LOBODILATTICE

Mantova in collettiva 2024/2

Inaugura

Sabato, 4 Maggio, 2024 - 17:30

Presso

Galleria Arianna Sartori
Via Ippolito Nievo 10, Mantova

A cura di

Arianna Sartori

Partecipa

Vittorio Carnevali, Valerio Diani, Aldo Falchi, Rino Luppi, Elisa Macaluso, Ezio Mutti, Giulio Salvadori, Luigi Somensari, Francesco Tommasi.

Fino a

Giovedì, 16 Maggio, 2024 - 19:30

Mantova in collettiva 2024/2

Comunicato

La Galleria Arianna Sartori di Mantova, in via Ippolito Nievo 10, il prossimo Sabato 4 maggio alle ore 17.30, inaugura la seconda esposizione collettiva di un ciclo di mostre che vogliono esplorare il mondo artistico mantovano moderno e contemporaneo. Arianna Sartori è la curatrice della mostra “Mantova in collettiva 2024/2”, che con l’esposizione di artisti diversi tra loro per generazioni (dagli inizi del ’900 ad oggi) per tipologie espressive e tematiche e anche per le tecniche esecutive che tanto li caratterizzano, si muove ormai da decenni, con la volontà di rivitalizzare la curiosità e l’interesse del pubblico ponendo accenti nuovi verso il mondo dell’arte mantovana che merita di essere costantemente rivitalizzato.

In mostra le opere degli Artisti (in ordine cronologico): Luigi Somensari (Mantova, 1896 - Mantova, 1922), Ezio Mutti (Castiglione delle Stiviere, 1906 - Castiglione delle Stiviere, 1987), Rino Luppi (Revere, 1912 - Revere, 1959), Giulio Salvadori (Mosio, 1918 - Mosio, 1999), Francesco Tommasi (Ceresara, 1935 - vive a Mantova), Aldo Falchi (Sabbioneta, 1935 - Borgo Virgilio, 2020), Vittorio Carnevali (Rivalta, 1942 - vive a Rivalta), Elisa Macaluso (Mantova, 1943 - vive a Mantova), Valerio Diani (Mantova, 1952 - vive a Mantova).

 

L’esposizione “Mantova in collettiva 2024/2”, che resterà aperta al pubblico fino al 16 maggio 2024, vede esposte trentun opere alle pareti e quattro sculture.

Orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica chiuso.

Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu

 

 

 

Biografie degli Artisti ed elenco opere in mostra:

 

Vittorio Carnevali nasce nel 1942 a Rivalta sul Mincio (MN), dove vive e lavora.

Ha frequentato la Scuola Regionale di Grafica di Castelnuovo del Garda (VR). La sua prima mostra personale è del 1972.

