Musei, Archivi e Biblioteche: III Congresso Nazionale MAB "Comunicare il patrimonio culturale in ambiente digitale: fruizione e riuso". Roma, 23 - 24 novembre 2017
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Musei, Archivi e Biblioteche: III Congresso Nazionale MAB "Comunicare il patrimonio culturale in ambiente digitale: fruizione e riuso". Roma, 23 - 24 novembre 2017
Comunicato
III Congresso Nazionale MAB Musei Archivi Biblioteche
Comunicare il patrimonio culturale in ambiente digitale: fruizione e riuso
Con il patrocinio del Senato della Repubblica, Regione Lazio,
Conferenza delle regioni e delle province autonome, Federculture
Con il contributo di Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali – MIBACT, Goethe Institut
In collaborazione con Biblioteca nazionale centrale di Roma
23-24 NOVEMBRE 2017
ROMA, BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE
(Viale Castro Pretorio, 105 - Sala conferenze, Sala 1/2 e Sala 3)
In occasione del III Convegno Nazionale i professionisti del MAB, il coordinamento permanente di MUSEI ARCHIVI e BIBLIOTECHE, rappresentati rispettivamente da ICOM Italia – Comitato Italiano International Council of Museums, ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana e AIB – Associazione Italiana Biblioteche, sono chiamati a confrontarsi sulle opportunità e criticità inerenti la digitalizzazione e condivisione sul web delle produzioni artistiche e culturali: “Comunicare il patrimonio culturale in ambiente digitale: fruizione e riuso” è infatti il tema al centro delle due giornate di incontri e dibattiti, previsti alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, giovedì 23 e venerdì 24 novembre.
Cosa e come digitalizzare, a cosa dare priorità, come descrivere, aggregare ed esporre i contenuti culturali, pensando a quali destinatari? I professionisti, i ricercatori, gli studenti, i cittadini comuni, i turisti, le imprese, le diverse fasce d’età hanno bisogni, aspettative e modelli mentali differenti, e altri ne avranno gli utenti del futuro: come conciliare convergenza e differenziazione, come modellare i linguaggi e i servizi online facendo sì che diverse fasce di pubblico trovino facilmente i contenuti che cercano e scoprano quelli di cui ignoravano l’esistenza, ma che rispondono alle loro domande espresse e inespresse? E come fare per assicurare l’accesso, oggi e domani, e la fruizione effettiva dei contenuti digitalizzati? I grandi apparati descrittivi e i grandi sistemi relazionali elaborati dalle scienze biblioteconomiche e archivistiche sono fondamentali per aggiungere valore al patrimonio culturale, segnalando i luoghi, i tempi, i produttori, gli oggetti, gli argomenti di cui sono espressione, ma in ambiente digitale tutto questo è sufficiente oppure è solo il primo passo verso una democrazia della cultura orientata a moltiplicare le opportunità per tutti di apprendimento, studio, discussione, partecipazione attiva, svago? In che modo l’interoperabilità tra sistemi e l’apertura dei dati possono favorire la rielaborazione e il riutilizzo per qualsiasi finalità, e perché è importante offrire a tutti l’opportunità di riutilizzo creativo dei dati? Al Convegno interverranno operatori ed esperti del settore pubblico e privato, italiani e stranieri, che sperimentano quotidianamente le applicazioni del digitale al patrimonio culturale, per provare a rispondere a queste e altre domande esaminando le opportunità della cooperazione tra le comunità professionali degli archivisti, dei bibliotecari e degli operatori museali e quale è lo stato dell’arte delle politiche per la cultura in Italia.
Giovedì 23 novembre, dopo i saluti istituzionali da parte di Andrea De Pasquale (Direttore Biblioteca Nazionale Centrale di Roma), Antonella Mulè (Funzionario del Servizio II, per conto del Direttore generale Archivi del MiBACT), Nicola Macrì (Dirigente del Servizio I per conto del Direttore generale Biblioteche ed Istituti culturali del MiBACT), Annarita Orsini (Capo segreteria del Direttore generale, per conto del Direttore generale Musei del MiBACT), Gianni Torrenti (Coordinatore Commissione beni e attività culturali della Conferenza delle Regioni), alle ore 10.15 è previsto l’intervento di Gino Roncaglia (Università della Tuscia di Viterbo) sul tema della “Mediazione in/formativa: una nuova generazione di strumenti di rete”.
