LOBODILATTICE

Performance 'Non è imperativo quello che il corpo urla come fatale
'

Inaugura

Domenica, 24 Marzo, 2024 - 16:30

Presso

Parco del Cigno
Piazza Angelo Frammartino, 5 - Monterotondo

A cura di

Roberta Melasecca, Michela Becchis, Elena Bellantoni

Partecipa

Francesca Perniola, Ferdinando Mazzitelli

Fino a

Domenica, 24 Marzo, 2024 - 18:00

Performance 'Non è imperativo quello che il corpo urla come fatale
'

Comunicato

Non è imperativo quello che il corpo urla come fatale

Performance con Ferdinando Mazzitelli e Francesca Perniola
A cura di 
Roberta Melasecca, Michela Becchis
Coordinamento artistico
Elena Bellantoni
Consulenza
Lisa Rosamilia, Giuliana Silvestrini


ANTICORPI - Rassegna culturale di lotta alle molestie
agli stereotipi e alla violenza di genere


24 marzo 2024 ore 16.30 | Monterotondo (RM)
Partenza da Parco del Cigno

Domenica 24 marzo 2024 alle ore 16.30, all’interno di ANTICORPI - RASSEGNA culturale di lotta alle molestie agli stereotipi e alla violenza di genere promossa, organizzata e finanziata dal Comune di Monterotondo per la delega alle Pari opportunità della consigliera Alessandra Clementini, l’Associazione Culturale blowart presenta la Performance Non è imperativo quello che il corpo urla come fatale con Ferdinando Mazzitelli e Francesca Perniola, a cura di Michela Becchis e Roberta Melasecca, con il coordinamento artistico di Elena Bellantoni e la consulenza di Lisa Rosamilia e Giuliana Silvestrini.

La Rassegna, ideata proprio per per contrastare gli stereotipi di genere e cercare insieme gli “anticorpi” alle molestie e alla violenza, intende scoprire e riscoprire le figure femminili che hanno lottato per l'affermazione e l'emancipazione di tutte le donne: dal 4 marzo al 25 aprile 2024 tante le iniziative - cinema, teatro, danza, performance, reading, mostre, musica, storia e formazione - proposte da numerose associazioni che lavorano sul territorio di Monterotondo.

Il progetto Non è imperativo quello che il corpo urla come fatale nasce per approfondire, dunque, due figure di artiste, scomparse in giovane età, Chiara Fumai e Pippa Bacca, alle quali sarà data voce e corpo attraverso la voce e il corpo di due altri giovani artisti, Ferdinando Mazzitelli e Francesca Perniola, i quali presenteranno una performance itinerante nelle strade del centro storico, una sorta di percorso-viaggio, come quello svolto dalle due artiste nel corso della loro vita.

Chiara Fumai e Pippa Bacca, due donne, due artiste: antieroine che hanno dismesso gli abiti del silenzio, mosse da un bisogno ancestrale che fonde l’unico essere in se stesse, dando vita e voce a figure di donne ai margini, dimenticate o contestate, proprie alter ego che spezzano la cultura androcentrica. Due donne assolutamente diverse, due artiste con percorsi di vita e di lavoro senza alcun elemento apparente comune. Chiara Fumai. Pippa Bacca. Unite solo da un destino, anche quello totalmente differente ma dominato da ciò che il corpo urla come fatale, quale “scelta”, per chi preferisce “esito”, di una ricerca coerente, rigorosa, inevitabile. Chiara Fumai e Pippa Bacca. Due artiste che hanno mostrato come l’arte sia il luogo del cambiamento, della consapevolezza, della coerenza, portando al centro della narrazione “le femmine dominatrici, decise, sicure di sé, indecenti, violente, egoiste, indipendenti, orgogliose, avventurose, sciolte, strafottenti…”, così come enunciate dalla voce di Chiara Fumai nello SCUM manifesto (1968) di Valerie Solanas, scrittrice e attivista statunitense. Due donne, due artiste che hanno raccontato l’essenza femminile spostando il punto di vista lateralmente per permettere di guardare quello che mai siamo soliti osservare. Il progetto Non è imperativo quello che il corpo urla come fatale apre uno sguardo, dunque, su queste due figure di donne, di artiste, le quali, attraverso la loro vita e la loro morte, in giovane età, hanno aperto un varco su di un luogo di confine. E come Chiara e Pippa si sono servite l’una di personaggi di donne vissute nell’ottocento e primo novecento - spiritiste e medium, socialiste anarchiche, femministe o attiviste - l’altra di altre se stessa con le quali intraprendere i continui meccanismi di trasformazione dell’essere donna nella società contemporanea, nello stesso modo il progetto le vuole raccontare attraverso il corpo e la voce di altri due artisti che proveranno a “ricercare” nella complessità di Chiara e Pippa quegli elementi necessari per comprendere scelte, sistemi, processi e percorsi di riconoscimento e autorappresentazione. “Perciò la mia testa sa che non è imperativo quello che il corpo urla come fatale. È solo una questione di disciplina. Tutto passa, anche la vita” (da Senza di Anna Segre)