Mostre recenti: 2000 - Mantova, Casa del Mantegna, “Arte a Mantova 1950-2000”. 2001 - Volta Mantovana, Scuderie di Palazzo Gonzaga, “Dall’Amo al Mincio”. Siracusa, Caserma Curti, “Arte di Mantova a Siracusa”. Suzzara (MN), Galleria 2E, “Olii e terrecotte”, mostra personale. 2002 - Ponti sul Mincio, Sala delle Colonne “Incontro con gli artisti”. Castiglione delle Stiviere, Villa Brescianelli, “New Look. Spazio Libero”. 2004 - Reggio Emilia, Mostra Mercato d’arte contemporanea, “Immagina”. Castiglione delle Stiviere (MN), “Coesione e Sincronismo”. Rivalta sul Mincio (MN), Centro Parco Museo, “Opere recenti”, personale. 2005 - Gazoldo degli Ippoliti, Museo d’Arte Moderna, “Opere recenti”, personale. Mantova, Galleria Arianna Sartori, 1a rassegna d’Arte Contemporanea Mantovana. United Arab Emirates, Sharjah, Sahrjah Art Museum “Artcard”. Suzzara (MN), Galleria 2E, “Tracce d’artista”. 2006 - Reggio Emilia, Mostra Mercato d’arte contemporanea, “Immagina”. Mantova, Galleria CM Artestudio, “La Natura Trascende”. 2007 - Suzzara (MN), Galleria 2E, “Opere recenti”, personale. Garda (VR), Sede Municipale sala mostre Lungolago, “Luci sull’Arte Mantovana”. 2008 - Mantova, Ex Chiesa Madonna della Vittoria, “Cento artisti per la vittoria”. 2011 - Mantova, Casa del Mantegna, “Arte a Mantova 2000-2010”. Mantova, Casa del Mantegna, “Opere dalla Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea della Provincia di Mantova”. 2012 - Rivalta sul Mincio, Corte Mincio, “I colori del Mincio”. 2013 - Mantova, Casa del Mantegna, “Art Quake. Il sussulto dell’arte”. 2014 - Gazoldo degli Ippoliti (MN), Associazione Postumia, “Vittorio Carnevali. I colori della mia terra”, mostra antologica. Modena, “L’arte non trema”. San Benedetto Po (MN), Refettorio Monastico, “Polirone luogo di pace”. Castel d’Ario, Casa Museo Sartori, “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni”. 2015 - Castel d’Ario (MN), Casa Museo Sartori, “MantovainArte2015”. 2016 - Mantova, Fruttiere di Palazzo Te, “Quadri da un’esposizione - Stefano Arienti interpreta l’arte a Mantova nel Novecento”. Castel d’Ario, Casa Museo Sartori, “50anni d’Arte in Lombardia”. 2022 - Cerlongo di Goito (MN), Villa Magnaguti, riceve il “Premio ‘Castello’, XVI edizione” per meriti artistici, personale. 2023 - Castel d’Ario (MN), Casa Museo Sartori, “La stampa d’arte a Mantova dal 1800 ad oggi”. Mantova, Galleria Arianna Sartori, personale.

Opere in mostra di Vittorio Carnevali:

Energia tachionica, 2009, tecnica mista su tavola, cm 60x60

Fondale marino, 2009, tecnica mista su tavola, cm 70x70

Subacqueo, 2024, tecnica mista su tavola, cm 66x66

Tramonto, 2024, tecnica mista su tavola, cm 50x50

 

 

Valerio Diani nasce nel 1952 a Mantova, dove vive e lavora.

Ha iniziato a dipingere nei primi anni ‘70, interpretando in modo originale alcune figurazioni del surrealismo storico (Arp, Tanguy). Nel corso degli anni l’interesse di Diani si volge all’arte concettuale e soprattutto agli autori del Nouveau Réalisme, spinto dal bisogno di proporre una realtà colta nelle sue stesse materie, oggetti, impronte. La “realtà” nelle opere di Diani, proprio esaltando l’immediata concretezza della materia, la sua oggettività, il suo essere manufatto, si costituisce come una riscrittura del reale, un palinsesto, una “realtà stesa sopra la realtà”. Fondamentali per l’artista sono le lezioni di Burri e di Fontana. Ma non solo, grazie alla frequentazione di pittori mantovani quali Sergio Sermidi e Renzo Schirolli, Diani concentra nell’uso del colore puro, al quale affida il compito di strutturare per fasce cromatiche il supporto, tanta parte della sua ricerca pittorica. Sicuramente Diani è tra i pochi artisti italiani ad avere trasformato l’arte dell’assemblaggio in un proprio punto di forza, rendendo indistinti i confini esistenti tra scultura, collage e lavorazione del legno. Incastonando casse impilate, con pezzi di legno di ogni genere e con materiali di scarto raccolti in ogni dove, Diani crea architetture astratte, barocche e monumentali, che suggeriscono un mondo poetico ed immaginario. Unendo insieme gli oggetti che la gente comune getta via, l’artista riesce a ridare vita ai più disparati materiali, che acquistano una sorta di “vita spirituale”, superiore alla vita per la quale gli stessi oggetti erano originariamente stati creati.

