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Remo Carradori - Luce e colore, l'inafferrabile ambiguità del vero

Inaugura

Sabato, 26 Novembre, 2022 - 18:00

Presso

Galleria d'arte Contemporanea Studio C
via Giovanni Campesio ,39 Piacenza

A cura di

Studio C - Luciano Carini

Partecipa

Remo Carradori

Fino a

Giovedì, 8 Dicembre, 2022 - 19:30

Remo Carradori - Luce e colore, l'inafferrabile ambiguità del vero

Comunicato

Galleria d'Arte Contemporanea
“STUDIO C”
via Giovanni Campesio, 39
29121 Piacenza
cell: 348-8703060
Email: studio.c.immagine@gmail.com

MOSTRA PERSONALE DI REMO CARRADORI

LUCE E COLORE, L'INAFFERRABILE AMBIGUITA' DEL VERO

26 NOVEMBRE – 8 DICEMBRE 2022

Alla Galleria d'Arte contemporanea “Studio C” di Piacenza, in via Giovanni Campesio 39, si inaugura sabato, 26 novembre, la mostra personale di Remo Carradori dal titolo “ Luce e colore, l'inafferrabile ambiguità del vero”. Nato a Roma, dove anche oggi vive e lavora, è stato prima fotografo e scultore, poi, finalmente, la pittura e la possibilità di praticarla in modo costante e continuo fino a farla diventare elemento fondamentale della sua esistenza. Artista, dunque, di lunga esperienza che vanta la partecipazione a rassegne di livello nazionale e internazionale e interventi critici di grande rilevanza. Interessante e degna di attenzione anche la sua formazione perchè non accademica, non legata a nessun maestro più o meno noto, ma costruita giorno dopo giorno attraverso l'applicazione costante, la ricerca, la visita attenta e metodica a musei e pinacoteche: pittura, dunque, intesa non soltanto come momento di ispirazione e contemplazione, ma anche come conoscenza e mestiere, esperienza e lavoro. Attraverso la pittura Remo Carradori esprime tutto se stesso, le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue ansie e i problemi dei nostri giorni, quelli umani, sociali ed esistenziali. La pittura, dunque, come elemento fondamentale di vita, strumento indispensabile per comunicare e trasmettere idee, pensieri e messaggi. Arte al di fuori degli schemi, quella di Remo Carradori, libera, autonoma e indipendente e quindi non facilmente riconducibile ad una Corrente o Movimento pittorico, ma questa è propria la sua forza, la sua caratteristica, ciò che la rende unica e preziosa. Espressione intensa e sentita, questa, percorsa sempre dal colore, dal gesto e dalla libera interpretazione della forma. Pittura non descrittiva, dunque, non legata alla narrazione del reale, ma tutta d'emozione, tutta concentrata sull'ascolto delle intime pulsioni, dei sentimenti e delle sensazioni. E la strada scelta da Carradori per esprimere tutto questo non è certamente quella figurativa, bensì quella della sintesi estrema dell'immagine dove tutto è forma, colore, luce e materia. Un'espressione, quella del nostro artista, che, pur partendo dal reale, destruttura e ricostruisce, cancella e sostituisce, attingendo dal ricordo e dalla memoria, caricando il vissuto di sensazioni ed emozioni. Una mostra, dunque, che si preannuncia come un vero e proprio viaggio interiore, oltre il visibile e la naturale percezione dei fenomeni naturali e un'espressione pittorica capace di indagare emozioni e sensazioni e spingersi in profondità, dentro l'anima e la coscienza.
In questa mostra piacentina l’artista presenta diverse opere, alcune anche di grandi dimensioni, che rendono appieno tutta quanta la sua forza espressiva, la particolare sensibilità cromatica e il gusto compositivo elegante e raffinato: elementi, questi, che riescono a trasformare tutto ciò che è vero e reale, concreto e tangibile in emozione pura, in contemplazione ed estasi poetica. Un viaggio, quello di Carradori, che molto spesso parte dal buio, dall'oscurità, per poi aprirsi improvvisamente alla luce, alla vita e alla speranza. Espressione intensa, dunque, perché non concentrata solo ed esclusivamente sul dato oggettivo, ma anche e soprattutto sull’effetto interiore, su ciò che la verità visiva o retinica suggerisce e rimanda.
Pittura che segue sempre il percorso della sedimentazione cronologica e che lascia liberamente fluire le immagini assorbendo da esse solo le emozioni più profonde: una specie di memoria o “flash back” capace di produrre in contemporanea una molteplicità di visioni o meglio, una serie di fotogrammi sovrapposti di cui l’ultimo, quello cioè che emerge, è sempre il più potente e decisivo.
Nasce in questo modo un’espressione dove forma, segno e colore, in perfetta sincronia e mutualistica simbiosi, raccontano di attimi, percorsi, riflessioni e situazioni esistenziali senza descriverli e/o rappresentarli, ma facendoli invece vivere dall’interno, suggerendo atmosfere intime e raccolte, poetiche sensazioni. Remo Carradori, quasi senza accorgersene, compone così vere e proprie sequenze interiori, traccia percorsi spirituali, evoca e recupera frammenti di vita e momenti intensamente vissuti sublimandoli con la riflessione e la poesia. C'è ancora, in questo nostro artista, un senso innato del colore e un timbro cromatico che, pur attingendo dalla grande e storica tradizione dell'Astratto e dell'Informale riesce tuttavia a farsi moderno e contemporaneo per le felici intuizioni tecniche, per la personalissima interpretazione e l'uso libero e spontaneo della materia pittorica. Ama il colore, Remo Carradori, lo ama perchè mai statico ed inerte, ma dinamico e attivo, in continuo divenire e trasformazione, come lo scorrere lento e inesorabile del tempo, gli avvenimenti della vita, i fatti imprevisti e imprevedibili che cambiano l’esistenza. Leggero e raffinato anche il suo segno che traccia percorsi, traiettorie e variazioni strutturali dell'immagine e dinamizza lo spazio seguendo opposte e contrastanti tensioni.
La rassegna, che sarà introdotta dal gallerista e critico d'arte Luciano Carini, chiuderà l'otto dicembre.
ORARI: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì, giorno di chiusura

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