NUDO e CRUDO
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NUDO e CRUDO
Comunicato
In Nudo e Crudo, la personale di Marco Peduto dal 30 settembre allo Spazio Lavit a Varese, l’artista invita lo spettatore a riscoprire l’autentico fondamento della dignità umana e, con uno sguardo che non tralascia nessun dettaglio, ritrae sulle sue tele chi vive ai margini della società, come gli ammalati, i profughi, i disabili, i tossici, gli alcolizzati, i carcerati. Li stigmatizza nel suo tratto graffiato e li fa brillare nei suoi colori forti e allucinati, che rimandano all’espressionismo tedesco a cui si ispira apertamente. Come i suoi maestri, scruta l’imperscrutabile, sonda il cuore dell’uomo che vive nella storia e nelle relazioni, che fa i conti quotidianamente con la sua finitezza e con il suo limite. Il lavoro di Peduto ci aiuta a riconoscere che non possiamo estirpare la sofferenza, ma che questa è un elemento che riguarda in modo costitutivo l’autocomprensione propria dell’essere umano e della sua complessa soggettività vivente, corporea, pensante.
Grazie a una ricerca stilistica in continuo divenire, Peduto si appropria della street art, una tecnica pop e propria della sua generazione, per trasformare i suoi soggetti in icone sacre. Attraverso un segno marcato ed essenziale e ampie campiture cromatiche in cui è abolita la prospettiva, infonde ai suoi lavori la potenza dell’universalità, trasformando le sue tele in specchi per ogni essere umano.
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