Opere in mostra di Valerio Diani:

(Mantova, 1952 - vive a Mantova)

Matr. 824, Senza titolo, olio su tela, cm 50x50

Matr. 826, Campo di gioco, tecnica mista su tavola, cm 70x76

Matr. 830, Five colors for Synthesis, tecnica mista su tavola, cm 49,5x49,5

Matr. 850, Composizione, tecnica mista su tavola, cm 64x74

 

 

Aldo Falchi nasce a Sabbioneta (MN) il 30 novembre 1935.

Orientato verso l’arte figurativa per una predisposizione innata e per l’esempio del padre pittore, inizia giovanissimo a modellare. Nel 1954 si trasferisce a Milano, dove frequenta l’accademia serale di Brera, mentre di giorno lavora presso lo studio del maestro Remo Brioschi (a sua volta allievo di Armando Violi e Arturo Martini), divenendo suo unico discepolo e collaborando alla realizzazione del monumento alla Resistenza di Reggio Emilia come modello e come scultore, a diverse sculture per il Cimitero Monumentale e per la chiesa ‘Dei quattro Evangelisti’a Milano. Nel giugno 1959 si stabilisce in Germania, scultore della prestigiosa fabbrica di porcellane Rosenthal. Di quest’epoca (1965-69) è il celeberrimo servizio dal titolo “Il Flauto Magico” (uno dei quali acquistato dall’Aga Khan e uno dalla moglie dello Scia di Persia Farah Diba). Da annoverare, fra le tante realizzazioni, i ritratti di 11 compositori tra i quali Mozart, Beethoven, Wagner, Bach e Verdi. Collabora con il designer danese Bijorn Wiinblad e il pittore viennese Ernst Fuchs, maggiore rappresentante della Wiener Schule del Realismo Fantastico. Questo rapporto ha accentuato in Falchi la propensione ad avventurarsi in speculazioni interpretative dell’immagine umana. Nel 1962 realizza per il Teatro Tailandese del Tivoli a Copenhagen la statua-ritratto del Sig. Karstensen, fondatore del parco divertimenti del Tivoli, in occasione del centenario dalla sua fondazione. Acquisita una solida fama internazionale, nel 1973, riceve l’incarico dall’ambasciatore statunitense, di realizzare gruppi di sculture commemorativi per il duecentesimo anniversario della Dichiarazione d’Indipendenza. Falchi esegue i gruppi in porcellana, tra i quali, appunto “La Dichiarazione d’Indipendenza”, 1974, che si trova sul tavolo del Presidente degli Stati Uniti alla Casa Bianca e una copia nel Palazzo dei Congressi di Philadelphia (USA). Nel 1978 crea per l’Ente provinciale del Turismo di Mantova la statua di Rigoletto ad altezza naturale, posizionata nel giardino della Casa di Rigoletto (Piazza Sordello, Mantova). Per il Bimillenario Virgiliano realizza il busto di Virgilio e bassorilievi virgiliani per sedi istituzionali, oltre alla medaglia ufficiale. Nel 1987 modella per la Provincia di Mantova, la medaglia per ricordare l’avvenuto restauro del campanile della Basilica di S. Andrea e della Cappella del Mantegna, una delle quali acquistata dal British Museum di Londra e una dal Vaticano. Negli anni ’80 e ’90 realizza vari monumenti, busti e rilievi per istituzioni pubbliche e private. Nel 1991, in occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di Vespasiano Gonzaga, il comune di Sabbioneta (MN) gli commissiona un busto del Duca e sei altorilievi che illustrano i fatti salienti della sua vita, collocati nell’atrio del Palazzo comunale di Sabbioneta. Nel 1997 riceve il Premio internazionale “Agrumello” (CR) alla carriera. Dal 2010 fino al 2020, anno della sua morte avvenuta il 24 agosto, si impegna soprattutto nella realizzazione di disegni e dipinti a pastello o acquarello, volti ad esplorare le sfumature del corpo e della psiche, immergendosi in un’atmosfera onirica e accostandosi a forme sempre più contemporanee, dimostrando uno spirito di ricerca in continua evoluzione.

