LOBODILATTICE

MEGAGALATTICO 2025

Inaugura

Domenica, 27 Luglio, 2025 - 00:00

Presso

Museo Mete
Via Picarella

A cura di

Danilo Samuele Mendola

Partecipa

Alfonso Siracusa Orlando - Giuseppe Sinaguglia

Fino a

Domenica, 31 Agosto, 2025 - 18:45

MEGAGALATTICO 2025

Comunicato

MEGAGALATTICO / ADJECTIVE 2025 

a cura di Danilo Samuele Mendola

Museo #MeTe

27 LUGLIO / JULY - 31 AGOSTO / AUGUST 2025

Opening | 27 Luglio 2025 h. 21

 

“Una cosa megagalattica!”

L’arte contemporanea, come il cielo, è uno spazio che ci osserva dall’alto e ci restituisce

immagini inattese di noi stessi.

La mostra MEGAGALATTICO, bi-personale di Alfonso Siracusa Orlando e Giuseppe

Sinaguglia, trasforma il Museo #MeTe di Siculiana in un osservatorio dell’alterità, in un

luogo in cui il confine tra umano e alieno, tra il locale e il cosmico, tra la serietà e il gioco

viene costantemente attraversato e messo in discussione.

Con approcci differenti ma complementari, i due artisti indagano da prospettive insolite ciò

che ci definisce come esseri umani in un tempo segnato da spaesamenti globali, conflitti e

migrazioni. Il titolo stesso, ironicamente ispirato all’immaginario fantozziano, anticipa il tono

dell’esposizione: un’operazione capace di tenere insieme leggerezza e profondità, pop e

poetico, ironia e politica.

 

Da oltre trent’anni Alfonso Siracusa Orlando utilizza il linguaggio visivo dell’ufologia per

osservare la fragilità e la complessità della nostra società. Già dal 1989, molto prima

dell’attuale fascinazione estetica per il tema alieno, Siracusa Orlando dipinge dischi volanti,

figure silenziose, sospese tra cielo e terra. Nel museo sono esposte installazioni site specific

e dipinti a olio su tela, popolati da alieni e navicelle spaziali. Ma non si tratta di invasioni o

avventure intergalattiche: gli alieni di Siracusa Orlando sono presenze simboliche, icone

interiori, riflessi dell’identità contemporanea.

L’installazione site-specific The Sky Above Siculiana (2025), concepita per il Museo #MeTe,

è un omaggio diretto e personale a Wim Wenders, che l’artista ha conosciuto proprio in

questo luogo. Colloca un disco volante fluttuante sopra il borgo medievale di Siculiana. In

questo contesto geografico e simbolico — frontiera mediterranea di migrazioni e incontri tra

culture — l’artista sovrappone la metafora dell’extraterrestre a quella del diverso, dell’ospite

inatteso, del migrante.

Il cielo, così, non è solo spazio astronomico, ma luogo di apparizione e rivelazione. Il

visitatore interstellare — un Pleiadiano sospeso — diventa testimone silenzioso delle nostre

tensioni, dei nostri naufraghi morali e delle nostre speranze. Come nelle precedenti

personali - Extra (2014) e Il Cristo Nero (2021), Siracusa Orlando continua a interrogare lo

spettatore su una domanda radicale: Siamo ancora capaci di riconoscere l’altro?

 

Accanto alla riflessione poetico-politica di Siracusa Orlando, il progetto Baci Interstellari di

Giuseppe Sinaguglia propone un’indagine ironica, giocosa e profondamente empatica

sull’universalità delle emozioni.

Attraverso l’iconografia pop della fantascienza cinematografica e televisiva, l’artista mette in

scena celebri creature aliene in un gesto universale e archetipico: il bacio. Un gesto

semplice, ma carico di significati emotivi e simbolici, qui trasposto in contesti surreali che

superano i confini biologici, culturali e planetari.

L’operazione artistica non è semplice divertissement visivo, ma un’esplorazione della nostra

capacità di proiettare empatia e affetto anche su ciò che percepiamo come “altro da noi”

.Attraverso tecniche miste — pittura, disegno, collage e installazioni immersive — Baci

Interstellari costruisce un percorso visivo e concettuale in cui l’alieno diventa familiare, il

diverso diventa riconoscibile, e l’alterità si scioglie in una tenerezza condivisa.

Se l’alieno di Siracusa Orlando resta sospeso, enigmatico, come un interrogativo etico, i baci

interstellari di Giuseppe Sinaguglia offrono un possibile abbraccio immaginario, una lingua

emotiva senza frontiere.Un dialogo tra leggerezza e profondità

In un mondo attraversato da migrazioni, crisi climatiche, guerre e nuove chiusure identitarie,

MEGAGALATTICO propone un doppio sguardo: poetico e ludico, intimo e politico. Entrambi

gli artisti, attraverso linguaggi diversi, ci invitano a osservare noi stessi da una distanza

nuova: la distanza dell’altro.

Come nella celebre esclamazione fantozziana, il “megagalattico” qui non è esagerazione,

ma piuttosto la misura del nostro spaesamento e del nostro bisogno di ridefinire

continuamente i confini dell’umano.

Perché — oggi più che mai — forse siamo proprio noi gli alieni di noi stessi.

Danilo Samuele Mendola

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