L’INCANTESIMO DEL TEMPO di Gilberto Sartori e RIPENSARE LE FORME di Pier Antonio Bellotto
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L’INCANTESIMO DEL TEMPO di Gilberto Sartori e RIPENSARE LE FORME di Pier Antonio Bellotto
Comunicato
Sabato 2 settembre 2023 alle ore 18.00 la galleria VISIONI ALTRE presenta la doppia esposizione: “L’incantesimo del tempo” di Gilberto Sartori e “Ripensare le forme” di Pier Antonio Bellotto, a cura di Adolfina de Stefani. Testo critico e presentazione a cura di Lidia Mazzetto.
“Credo fermamente che la parola sia non soltanto il mezzo di espressione
ma una parte del pensiero stesso. La parola è il più puro mezzo dell’arte.”
(Carlo Maria Franzero)
Gilberto Sartori
La forza dell’animo viene ritmata nella poesia dei colori, cui è affidata l’intonazione sommessa d’impasti delicati, di tinte che si integrano nella modulazione dei diversi momenti, che segnano il tempo, ma anche le impronte.
Gilberto percorre i passaggi della sua vita, i luoghi che parlano al cuore, si lascia trasportare dalle circostanze, dall’incanto della natura, della storia, ancor più dalle caratteristiche degli angoli, dai ricordi. Spesso sono parte della sua vita, degli spostamenti, ma anche degli affetti: le città dell’Umbria, del Lazio, Padova, Venezia, nella ricerca del passato, della campagna, del lago e della laguna.
Ciò che caratterizza la sua pittura è la ricerca della singolarità che diventa simbolo: gli alberi, le barche, la gondola, le facciate, sempre contraddistinte dal gioco cromatico di un particolare, a volte anche irreale, immerso in gradazioni simili a soffi di poesia, di un incanto del tempo, di un attimo che lascia l’impronta dell’animo.
Risonanze che richiamano il piacere di un cromatismo caldo, o di una traccia della vita, un’autentica energia, che contribuisce a rendere viventi le cose dentro uno spazio evocativo; talora dipinte in un’ex temporanea, che lo porta a una più rapida pennellata, che lascia filtrare sensazioni simultanee, di note ritmate e concentrate nell’incisività dell’inquadratura.
Nelle opere di studio, il lavoro grafico dell’immagine affiora nelle risonanze del colore, specie quando il tono si fa più deciso, in gradazioni di vera poesia e di contemplazione.
Lo spazio si allarga in piani distinti, ariosi, in pose ritmate, in stacchi suggestivi, dove la presenza della figura e l’aria dei soggetti assecondano le sensazioni del momento.
Sono pure sufficienti pochi elementi per raggiungere effetti concreti, cogliere “l’incantesimo del tempo”, in un accordo suggerito dalle peculiarità che ne identificano il momento e non mancano gli scorci di Venezia, tra i richiami di una facciata, un ponte, un canale in cui il pettine della gondola rende incantevole la visione della Basilica nello sfondo.
Le atmosfere s’imbevono di stile che confluisce nelle variazioni dei toni, in un’essenzialità espressiva che accompagna il tempo.
Prof.ssa Lidia Mazzetto
“L’arte ha bisogno o di solitudine, o di miseria, o di passione.
È un fiore di roccia che richiede il vento aspro e il terreno rude.”
(Alexandre Dumas padre)
Pier Antonio Bellotto
Il messaggio simbolico delle sue opere è espresso negli elementi dello stile, nelle strutture, nel ritmo formale ben calibrato, nel riscontro essenziale dei volumi, in cui la tematica è un’esigenza concreta, fondamentale per catturare il dato esistenziale, per ricrearlo nello spirito della metafora.
In questo diventa decisivo nella scultura, l’uso del materiale, in modo particolare il legno, cui segue la fusione in bronzo e l’inserimento di elementi materici più generici, ma che assumono un senso nella forma e nelle tonalità.
Nel suo lavoro c’è una semplificazione e stilizzazione espressiva, l’eccedente scompare e viene esaltato il lavoro plastico, sfuggendo la convenzione del figurativo e lasciando spazio all’eleganza, a volte al mistero, ma soprattutto all’emozione di un momento, di un ricordo, di un evento.
Ancora è il valore storico che è celebrato, ricordando Auschwitz, o il cavallo morente, o la forza dei sentimenti in una maternità.
Il processo di appianamento e di stilizzazione espressiva è tale da spogliare le forme dal superfluo per esaltarle nella disciplina plastica, farle apparire, fonderle mitigarle in una moderata convenzionalità figurativa, mantenendo una forza di emozione che supera l’apparenza.
Le figure sono ricerca storica di vita, di ricordi e di eventi, vicini all’emozione che i diversi momenti e i soggetti, hanno determinato nel tempo, vissuti dall’artista e che continuano a essere presenti nel suo percorso. Spesso in una sintesi in cui il coinvolgimento personale, la fantasia, l’eleganza, la ricerca rispondono alla sua stessa realtà, alla lettura interiore delle tensioni, a un atteggiamento in cui si fa giudice di valori, di ricordi e della storia umana.
In particolare c’è la presenza della natura, sia nei confronti dell’uomo, come degli animali e dei cambiamenti dell’ambiente, segni che sono evidenziati proprio nel materiale stesso che racchiude il particolare di un messaggio, di un segno di mutamento, di pericolosità e di tensione.
Volutamente l’artista dà rilievo a questi particolari che la natura e la storia gli mettono davanti agli occhi e lui li modella per darne risalto.
Prof.ssa Lidia Mazzetto
Curriculum
Gilberto Sartori si può dire che abbia respirato arte sin dalla nascita, il padre pittore infatti, gli ha trasmesso la passione per la pittura, sentimento che lo ha portato a conseguire il diploma presso l’Istituto d’Arte Pietro Selvatico di Padova per completare la sua formazione con i maestri Nardo, Bortoluzzi, Strazzabosco e Milani.
I dipinti di Sartori derivano da emozioni percepite da realtà e trasformate in un gioco di cromatismi informali. Sono opere che raffigurano la quotidianità, ricordi che lo legano ad ambienti familiari, un paesaggio trasfigurato, creato e ottenuto per dare preziosità e importanza alle cose. Dipinti che sono un abbandonarsi a un equilibrio interiore, dove lo sguardo libero dei movimenti coglie la normalità delle cose e le trasforma sulla tela.
Pier Antonio Bellotto si dedica alla scultura in modo particolare, il legno e alcune fusioni in bronzo con sensibilità e passione. Alla ricerca di forme, che il legno già contiene nelle sue forme naturali, gli offrono la possibilità di poter intervenire con pochi interventi di sgrossatura interpretare figure colte in pose o atteggiamenti del tutto particolari. Pier Antonio Bellotto lo si può definire artista concettuale, visto che le sue creazioni non sono inserite in un contesto puramente estetico ma si prefiggono di offrire un percorso meditativo all’osservatore, è uno scultore di grande esperienza e competenza con premiazioni e riconoscimenti lungo tutta la sua carriera artistica.
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