Opere in mostra di Aldo Falchi:

Leda e il Cigno, 1982, bronzo, cm 29x19x44

Al Sabba, 1982, bronzo, cm 44x33x13

Homo Sapiens a cavallo, 1985, bronzo, cm 39x35x14

La caduta di Icaro, 1990, bronzo, cm 44x40x31

 

 

Rino Luppi nasce a Revere (MN) il 12 ottobre 1912.

Meccanico come il padre, di natura solitaria, con un forte attaccamento al paese natio, è curioso di sperimentare nuovi vissuti, così si appassiona alla pittura e al teatro. L’amore di Luppi per il teatro è noto a tutti i suoi compaesani, così allestisce con mezzi di fortuna spettacoli di riviste musicali nel cortile del Palazzo Ducale e nel Teatro Verdi (demolito dai bombardamenti americani della seconda guerra mondiale). Già negli anni Trenta dipinge, ma la sua partecipazione a rassegne artistiche è più tardiva. Luppi rimane quasi un paio d’anni a Quingentole dove instaura un rapporto d’amicizia con il pittore Lanfranco. Nel 1950, prende parte alla “XXV Biennale di Venezia” che gli riconosce, con una segnalazione, le capacità espressive dell’artista. Con l’artista bolognese Rodolfo Pallucchini instaura un rapporto di frequentazione. Poco è rimasto degli scritti di Luppi, tra i quali alcuni tentativi di sceneggiature umoristiche e nessuna lettera. Il riconoscimento accordategli alla Biennale passa come una meteora nella vita di quest’uomo dalla salute minata. Una vita trascorsa nella quotidianità, senza eventi determinanti, se non il dolore per la perdita prematura di un fratello.

Dopo qualche anno Luppi viene colpito da un male incurabile, per morire il 18 luglio 1959.

Opere in mostra di Rino Luppi:

Autoritratto, 1951, olio su tela, cm 61,5x52

Fiori, 1954, olio su tavola, cm 55x45

Frutti e vasi, 1955, olio su tavola, cm 41x58

Calandre - Ostiglia, 1957, olio su tavola, cm 38,5x29,5

 

 

Elisa Macaluso nasce a Mantova nel 1943 dove tutt’ora risiede.

Negli anni ’70 inizia il suo percorso espositivo con personali in Italia e all’Estero.

Vari sono i temi toccati: figura, paesaggi en plain aires, nature morte, aironi e da ultimo il Mare, fonte di emozioni ed un ritorno alle sue origini.

Sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche.

Opere in mostra di Elisa Macaluso:

Il mare nell’anima, 2013, olio su cartone, cm 112x82

Il mare nell’anima, 2020, olio su stirolo, cm 50x109

Il mare nell’anima, 2024, olio su stirolo, cm 50x112

Il mare nell’anima, 2024, olio su tavola, cm 118x80

 

 

Ezio Mutti nasce l’11 luglio 1906 a Castiglione delle Stiviere (MN), dove muore il 5 gennaio 1987.

