Filacchione

Poesie di Maria Novella Tasselli

 

Cimitero Acattolico di Roma

Via Caio Cestio 6

Dal 22 settembre al 2 ottobre 2022

 

Opening 22 settembre ore 18.00-19.30

Intervengono la dott.ssa Amanda Thursfield, direttrice del Cimitero Acattolico, la prof.ssa Maria Enrica Palmieri, direttrice dell’Accademia Nazionale di Danza e la prof.ssa Chiara Zoppolato, presidente della Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza.

 

Orari di visita: dal lunedì al sabato ore 9.00-17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)

Domenica e festivi 9.00-13.00 (ultimo ingresso ore 12.30)

 

Sabato 1 Ottobre ore 10.30

Visita guidata alla mostra e al cimitero acattolico, incontro con l’artista: quota di partecipazione 12 Euro (10 Euro soci ArtSharing Roma), incluso il noleggio delle radioguide. Max 14 posti disponibili.

 

Il Cimitero si sostiene con le donazioni, bussola all’ingresso (consigliati minimo €8 euro – €5  per le scuole e i gruppi)

 

Una produzione di ArtSharing Roma

Si ringrazia il Cimitero Acattolico di Roma

Grafica e comunicazione visiva: ArtSharing Roma

Ufficio stampa: ArtSharing Roma

Come arrivare

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