Seguono le relazioni di Claudio Leombroni (AIB, Istituto per i beni artistici culturali e naturali dell’Emilia Romagna), Giovanni Michetti (ANAI, Sapienza Università di Roma), Daniele Jalla (Direttivo nazionale ICOM Italia).
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14.30, sono in programma due workshop in sessioni parallele.
Nella Sala Conferenze si discute di “Strategie per l’accesso a lungo termine: digitalizzazione, conservazione digitale e licenze aperte” con Stefano Allegrezza (Università di Udine), Maurizio Messina (Biblioteca nazionale Marciana), Anna Maria Marras (Direttivo nazionale ICOM Italia).
Partecipano inoltre: Valeria Boi (Direttivo nazionale CIA – Confederazione Italiana Archeologi); Luciano Sassi (AICRAB - Associazione Italiana dei Conservatori e Restauratori degli Archivi e delle Biblioteche); esponenti dei comitati regionali MAB di Toscana e Liguria; Daniele Tarabini (Biodry); Gianfranco Buttu (Wikimedia Italia).
Nella Sala 1/2 si affrontano invece le “Strategie per l’usabilità e per il riuso: sistemi, linguaggi, servizi” con Stefano Vitali (ICAR – Istituto Centrale per gli Archivi), Augusto Cherchi (ANAI), Maurizio Vivarelli (Università di Torino), Vincenza Ferrara (Sapienza Università di Roma).
Partecipano inoltre: Monica Sperabene (Biblioteca nazionale centrale di Roma); Paola Romi (direttivo nazionale CIA - Confederazione Italiana Archeologi); Chiara Veninata (Sapienza Università di Roma); esponenti dei MAB regionali Friuli Venezia Giulia e Marche; Gisella Riva e Andrea Calzolari (Promemoria); Luca Martinelli (Wikimedia Italia).
Venerdì 24 novembre, dopo le Assemblee delle Associazioni MAB, alle ore 14 è prevista la tavola rotonda coordinata da Pierluigi Feliciati (Università di Macerata) durante la quale verranno illustrate le conclusioni derivate dai workshop del giorno precedente. Interverranno: Klaus Kempf (Bayerische Staatsbibliothek); Simonetta Buttò (Direttore ICCU – Istituto Centrale per il Catalogo Unico); Luciano Sassi (AICRAB - Associazione Italiana dei Conservatori e Restauratori degli Archivi e delle Biblioteche); Alessandro Pintucci (presidente CIA - Confederazione Italiana Archeologi).
Rosa Maiello (presidente nazionale AIB), Tiziana Maffei (presidente ICOM Italia), Grazia Tatò (Direttivo nazionale ANAI) concluderanno il convegno proponendo una riflessione congiunta sul lavoro futuro.
Si ringraziano in qualità di sponsor: ARCHIUI, BIODRY, EDITRICE BIBLIOGRAFICA, REGESTA.EXE, WIKIMEDIA ITALIA.
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ICOM, fondata nel 1946, è l'organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali che riunisce oltre 30.000 aderenti nei 5 continenti. ICOM è impegnata a preservare e comunicare il valore del patrimonio culturale mondiale, che in Italia si traduce in circa 5000 istituti (3.617 musei, 1.018 monumenti, 345 siti archeologici) che attirano più di 100 milioni di visitatori ogni anno, per un volume d’affari complessivo che sfiora i 105 milioni di euro. Lavorano per i musei decine di migliaia di professionisti e volontari.
L’ANAI, fondata nel 1949, è un’associazione volontaria, articolata in sezioni regionali, con lo scopo principale della tutela della professionalità archivistica. Raccoglie circa 1.250 associati fra addetti alla professione (archivisti di Stato, di enti locali, di enti pubblici, di istituzioni e imprese, liberi professionisti e docenti universitari) e sostenitori dell’associazione (enti pubblici e privati detentori di archivi). L’ANAI organizza corsi di formazione e di aggiornamento tematico e sviluppa progetti di valorizzazione del patrimonio archivistico.
L’AIB, attiva dal 1930, promuove lo sviluppo delle biblioteche come servizio fondamentale per il cittadino e si fonda sull’impegno volontario degli associati, persone ed enti, che sono circa 3500 a livello nazionale. Nel nostro Paese ci sono oltre 12.700 biblioteche, delle quali 6.700 fanno capo ai Comuni, circa 2.000 alle Università, 1.250 agli enti ecclesiastici e 46 al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. I lavoratori del settore sono tra i 15 e i 17 mila, di cui 1000 al Ministero, e circa il 40% opera con contratti atipici.
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