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SABA NAJAFI, Refuge

Inaugura

Sabato, 27 Agosto, 2022 - 19:30

Presso

Civico Museo Setificio Monti
via Nazionale, 93 23821 Abbadia Lariana (LC)

A cura di

Erika Lacava

Partecipa

Saba Najafi

Fino a

Domenica, 18 Settembre, 2022 - 18:00

SABA NAJAFI, Refuge

Comunicato

SABA NAJAFI
Refuge

a cura di Erika Lacava

28 agosto - 18 settembre 2022

Inaugurazione: sabato 27 agosto, ore 19.30
 

CIVICO MUSEO SETIFICIO MONTI

Abbadia Lariana (LC)

Dal 28 agosto al 18 settembre 2022 il Civico Museo Setificio Monti di Abbadia Lariana, in provincia di Lecco, ospiterà “Refuge”, mostra personale di Saba Najafi a cura di Erika Lacava, con il patrocinio del Comune di Abbadia Lariana.

“Refuge” è un progetto ideato per il Civico Museo Setificio Monti, unico esemplare in Italia di recupero integrale di un filatoio ottocentesco. La storia del territorio lecchese è legata da secoli alle attività della seta, dall’allevamento dei bachi alla filatura dei bozzoli, dalla torcitura e alla tessitura, di cui la Lucia manzoniana è l’erede e l’emblema iconografico per questi luoghi. Saba Najafi raccoglie questa ricchezza storica locale per ricollocarla nel presente, valorizzando da un lato le diverse fasi connesse alla produzione della seta e collegandole dall’altro al suo Paese d’origine, l’Iran, come terra di antichi passaggi della storica Via della seta.

Attraverso questo doppio binario, lecchese e orientale, si muovono i fili che danno forma alla mostra. In un continuo rimando di segni e simboli, il lavoro di Saba Najafi passa dalla cultura locale a quella iraniana come in un intreccio di trama e ordito, fino a formare un tessuto elaborato e omogeneo. Strutturata come un’unica installazione site-specific, la mostra abbraccia le tre navate del piano terra del Museo giocando con gli elementi principali dell’edificio, dispiegando tra gli archi e le pareti sbrecciate dal tempo i motivi cari all’artista. Sono qui esposte infatti rielaborazioni delle ultime serie avviate a partire dal 2020: “Metamorfosi” rami legati tra loro da strisce di tessuto come bende medicali, “Inner care”, pietre parzialmente rivestite di tessuto, e nuove elaborazioni della serie “Stone as memories”,  in papier mâché con inserti calligrafici.

Forte è il richiamo alla seta, e il rimando al Museo si fa via via più esplicito: il concetto di museo viene infatti investigato nella sua valenza di luogo di custodia, archivio e protezione, ampliato fino a includere in sé l’idea di casa e identificarsi con essa. A partire dalle volte del soffitto, rinforzate da rami piegati ad arco da cui scendono lunghe strisce di tessuto, l’antico spazio viene ridisegnato dall’artista per trasformarlo in abitazione, casa, rifugio. In un momento critico a livello socio-politico come quello attuale, il rifugio offerto da Saba Najafi è un riparo dalla guerra, dall’ingiustizia, dalla rabbia, un abbraccio per chi si sente solo e indifeso, l’ombra di un albero e il fresco per contrastare la desertificazione e il cambiamento climatico. Un posto in cui tutti possano star bene e sentirsi al sicuro.

La mostra è realizzata grazie al contributo tecnico di Tessilbusto di Busto Arsizio ed è corredata da catalogo digitale, con testo critico di Erika Lacava.

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