SILVESTRE
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SILVESTRE
Comunicato
L’universo pittorico di Hanieh Eshtehardi si manifesta come un linguaggio astratto di intensa raffinatezza formale, dove la sensibilità estetica incontra una profonda tensione interiore. La sua è una pittura che, pur appartenendo al dominio dell’informale, rivela un’attenzione meticolosa al gesto, alla materia e alla costruzione visiva: ogni segno, ogni sfumatura cromatica diventa parte di un equilibrio attentamente meditato.
Al cuore di questa ricerca si colloca il dialogo con l’arte iconografica persiana, di cui Hanieh Eshtehardi ha approfondito i codici visivi e simbolici, traendone ispirazione non solo stilistica ma anche spirituale. Da tale eredità culturale, l’artista ha tratto un modo di intendere la pittura come rito contemplativo e come spazio sacro di introspezione.
In una fase precedente del suo percorso, questa tradizione è stata il filtro attraverso cui Eshtehardi ha esplorato la rappresentazione del corpo femminile, indagandone l’immagine, la cura e la dimensione estetica. La sua riflessione si è mossa tra la classicità e il postmoderno, interrogando i canoni della bellezza e la loro continua trasformazione.
La mostra “SILVESTRE” rappresenta quindi l’evoluzione naturale di questa indagine: un passaggio dalla figura alla natura, dal corpo alla materia vivente che ci circonda. Il tema centrale diventa il rapporto intimo e spirituale che lega l’essere umano all’ambiente, una relazione che l’artista reinterpreta attraverso un linguaggio ormai pienamente aniconico, sospeso tra memoria e visione.
In “SILVESTRE”, Esthehardi indaga l’essenza della natura e della sua energia femminile, ponendo in dialogo armonie cromatiche sottili e atmosfere rarefatte, intrise di simbolismo. Nelle sue opere si percepisce la tensione verso un’emancipazione possibile: quella dell’animo umano dai condizionamenti sociali ed educativi che ne limitano l’autenticità. La visione che ne emerge è organicista, fondata su un flusso energetico che percorre la superficie del dipinto: dal nucleo centrale alle periferie, i toni si dilatano in un respiro cromatico che evoca l’elemento aereo, gassoso, vitale. È in questa vibrazione che si riconosce la cifra più distintiva dell’artista.
Il racconto pittorico diventa così un viaggio liberatorio, un ritorno al lato più silvestre, selvatico e primigenio dell’essere. Il verde, colore dominante, assume il valore di simbolo rigenerativo: è la speranza, la visione di un futuro aperto, la possibilità di trasformazione. Come afferma l’artista, “le limitazioni mentali vengono superate e si apre lo spazio per un’esplorazione delle libertà personali”. Le improvvise accensioni d’arancio che punteggiano la superficie delle opere agiscono come scintille vitali, piccoli fuochi interiori che interrompono la quiete della natura circostante. Sono segni di passione e di rinnovamento, impulsi emotivi che animano la serenità del verde e ne amplificano la forza simbolica.
Questa serie di lavori si configura, infine, come una narrazione visiva del percorso di crescita interiore dell'artista: una testimonianza della sua sfida contro i vincoli e le convenzioni, e del suo desiderio di riappropriarsi della propria essenza autentica.
“SILVESTRE” si offre dunque come un inno alla libertà personale, alla trasformazione e alla riconciliazione con la natura, intesa non solo come paesaggio esterno, ma come spazio interiore in cui riscoprire la propria verità più profonda.
L’universo pittorico di Hanieh Eshtehardi si manifesta come un linguaggio astratto di intensa raffinatezza formale, dove la sensibilità estetica incontra una profonda tensione interiore. La sua è una pittura che, pur appartenendo al dominio dell’informale, rivela un’attenzione meticolosa al gesto, alla materia e alla costruzione visiva: ogni segno, ogni sfumatura cromatica diventa parte di un equilibrio attentamente meditato.
Al cuore di questa ricerca si colloca il dialogo con l’arte iconografica persiana, di cui Hanieh Eshtehardi ha approfondito i codici visivi e simbolici, traendone ispirazione non solo stilistica ma anche spirituale. Da tale eredità culturale, l’artista ha tratto un modo di intendere la pittura come rito contemplativo e come spazio sacro di introspezione.
In una fase precedente del suo percorso, questa tradizione è stata il filtro attraverso cui Eshtehardi ha esplorato la rappresentazione del corpo femminile, indagandone l’immagine, la cura e la dimensione estetica. La sua riflessione si è mossa tra la classicità e il postmoderno, interrogando i canoni della bellezza e la loro continua trasformazione.
La mostra “SILVESTRE” rappresenta quindi l’evoluzione naturale di questa indagine: un passaggio dalla figura alla natura, dal corpo alla materia vivente che ci circonda. Il tema centrale diventa il rapporto intimo e spirituale che lega l’essere umano all’ambiente, una relazione che l’artista reinterpreta attraverso un linguaggio ormai pienamente aniconico, sospeso tra memoria e visione.
In “SILVESTRE”, Esthehardi indaga l’essenza della natura e della sua energia femminile, ponendo in dialogo armonie cromatiche sottili e atmosfere rarefatte, intrise di simbolismo. Nelle sue opere si percepisce la tensione verso un’emancipazione possibile: quella dell’animo umano dai condizionamenti sociali ed educativi che ne limitano l’autenticità. La visione che ne emerge è organicista, fondata su un flusso energetico che percorre la superficie del dipinto: dal nucleo centrale alle periferie, i toni si dilatano in un respiro cromatico che evoca l’elemento aereo, gassoso, vitale. È in questa vibrazione che si riconosce la cifra più distintiva dell’artista.
Il racconto pittorico diventa così un viaggio liberatorio, un ritorno al lato più silvestre, selvatico e primigenio dell’essere. Il verde, colore dominante, assume il valore di simbolo rigenerativo: è la speranza, la visione di un futuro aperto, la possibilità di trasformazione. Come afferma l’artista, “le limitazioni mentali vengono superate e si apre lo spazio per un’esplorazione delle libertà personali”. Le improvvise accensioni d’arancio che punteggiano la superficie delle opere agiscono come scintille vitali, piccoli fuochi interiori che interrompono la quiete della natura circostante. Sono segni di passione e di rinnovamento, impulsi emotivi che animano la serenità del verde e ne amplificano la forza simbolica.
Questa serie di lavori si configura, infine, come una narrazione visiva del percorso di crescita interiore dell'artista: una testimonianza della sua sfida contro i vincoli e le convenzioni, e del suo desiderio di riappropriarsi della propria essenza autentica.
“SILVESTRE” si offre dunque come un inno alla libertà personale, alla trasformazione e alla riconciliazione con la natura, intesa non solo come paesaggio esterno, ma come spazio interiore in cui riscoprire la propria verità più profonda.
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