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Ossimori del contemporaneo

Inaugura

Sabato, 30 Marzo, 2024 - 18:30

Presso

Kyro Art Gallery
Via Padre Eugenio Barsanti, 29

A cura di

Beatrice Audrito

Partecipa

Daniele Accossato, Federica Belli, Gino Sabatini Odoardi

Fino a

Domenica, 5 Maggio, 2024 - 11:00

Ossimori del contemporaneo

Comunicato

Sabato 30 Marzo, la Kyro Art Gallery di Pietrasanta è lieta di presentare Ossimori del contemporaneo, una mostra dedicata agli artisti Daniele Accossato, Federica Belli, Gino Sabatini Odoardi, a cura di Beatrice Audrito. L'esposizione pone in dialogo una selezione di opere dei tre artisti contemporanei che, pur esprimendosi attraverso i diversi linguaggi del disegno, della fotografia e della scultura, condividono logiche simili nella costruzione dell'immagine visiva. Infatti, ad accomunare la ricerca degli artisti in mostra è l'ossimoro: una figura retorica propria del linguaggio verbale che consiste nell'accostare, nella medesima locuzione, due parole che esprimono concetti lontani o contrari. Replicando lo stesso modus operandi della letteratura, gli artisti si servono dell'ossimoro e del paradosso, abilmente tradotti in termini visivi, per creare immagini ambigue allo scopo di porre il fruitore in una situazione scomoda, di spiazzamento.

Una logica tutta contemporanea che si rintraccia nelle sculture di Daniele Accossato, dove la riproduzione di soggetti classici come i Bronzi di Riace o la Venere Italica, poi legati, imbavagliati o rinchiusi in casse di legno o plastiche da imballaggio è il pretesto per riflettere sul legame tra l'oggetto artistico e la sua ambientazione. Una relazione che spesso priva l'opera della sua aura trasformando l'oggetto in merce. Non a caso, le opere di Accossato riflettono sulla dialettica contenuto-contenitore facendo emergere la vera contraddizione in termini: è davvero possibile che l'arte in quanto tale sia anche una merce?

Anche le fotografie di Federica Belli giocano sull'estetica dell'ossimoro, indagando il confine sottile tra la percezione di noi stessi e il modo in cui percepiamo e entriamo in relazione con l'altro. Il suo sguardo ci restituisce immagini intime, delicate ma anche forti e determinate: uomini e donne che attraversano particolari età della vita come l'adolescenza e la giovinezza mostrandosi nella loro nudità e vulnerabilità. Corpi nudi dalle linee morbide inseriti in contesti architettonici complessi, dalle geometrie rigorose, enfatizzano la solitudine e la fragilità dei soggetti che occupano scene quasi metafisiche, riflettendo sulla relazione tra forma e contenuto.

La ricerca di Gino Sabatini Odoardi riflette sul modo di porsi dell'uomo di fronte all'inconoscibilità del mondo, utilizzando spesso l'estetica dell'ossimoro e del paradosso con l'intento di insinuare il dubbio, rimettere in discussione la realtà, rompere gli equilibri su cui poggia la nostra cultura. Concetti indagati con modalità sempre nuove dove segno, disegno, pittura e scultura si intersecano senza soluzione di continuità, generando cortocircuiti semantici tra oggetto e soggetto rappresentato atti a forzare i limiti della rappresentazione. Per dare forma alla sua visione Sabatini Odoardi si serve della termoformatura in polistirene: una tecnica industriale utilizzata nel campo dello stampaggio delle materie plastiche che consente all'artista di isolare oggetti quotidiani per poi trasformarli in sculture e installazioni complesse o di imprimere il segno della grafite nel disegno sostituendo al comune foglio di carta un foglio di polistirene.

 

Ossimori del contemporaneo pone in luce le affinità e le peculiarità della ricerca di Daniele Accossato, Federica Belli, Gino Sabatini Odoardi, focalizzandosi sull'utilizzo dell'ossimoro nel linguaggio visivo: un'operazione di matrice concettuale con la quale gli artisti riflettono sulla dialettica forma-contenuto e contenuto-contenitore, esprimendo tutte le contraddizioni del mondo contemporaneo.

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