LOBODILATTICE

Il ritorno poetico di Ragnar Kjartansson a Milano: “The Sky in a Room”

Inaugura

Martedì, 22 Settembre, 2020 - 14:00

Presso

Chiesa di S. Carlo in Lazzaretto
Largo Fra Paolo Bellintani, 1, 20124 Milano (MI)

A cura di

RAFFAELLA CULLOCA

Fino a

Domenica, 25 Ottobre, 2020 - 20:00

Il ritorno poetico di Ragnar Kjartansson a Milano: “The Sky in a Room”

Comunicato

Milano. Ore 13.30. Fermata: Porta Venezia
A prima vista un quartiere come tanti altri della città meneghina ma una volta attraversato Corso Buenos Aires e incamminandosi verso Via Lazzaro Palazzi ci si accorge, in realtà, che è una zona affascinante contraddistinta da una forte presenza di negozi e pubblici esercizi di diverse etnie, culture e tradizioni.
Siamo così presi dalla frenesia di ogni giorno che non avvertiamo nemmeno ciò che ci circonda e i relativi cambiamenti.
Poi, d’un tratto una melodia, una voce soave che costringe noi, pellegrini passanti, a soffermarci ed ad alzare lo sguardo che fino a fochi attimi prima era assorto nei pensieri.
Anche quest’anno la Fondazione Nicola Trussardi, con i suoi interventi di Public Art, ci spinge a tornare alla realtà.
“The Sky in a Room”- progetto di Ragnar Kjartansson voluto dalla Presidente Beatrice Trussardi e curato da Massimiliano Gioni è il protagonista assoluto delle prossime settimane.
L’attuale performance, già dalla sua inaugurazione, ha saputo suscitare emozioni e giudizi contrastanti.
"The Sky in a Room" è stata originariamente commissionata da Artes Mundi e dal Museo Nazionale di Cardiff e giunge a Milano dopo i mesi trascorsi in quarantena.
Dal 22 settembre al 25 ottobre 2020, tutti i giorni dalle ore 14.00 alle ore 20.00 organisti professionisti si avvicenderanno all’organo della chiesa per presentare un arrangiamento della rinomata canzone “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli, uno dei più grandi cantautori italiani, che si ripeterà incessantemente per sei ore al giorno come una ninna nanna.
«Il cielo in una stanza è l’unica canzone che conosco che rivela una caratteristica fondamentale dell’arte: la sua capacità di trasformare lo spazio. In un certo senso, è un’opera concettuale. Ma è anche una celebrazione del potere dell’immaginazione – infiammata dall’amore – di trasformare il mondo attorno a noi»1- R.K.*
Non è certamente la “classica” opera d’arte ma un intervento live musicale che deve essere letto come un memoriale contemporaneo. È una performance apparentemente semplice che in realtà cela ore e ore di duro lavoro, audizioni, prove e rivisitazioni continue. Un’opera che prima di tutto deve essere ascoltata e non semplicemente osservata.
L’artista ha concepito il progetto a seguito del periodo di lockdown che ha colpito duramente l’Italia, così come altre Nazioni del Mondo.
Mesi in cui tutti noi - almeno una volta - abbiamo desiderato di poter tornare alla nostra routine quotidiana spesso scontata e sottovalutata. Giorni interi passati a sognare “il cielo in una stanza” per sconfiggere la solitudine e il senso di abbandono.

La Chiesa di San Carlo in Lazzaretto, progettata nel 1576 da Pellegrino Tibaldi su commissione del cardinale Carlo Borromeo e più semplicemente nota ai milanesi come San Carlino, diviene così la location perfetta, un luogo piccolo e raccolto che permette di godere a pieno di quest’opera.
Un sito ricco di storia, legato alle epidemie precedenti di questa città e reso celebre da Alessandro Manzoni, che qui ambientò le tristi vicende della peste del 1630 descritte nel ventunesimo capitolo de “I Promessi Sposi”.

*Cit. <https://www.fondazionenicolatrussardi.com/mostre/the-sky-in-a-room/>

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