Nel 1927 riceve una borsa di studio Franchetti per continuare gli studi a Monza presso Alessandro Mazzucotelli. Si diploma all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Monza specializzandosi in forgiatura. Nel 1928 partecipa alla Mostra Amici dell’Arte di Torino. Dal 1931 fino agli anni ’60, prende parte a tutte le Mostre Nazionali dell’Artigianato Artistico a Firenze. Nel 1933, partecipa alla IV Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia alla Permanente di Milano. Con Lilloni, Del Bon, Marini, Nene Nodari e altri, dà avvio quello che diventerà il Chiarismo mantovano. Prende parte alla Mostra Provinciale Pittura e Scultura tenutasi in occasione della III Settimana Mantovana, nel Palazzo Ducale di Mantova; espone anche alla Mostra Regionale Bianco e Nero. Nel 1934 si reca a Parigi dove frequenta la Grande Chaumière e conosce lo scultore Emile Gilioli. Espone modelli di sculture futuriste in alluminio alla Galleria Christofle di Parigi. Rientrato in Italia, partecipa alla V Mostra d’Arte alla Permanente di Milano. Nel 1935 interviene alla VI Mostra d’Arte alla Permanente di Milano. Riceve, lo stesso anno, la Medaglia d’oro del Ministero Pubblica Istruzione alla 1a Mostra Nazionale di Bologna. È presente, nel 1941, alla VIII Mostra sindacale degli artisti mantovani. Nel 1942, espone la scultura Paracadutista alla Prima Mostra degli Artisti Italiani in Armi, che si tiene nel Palazzo delle Esposizioni a Roma. La mostra itinerante è trasferita a Monaco, Berlino, Vienna, Budapest e Bucarest. Nel 1942, nel Ridotto del Teatro Sociale di Mantova, partecipa alla IX Mostra Sindacale degli Artisti Mantovani. Interviene alla X Mostra Sindacale d’Arte, 1944, allestita nella sede dell’Unione professionisti e artisti a Mantova. Nel 1947 partecipa alla Mostra d’arte di Quistello. Nel 1948, con il Gruppo Artistico Mantovani, espone al Palazzo della Ragione di Mantova. Nel 1949 partecipa al “Premio Mantova 1949” tenutasi al Palazzo della Ragione di Mantova. Nel 1961 figura alla “Rassegna Arti Figurative Mantovane dall’800 ad oggi” alla Casa del Mantegna. Figura nel 1982 alla Mostra itinerante “Dal Mincio al Naviglio e ritorno. Artisti nell’Alto Mantovano dal 1900 al 1950” che si tiene nel Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano di Gazoldo degli Ippoliti, e poi, nel 1983, presso il Palazzo Bagatti Valsecchi a Milano. Nel 1984, il Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano di Gazoldo degli Ippoliti gli allestisce una personale; la stessa viene trasferita a Castiglione delle Stiviere. Presso il Centro Culturale del Comune di Virgilio, figura alla mostra “Incisori mantovani negli anni trenta”. È presente alla “Mostra del Disegno Mantovano del ‘900” che si tiene a Mantova nel Museo Civico di Palazzo Te. Partecipa alla mostra “L’uomo e l’acqua” che si tiene a Mantova nei locali di Piazza Castello. Nel 1986, la Libreria Einaudi di Mantova gli allestisce una personale; lo stesso anno figura alla rassegna “Il Chiarismo Lombardo”, che si tiene prima a Milano, a Palazzo Bagatti Valsecchi, e poi a Mantova alla Casa del Mantegna. Dopo la morte, con una sua mostra di dipinti ad olio inediti intitolata “Paesaggi. Dipinti 1950-1955”, dal 16 giugno al 20 luglio 1995, viene inaugurata la Galleria Arianna Sartori di Mantova. Nel 1996, è inserito nella rassegna “I Chiaristi, Milano e l’Alto Mantovano negli anni Trenta”, allestita nelle tre sedi di Medole, Castiglione delle Stiviere e Volta Mantovana; nella mostra “Artisti mantovani del primo Novecento”, ordinata dalla Galleria Arianna Sartori di Mantova; in “Il disegno mantovano”, sempre alla Galleria Arianna Sartori di Mantova. Nel 1999 è inserito nella rassegna “Arte a Mantova 1900-1950”, in Palazzo Te a Mantova; quindi nella Mostra “Il disegno a Mantova 1900-1950”, alla Pinacoteca Comunale di Quistello. Nel 2000 è inserito nella mostra “Arte a Mantova 1950-1999” al Museo Diocesano di Mantova. Alla Galleria Arianna Sartori di Mantova nel 2005 si tiene la mostra “Ezio Mutti. Opere 1932-1980. Sculture, dipinti, disegni”. Nel 2010 è inserito nella mostra “Scultori mantovani del 900” organizzata dalla Pinacoteca Comunale di Quistello. Nel 2012 figura alla rassegna “Il Paesaggio dell’Alto Mantovano: arte, identità e territorio” alla Casa del Mantegna di Mantova. Alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN) figura nel 2014 alle rassegne “Donna fonte ispiratrice d’arte” e “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni”, nel 2015 alla rassegna “MantovainArte2015”, nel 2016 “50anni d’arte in Lombardia”.

