LOBODILATTICE

Portal

Inaugura

Sabato, 5 Giugno, 2021 - 15:30

Presso

Ex Chiesa di San Mattia
Via Sant'Isaia, 14

A cura di

MAGMA Gallery - Direzione Musei Emilia-Romagna

Partecipa

Alexandre Farto aka Vhils

Fino a

Domenica, 27 Giugno, 2021 - 19:00

Portal

Comunicato

PORTAL
Alexandre Farto aka Vhils
Ex Chiesa di San Mattia – Bologna IT
05.06.2021 – 27.06.2021
MAGMA gallery e Vhils Studio sono orgogliosi di annunciare la prima mostra personale di Alexandre Farto aka Vhils in Italia.
Il progetto installativo site-specific “Portal” sarà visitabile presso gli storici ed importanti spazi dell’Ex Chiesa di San Mattia a Bologna, nel cuore della città.
L’utilizzo della porta, come struttura e superficie stessa delle proprie opere, è ricorrente nel lavoro dell'artista portoghese, il quale riesce a creare così un rapporto ancor più stretto tra l’ambiente urbano che lo circonda e la sua propria sensibilità artistica. Dismesse, provenienti da edifici abbandonati, trasformate attraverso la caratteristica tecnica di intaglio a bassorilievo dell'artista, queste porte hanno così raggiunto un nuovo significato, una nuova vita, e sfidano lo spettatore ad andare oltre l'osservazione e ad iniziare un processo di comprensione.
Per Vhils, questi manufatti diventano terreno fertile per l’esplorazione, pagine bianche su cui incidere scene dal profondo simbolismo, estraniandole completamente dal normale contesto e dalla banale funzione a loro riservati.
Per l'artista è fondamentale sviluppare un profondo legame con gli ambienti che ospitano i suoi progetti: questa nuova serie di lavori, ideata appositamente per l’esposizione, presenta infatti alcuni ritratti degli abitanti di Bologna, frammenti di storie e di vite raccontati grazie a sguardi, espressioni, smorfie divertite, dettagli di volti.
Le porte si trasformano quindi in portali, ovvero delle aperture verso una psiche collettiva in cui è possibile esplorare visivamente sentimenti contrastanti: inclusione ed isolamento, libertà e possesso, condivisione ed incomunicabilità. Le opere che compongono l'installazione sono state create durante il culmine della pandemia, un periodo in cui l’umanità ha sperimentato purtroppo la paura, la solitudine ed un acuto senso di limitazione della libertà.
"Portal" rende omaggio ad ogni persona che ha provato queste sensazioni, ad ogni essere umano che non ha potuto aprire simbolicamente la propria porta verso il mondo in questo lungo periodo.
Anche Vhils stesso, per la realizzazione di questa mostra, a causa della pandemia è stato costretto ad affidarsi solo all’obiettivo di un macchina fotografica distante centinaia di kilometri per creare una connessione con i soggetti ritratti e con lo spirito del luogo, deviando così dal suo solito processo fatto di viaggi, interazioni, lente scoperte di quelle caratteristiche che rendono unico ognuno di noi.
"Portal" riesce così, seppur nell’eccezionalità del momento e dei metodi, a creare un sentimento di comunità fra estranei, una contraddizione che racchiude ed esalta una delle più grandi qualità del genere umano: l'empatia.
Ogni opera diventa essa stessa un portale per un altro luogo, un totem. Un popolo silenzioso, fatto di sculture, che idealmente narra anche lo scorrere del tempo, il passare di quelle stesse generazioni che hanno visto crescere la città: volti senza tempo, ma ciascuno con una storia da immaginare.

PORTAL
Alexandre Farto aka Vhils
Ex Chiesa di San Mattia – Bologna IT
05.06.2021 – 27.06.2021
MAGMA gallery and Vhils Studio are proud to announce the solo show “Portal”, a large-scale and immersive project by Alexandre Farto aka Vhils at the historical public venue Ex Chiesa di San Mattia in Bologna.
The use of doors has become prominent and recurring in the work of Portuguese visual artist, incorporating his experience with the urban environment. Gathered from abandoned or derelict buildings, transformed through the artist’s characteristic bas-relief carving technique, they have taken on a new life, challenging the viewer to move beyond observation, and begin a process of understanding.
Largely unnoticed and perceived as simple objects of necessity, or partitions rendered meaningless when stripped of their purpose, for the artist, doors are fertile ground for exploration, imbued with profound symbolism.
Revealing how important it is for the artist to feed off the environment he is reflecting on, this new series of works features the portraits of Bologna’s inhabitants, portraying the lives and the people of the Italian city.
For Vhils, doors are portals. They are an opening into a collective psyche that explores contrasting ideas: ownership and freedom, seclusion and inclusion, permeability and impermeability. The doors that comprise the monumental installation here displayed were created during the height of the pandemic, a time disrupted by isolation, fear, solitude and an acute sense of curtailed freedom. “Portal” pays homage to every person who experienced the hopelessness of being deprived of opening their own door.
Due to the pandemic, for this exhibition, the artist was forced to deviate from his usual process of traveling, engaging with and photographing his subjects, having to work remotely, arranging for long-distance interviews, relying only on the lens of a camera to create a connection. The people depicted here are anonymous, we do not know their names, their stories, but in this context, a clear appreciation of communal representation emerges: an understanding that they are us, and we are them.
“Portal” thus creates a feeling of community with strangers, a contradiction that simultaneously encapsulates one of humanity’s greatest qualities: empathy. These faces underline the importance of the crisis we have been dealt, embodying its psychological impacts and the despair of loneliness. Yet, on a more hopeful note, each piece stands as a totem, a portal to another place. Whether or not we are able to reach it, remains to be discovered.
The significance of presenting this body of work in a former church has not been overlooked. Both the church and the doors have been divested of their original purpose. Yet, they still retain their meaning: the church, no longer a place of worship, is still a church. The doors, no longer used to separate, enclose or release, are still doors. Essentially, both are portals, however, they now represent a passage to a different type of transience, underlining the power and meaning of objects, space and human intervention.

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