Chiara Fumai, laurea in Architettura al Politecnico di Milano, studi al Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti di Como e al Dutch Art Institute di Arnhem, Premio Lum 2011, Premio Furla 2013, presente nel 2012 a dOCUMENTA (13) di Kassel, nel 2016 alla 16esima Quadriennale di Roma, nel 2017 XIV Premio New York, studia approfonditamente e con dura disciplina figure femminili di un passato vicino. Nelle sue performance invoca donne di epoche differenti, unite da un desiderio di rivalsa, dalla necessità di sottrarsi all’oppressione maschile: Carla Lonzi con il suo Secondo Manifesto di Rivolta Femminile ‘io dico io’; Eusapia Palladino, spiritista e medium; Zalumma Agra, strega circense; Ulrike Meinhof giornalista, terrorista e rivoluzionaria tedesca. E ancora nel progetto per la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, Chiara è la guida di una apparente visita guidata alle collezioni, durante la quale racconta le storie delle donne ritratte nei dipinti - sottolineando la loro esclusione dalla narrazione dell’arte, definita proprio dall’assenza di informazioni biografiche sul loro conto, diversamente dai pari di genere maschile - interrompendo spesso la narrazione mediante messaggi scanditi nella lingua dei segni, per esprimere l’indicibile, la violenza. Chiara muore a 39 anni nel 2017, a Bari, suicida nella galleria Doppelgaenger: Chiara decide di varcare la soglia, utilizzando questa volta il suo stesso spirito.

Pippa Bacca, nome d’arte di Giuseppina Pasqualino di Marineo, nipote di Piero Manzoni, sviluppa i suoi studi ed inizia la carriera artistica a Milano, già giovanissima nel 1997 con il suo Manifesto-scherzo per la prima del Teatro alla Scala per poi proseguire con mostre ed azioni performative durante le quali rappresentava allegoricamente i suoi cinque alter ego oppure trasformava oggetti in altri oggetti attraverso collage e foto. Il suo principale progetto è stato “Sposa in viaggio”: attraversare in autostop, insieme all’artista Silvia Moro, undici paesi dilaniati dalla guerra, tra cui Slovenia, Croazia, Bosnia, Bulgaria, Turchia, Siria, Libano, Giordania e Israele, raccontando il mondo femminile ed indossando un abito da sposa che si sporca e si consuma. Ogni dettaglio dell’abito era stato appositamente progettato e studiato con precise simbologie, di purezza, innocenza, pace e armonia. Pippa Bacca venne uccisa a 33 anni nel 2008, a Instanbul, dopo aver attraversato Slovenia, Croazia, Bosnia e Bulgaria, immergendosi profondamente nelle culture che toccava, cosciente di quanto e di quello che stava percorrendo, con quella disciplina imperante di chi ha compiuto una scelta precisa e coerente.

Ferdinando Mazzitelli, nato a Santeramo In Colle (BA) nel 2001, si diploma presso il Liceo Artistico C. Levi - E. Duni con indirizzo Architettura nel 2020. Attualmente frequenta il corso triennale di pittura presso l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila ABAQ. Nel 2023 viene selezionato per il 74° Premio Michetti nella categoria “Premio Michetti Giovani”. La sua ricerca si incentra sull’analisi di tematiche sociali legate al corpo e alla sua percezione nello spazio e in vari contesti. Partendo dall’esperienza personale, indaga corpi non rispondenti a standard di genere attraverso la performance, la pittura, la fotografia, il video.

Francesca Perniola, nata a Bari, classe 1987. Vive e pratica a San Giovanni Teatino (CH). Studia Pittura presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, dove sperimenta da subito diversi linguaggi, guidata da interessi trasversali e da una particolare attenzione verso il video e la performance. Membro del collettivo YAW, nel 2022 partecipa alla residenza artistica Arte Scienze e Spiritualità a cura di Serena Ciccone. Nel 2022 partecipa a Performative02, al progetto a cura di Elena Bellantoni con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti L’Aquila (ABAQ) per una performance collettiva e relazionale negli spazi del MAXXI. Nel 2023 partecipa alla residenza d’artista Memoria e Progetto, a cura di Andrea Aquilanti, Maurizio Coccia, Enzo De Leonibus, Franco Fiorillo con l’installazione Non mi resta che essere casa. Interessata alla scrittura e alle pratiche curatoriali, è Contributor per Exibart e nel 2023 cura la mostra IMPURO|Sostare nell’insoluto presso la Galleria YAG/garage (PE) con il collettivo 1|10. La personale attitudine verso l’indagine interiore conduce la sua ricerca ad affrontare tematiche legate ai concetti di identità e alterità, in particolare il femminile e i suoi condizionamenti, vita e morte, metamorfosi e conservazione, eros e phobos.

INFO

ANTICORPI

Rassegna culturale di lotta alle molestie
agli stereotipi e alla violenza di genere

Promossa e organizzata e finanziata dal Comune di Monterotondo per la delega alle Pari opportunità della consigliera Alessandra Clementini

4 marzo - 25 aprile 2024

Non è imperativo quello che il corpo urla come fatale

Performance con Ferdinando Mazzitelli e Francesca Perniola
Promossa dall’associazione culturale blowart

Ideazione di Roberta Melasecca

A cura di Roberta Melasecca e Michela Becchis

Coordinamento artistico di Elena Bellantoni

Consulenza di Lisa Rosamilia e Giuliana Silvestrini

24 marzo 2024 ore 16.30 | Monterotondo (RM)

Partenza da Parco del Cigno

Associazione culturale blowart

Roberta Melasecca
associazioneblowart@gmail.com - tel. 3494945612

https://associazioneblowart.wordpress.com/

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