LEVI E RAGGHIANTI Un'amicizia fra pittura, politica e letteratura
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LEVI E RAGGHIANTI Un'amicizia fra pittura, politica e letteratura
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Il rapporto di amicizia che ha legato CARLO LEVI (Torino, 1902 - Roma, 1975) e CARLO LUDOVICO RAGGHIANTI (Lucca, 1910 - Firenze, 1987), è al centro della mostra realizzata dalla Fondazione Centro Studi Ragghianti di Lucca in occasione del proprio quarantennale, in collaborazione con la Fondazione Carlo Levi di Roma.
La mostra, a cura di Paolo Bolpagni, Daniela Fonti e Antonella Lavorgna, oltre a lettere, documenti, fotografie e filmati, presenta un nucleo di quasi cento opere di Carlo Levi, a ricostruire non soltanto la struttura della monografia del 1948 e delle mostre del 1967 e del 1977 curate da Ragghianti, ma anche la cerchia di intellettuali e amici cui i due appartenevano – Eugenio Montale, Giovanni Colacicchi, Paola Olivetti, Aldo Garosci e altri – con l’aggiunta dei ritratti di personaggi dei quali entrambi avevano stima, come Italo Calvino e Frank Lloyd Wright.
Il rapporto tra Ragghianti e Levi si intensifica a Firenze durante l’occupazione nazista, attraverso la comune militanza politica nella Resistenza, soprattutto dopo che Levi, nel 1941, trova rifugio clandestino nella casa di Anna Maria Ichino in piazza Pitti, dove scrive il suo più noto romanzo, Cristo si è fermato a Eboli, cui è dedicata una sezione della mostra. Non è però soltanto la politica – nelle file del Partito d’Azione – a unirli, ma anche l’intenso confronto sulle questioni dell’arte contemporanea e una condivisa sensibilità per il patrimonio artistico del Paese.
L’interesse di Ragghianti nei riguardi di Levi pittore risale al 1936, quando lo inserisce nel suo articolo dedicato alla pittura italiana contemporanea; nel 1939 ne recensisce sulla rivista La Critica d’Arte la mostra a New York. Certamente il momento più forte della loro frequentazione avviene durante i giorni della formazione del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale e della direzione del quotidiano La Nazione del Popolo, e quando Levi, subito dopo la liberazione di Firenze, diventa membro della commissione per la ricostruzione del centro storico della città. Questo intensificarsi del loro rapporto si riflette anche nella condivisione del discorso artistico, tanto che la mostra personale di Levi alla Galleria dello Zodiaco di Roma nel 1946 presentata proprio da Ragghianti; ed è sempre Ragghianti nel 1948 a proporre la prima storicizzazione della figura di Carlo Levi, attraverso la pubblicazione di un “catalogo” dell’opera leviana, nel quale sono datati e repertoriati i dipinti realizzati dal 1923 al 1947, un volume che ancora oggi è un punto di riferimento imprescindibile per gli studi su Levi.
La mostra e il catalogo che la accompagna ricostruiscono, oltre agli eventi e alle circostanze dell'amicizia tra Levi e Ragghianti, i nodi identitari di questo rapporto, le questioni teoriche di carattere storico-artistico, e altri punti d’interesse comuni ai due per un’azione da esplicarsi nel quadro di una politica delle arti. La mostra e il catalogo offrono una testimonianza del significato dell’amicizia fra Ragghianti e Levi, anche alla luce della loro formazione culturale.
Un aspetto interessante e nuovo presentato dall'esposizione è il comune interesse dei due per il cinema: Levi lavora come sceneggiatore e scenografo per alcuni film, disegna il manifesto di Accattone di Pier Paolo Pasolini, e dagli anni Cinquanta in poi, a Roma, diventa un ritrattista ambito da molti personaggi del mondo del cinema, da Silvana Mangano ad Anna Magnani, da Franco Citti allo stesso Pasolini: tutti questi ritratti sono presenti in mostra, insieme con quelli di Ragghianti e di loro comuni amici, come Eugenio Montale e Carlo Emilio Gadda.
Negli archivi della Fondazione Ragghianti e della Fondazione Carlo Levi di Roma si conservano documenti che riguardano in special modo la sfera storico-artistica e critica, che fu al centro di questa amicizia. A Lucca si trovano un consistente nucleo di lettere che partono dal 1943 e si protraggono fino al 1971, e testi dattiloscritti di Ragghianti su Levi; nell’archivio romano sono conservati autografi della monografia di Ragghianti, corredati da annotazioni per la stesura del volume destinate da Levi al suo curatore, nonché fotografie inedite. Molti di questi materiali sono esposti in mostra.
LEVI E RAGGHIANTI Un'amicizia fra pittura, politica e letteratura
fino al 20 marzo 2022
Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti
Complesso monumentale di San Micheletto
Via San Micheletto 3, Lucca
www.fondazioneragghianti.it
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