IO, Renato Calaj
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IO, Renato Calaj
Comunicato
“ IO, Renato Calaj “solo show
broccardi@lombarddca.com
viale Premuda 46
+39 027788631
Milano - Lombardia
OPENING 05 dec. H. 19.00
dal 06 dec 2017 al 19 jan.2018
C.s :Anna d’Ambrosio
Testo critico : Rosella Ghezzi
Lo studio [LOMBARD] di Milano in collaborazione con economART di Amy d arte spazio Milano è lieta di presentare “IO , Renato Calaj” personale dell’artista
Renato Calaj .
Renato Calaj ( Fier Albania ,5-7-1992), reduce dall’esperienza espositiva a Durres ( Albania ) dell’ottobre scorso , presenta una serie di opere pittoriche e di carta che
riassumono il suo ruolo di artista declinato stavolta attraverso il concetto chiave di
“identità”.
E contemporaneo è fare un percorso che sia a volte progettuale, scassare la cornice, andare in mezzo alla strada e usare l’atto artistico come un evento rivelatore.
La sua ricerca si focalizza sulla scoperta degli elementi minimi e strutturali che sembrano essere delle garanzie e delle spiegazioni al caos superficiale fatto di
continue trasformazioni. Ricerca di una sorta di razionalità figurativa sepolta tra la textute pittorica che fa scoprire un’altra identità, diversa da ciò che si mostra.
E in questa prospettiva di ardore e di impellenza storica, la parola identità ritorna, a
disturbare e ad inchiodare.
Lanciando la sfida: essere nuovi, essendo quel che si è. Spezzare la cornice, per
appartenersi. Tornare per strada, per sentirsi un’altra volta a casa. Ovvero: partorire un tempo presente, riannodando i fili di una narrazione antica, eppure incompiuta,
per definizione.
Rosella Ghezzi nel testo redatto per “Nobody Knows “ del 2016 scrive:
L’Arte svela e si rivela attraverso bellezza, pensiero, concetto, emozione, sensazione.
Talvolta scegliendo più aspetti per manifestarsi, sapientemente conformata dall’azione dall’artista, in modi discreti, evidenti, sfacciati, con nuove figurazioni, forme o linguaggi.
Talaltra, più segretamente, nasconde la sua essenza celandola misteriosamente dietro apparenze silenziose, e invitando a cercare soffermando l’attenzione e l’osservazione più a lungo.
Più enigmatica e intrigante, abita i territori dell’ambiguità e del mistero, tra presenza e assenza, tracce minime, frammenti e segni sconosciuti.
Un invito irresistibile per chi vuole andare oltre l’apparenza, ricalcando i percorsi e individuando i processi nei quali Renato Calaj si muove e opera. Scegliendo quasi sempre le qualità delle tonalità monocrome, che azzerano le suggestioni emozionali veicolate dal colore, per sottolineare i procedimenti di creazione di una pittura rivisitata, dove i contenuti non sono descritti in maniera esplicita, ma trasformati in forme astratte e fascinose che rimandano agli stessi processi di costituzione dell’immagine.
Il giovane artista riprende l’esperienza street, che lo ha portato a realizzare interventi di arte pubblica, con stencil e murales in ambienti urbani e parchi, riportandola sullo spazio definito della tela.
Ma non si limita a trasporre il proprio linguaggio figurativo e pop in una dimensione rimpicciolita. Dopo aver riprodotto i suoi muri nel quadro, inizia un processo di stratificazioni di toni monocromi che modificano gradualmente l’immagine precedente, lasciandone trasparire alcuni lacerti.
Apparizioni che intercettano la superficie, quali presenze fantasmagoriche di una realtà precedente, mutuata in un nuovo esito; segni veloci tracciati a spray che definiscono profondità insospettate, o cancellazioni totali che annullano ogni forma, su cui l’artista applica ritagli geometrici di tele bianche, che rimandano ad un nuovo spazio libero e da interpretare con l’immaginazione.
Come arrivare
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