Raffaele Coppola, “Napoli in technicolor”.
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Raffaele Coppola, “Napoli in technicolor”.
Comunicato
Venerdì 28 Aprile ore 19,
presso Sciusciante a Ottaviano, del collezionista e imprenditore Michele Franzese:
Linea di San Michele punto tre: Raffaele Coppola.
Curatela: Domenico Di Caterino feat Rossella Matrone.
Curatela spirituale: Gennaro Cilento.
Comunicazione Grafica: Marco Rallo.
In esposizione: Marzia Vetrano, Rossella Matrone, Antonio Milanese e Susi Schiappapietra.
#Mariopesceafore
Esperienza di conoscenza!
Il gesto e l'azione creativa non sono mai azioni individuali, la dimensione visibile dei processi linguistici dell'arte, è sempre determinata da un'intermediazione condivisa.
Le immagini, quando sono artistiche, hanno qualcosa di pulsante, e non sono permanenti, come erroneamente si crede, ma sono impermanenti, mediano tra vita e morte che s'interpretano.
L'artista è un creativo che passa per essere un'entità individuale, ma non può creare da solo, la creazione è sempre determinata da una relazione.
L'artista si relaziona non con il visibile, come erroneamente si pensa, ma con l'invisibile, lo percepisce, sente la sua presenza e la rende visibile, la sua prospettiva è completamente diversa.
Quello che noi chiamiamo valore dell'estetica, è banalmente solo frutto d'intermediazione della percezione, quella dell'artista non è una mente comune, la mente comune è un software che ha come scopo quello di sostenere lo status quo, l'evoluzione che passa per la percezione dell'arte è altra cosa.
L'artista è un cantastorie, un guaritore, uno che ha un'efficace capacità sciamanica, il linguaggio dell'arte ci consegna a processi della storia non nostri, ma universali, gli eventi temporanei in buona sostanza sono soltanto enti.
Vita e arte sono mito, sono l'invito a evadere dal controllo della mente, a sciogliere la volontà d'esercizio sulle immagini per consegnarci all'esperienza sacra dell'arte: quella dell'artista non è cultura comune, ma esperienza di conoscenza!
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