Opere in mostra di Ezio Mutti:

Paesaggio, olio su tela, cm 38x46

Paesaggio, i covoni, olio su tela, cm 33x46

Paesaggio, olio su tela, cm 33x46

Paesaggio, olio su tela, cm 38x46

 

 

Giulio Salvadori nasce a Mosio, in provincia di Mantova, nel 1918 e in questa piccola frazione l’artista sceglie di vivere tutta la sua vita artistica.

Pur rimanendo fedele al suo paese, frequenta i grandi artisti come Carrà, Guidi, Saetti, Fiume, Mattioli.

Artista autodidatta, non ama autocelebrarsi, si circonda dell’essenzialità della sua arte che non ha conosciuto pausa, dipinse infatti fino alla sera prima di morire, in una notte di febbraio 1999.

In mostra: “le carte” - A metà degli anni ’90, Salvadori scopre come sia piacevole, liberatorio e di grande effetto dipingere a tempera sul retro di pesanti carte da parati. Forse il tutto è nato casualmente, forse è stato il frutto di una ricerca parallela mai confessata, fatto sta che, a fianco di una mai interrotta produzione di oli, egli realizzò un gran numero di queste carte che non sono innovative solo per il supporto e la tecnica, ma anche, e soprattutto, per lo spirito maturo con cui Salvadori le affrontò. In queste carte si recepisce una freschezza nuova, un tratto più rapido e meno geometrico, un colore più vivo e solare. È come se la sua pittura scorresse più rapida, più in sintonia col cuore che con la mente. Ma la grande novità consiste nell’espressività di queste figure, di questi paesaggi finalmente sconfinati e non più racchiusi nel segno nero del contorno grafico.

Opere in mostra di Giulio Salvadori:

Nudo di donna, anni ’90, tempera sul retro di carta da parati, cm 70x50

Paesaggio industriale, anni ’90, tempera sul retro di carta da parati, cm 75x54

Fiori, anni ’90, tempera sul retro di carta da parati, cm 71x52

Crocifissione, anni ’90, tempera sul retro di carta da parati, cm 68x48

 

 

Luigi Somensari nasce a Mantova il 15 febbraio 1896.

Frequenta i corsi del prof. Marusi alla Scuola d’Arte di Mantova. Nel 1912 riceve una borsa di studio Franchetti di L. 400 per frequentare gli studi accademici. Si iscrive prima all’Accademia di Belle Arti Cignaroli di Verona poi si perfeziona a Venezia. Nel dicembre 1915 e gennaio 1916 partecipa alla “Mostra Artistica Mantovana pro mutilati e orfani di militari caduti in guerra” al Palazzo Ducale di Mantova con dodici dipinti. Dopo la prima guerra mondiale, nel luglio 1920, sulla rivista mantovana “Procellaria”, viene riprodotto il suo dipinto Rio di Mantova (Guazzatoia); nel mese di ottobre figura all’“Esposizione del Paesaggio Italiano” di Gardone (BS). Nel maggio 1921 partecipa alla “Mostra Artistica Mantovana” nel Palazzo Ducale di Mantova. Nel settembre dello stesso anno partecipa con “molte buone tele”, tra le quali: Piazza delle Erbe, Il Rio lungo l’Arsenale, Ponte S. Giorgio, alla “Mostra artistica” nella sede della Famiglia Artistica Mantovana, in Piazza Castello a Mantova.

Muore giovanissimo, reduce della Grande Guerra, il 2 giugno 1922.

Nel 1939 viene ricordato alla “Mostra dei Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900” al Palazzo Te di Mantova con una sala dove vengono esposti venticinque dipinti; in quell’occasione il Presidente della Provincia di Mantova acquista il dipinto Paesaggio, per la costituenda Galleria d’Arte Moderna. Gli viene dedicato uno spazio nel quale sono esposti i dipinti La Lunetta con la neve, Porto catena e Palude mantovana, nell’ottobre 1950, alla “III Mostra Provinciale d’Arti Figurative”, organizzata dagli Indipendenti, nel Palazzo della Ragione di Mantova, nell’ambito delle mostre postume.Dal 25 settembre al 31 ottobre 1961, vengono esposte sedici opere alla “Rassegna Arti Figurative Mantovane dall’800 ad oggi”, tenutasi alla Casa del Mantegna di Mantova. Dal 3 al 18 febbraio 1990 sue opere sono esposte alla mostra “Collezionismo mantovano: dall’800 sino ad oggi”, che si tiene nelle Sale del Circolo La Rovere di Mantova, la mostra è a cura della Galleria Tiziano di Mantova. Nel dicembre 1995, viene tenuta un’importante “Asta di quadri di pittori mantovani del ’900”, a cura della Sovemo di Mantova: il dipinto di Somensari Rio di Mantova risulta l’opera più quotata. In occasione della mostra “Artisti mantovani del primo Novecento”, ordinata dalla Galleria Arianna Sartori - Arte di Mantova, dal 12 novembre al 7 dicembre 1996, è presente con un prezioso Paesaggio di Bosco Fontana di Mantova. Figura con i dipinti Veduta di Mantova del 1916, Paesaggio invernale del 1920 e Rio di Mantova (Guazzatoia) del 1920, alla Mostra, “Arte a Mantova 1900-1950”, curata da Zeno Birolli, al Palazzo Te di Mantova, dal 26 settembre 1999 al 16 gennaio 2000. Il giorno della chiusura della mostra, gli Amici di Palazzo Te donano alla Collezione Civica d’Arte Moderna di Palazzo Te l’opera Paesaggio Primaverile di Luigi Somensari, con una cerimonia alla quale intervengono Zeno Birolli, Gianfranco Bruno, Sergio Cordibella e Franco Piavoli. Nel 2002 il suo dipinto Porto Catena viene esposto alla mostra “Pittura mantovana degli anni Trenta e Quaranta”, presso la Galleria Principe Amedeo di Mantova. Dal 9 novembre al 14 dicembre 2014 il suo dipinto Tetti di Mantova viene esposto alla rassegna “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni”, presso la Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN). Dall’8 novembre al 20 dicembre 2015 il suo dipinto Ponte di S. Giorgio - Temporane (1922) viene esposto alla rassegna “MantovainArte2015. 1° regesto artistico mantovano”, presso la Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN). Dall’11 marzo al 15 aprile 2018 il suo dipinto Porto Catena (mantova) (1920) viene esposto alla rassegna “l’Arte tra paesaggi e periferie”, presso la Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN).

Opere in mostra di Luigi Somensari:

Lavandaie, 1916, olio su cartone, cm 17x25,5

Palude, olio su cartone, cm 19x24

Tetti di Mantova, olio su cartone, cm 23,5x25,5

Ponte di S. Giorgio - Temporale, 1922, olio su tela, cm 41x54

 

 

Francesco Tommasi nasce a Ceresara (MN) il 29 giugno 1935, vive e lavora a Mantova.

La sua attività artistica, da autodidatta, inizia nel 1960. I suoi primi lavori affrontano temi sociali e sono realizzati a bassorilievo, in seguito passa alla pittura, sperimentando la tecnica dell’affresco, dell’encausto e successivamente l’olio e l’acrilico. Nel volgere del tempo, la sua ricerca si evolve, i mutamenti si susseguono, cambiano i contenuti, gli stili, ma rimane invariato il suo ispirarsi (anche solo simbolicamente) ai temi sociali positivi. Tale principio vale pure dove le opere sono realizzate con espressione “ludica”, poiché questa esperienza artistica si avvicina alla vita, compendio di certezze e di eventi inattesi. Inizia a esporre le proprie opere a partire dal 1970, partecipando a manifestazioni artistiche in molte località italiane, nel contempo allestisce anche mostre personali.

Nel 1987, Tommasi è tra i fondatori del gruppo artistico Fusionismo/Fusionart di Mantova. Partecipa costantemente a tutte le mostre organizzate dal gruppo fino al 2016 quando termina l’attività del gruppo con la mostra “L’arte che può” alla Galleria “Arianna Sartori Arte” di Mantova. La pluriennale attività artistica del gruppo Fusionart si può consultare nel Dizionario biografico “Artisti mantovani nei secoli XIX e XX”, terzo volume, edito da Sartori nel 2001.

Premi a concorsi: 1970 - Concorso nazionale di pittura e scultura per dipendenti dell’industria, Palazzo delle Esposizioni, Roma. 1972 - Concorso di pittura, Marcaria (MN). 1973 - III Biennale Avis, Suzzara (MN); Concorso di pittura “Olmo”, Montorio (VR). 1974 - Concorso nazionale “Città di Iglesias”. 1975 - Concorso nazionale “Città di Pontoglio (BS). 1975/76 - Concorso del miniquadro, Bovolone (VR); Concorso nazionale “G. Segantini”, Arco (TN); Concorso nazionale “Trofeo A. Tribollo”, Foggia.

Mostre personali e rassegne: 1973 - Galleria La Gritta, Mantova. 1975 - Galleria Il Deschetto, Mantova. 1976 - “9 artisti alla Galleria G. Romano”, San Benedetto Po (MN). 1978 - Galleria Il Deschetto, Mantova. 1981 - Galleria Andreani, Mantova. 1983 - Galleria Inganni, Brescia. 1986 - Galleria Andreani, Mantova; Galleria La Cornice, Desenzano (BS). 1988/89 - “Arte Fluens”, Palazzo Ducale, Mantova. 1998 - “Arte da toccare”, Galleria Sassetti, Milano. 2000 - Antologica opere 1960-2000, Salone Mantegnesco, San Francesco, Mantova. 2001 - Spazio Legno-linea, Mantova. 2005 - Arianna Sartori Arte, Mantova. 2006 - Biennale del disarmo, Artecultura, Milano. 2008 - Studio d’Arte Il Saggio, Mantova. 2010 - Studio d’Arte Il Saggio, Mantova. 2012 - Arianna Sartori Arte, Mantova. 2014 - Arianna Sartori Arte, Mantova. “Cento anni di arte mantovana, dal secolo breve ai giorni nostri”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). Dal 2015 al 2024 - Galleria Arianna Sartori, Mantova. 2021/2022 - Torre Gonzaghesca, Ceresara (MN).

Sue opere sono presenti in permanenza (donate) nella chiesetta della Corte Pelagallo, Casale di Roncoferraro (MN); nella Sala consiliare del Comune di Piubega (MN); nella Casa di Riposo “Mons. Arrigo Mazzali” di Mantova; nell’Oratorio della parrocchia di Piubega (MN); nella sede del Comune e delle scuole media di Ceresara (MN). Inoltre, il Comune di Ceresara, dal 3 febbraio 2021 ha dedicato alle sue opere uno spazio attiguo al Comune, denominato “La piccola galleria Francesco Tommasi”, dove sono esposte in permanenza 39 opere delle 58 donate dall’artista nel tempo al Comune.

Opere in mostra di Francesco Tommasi:

Messaggio della natura, 1979, acrilico su tavola, cm 90x80

Autunno…, 1980, acrilico su tavola, cm 70x60

Emarginazione e alternativa, 1979, acrilico su tavola, cm 90x80

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