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IAM Friends - Okuda | Franco Fasoli | Sawe | Spok Brillor

Inaugura

Sabato, 1 Giugno, 2019 - 18:30

Presso

MAGMA gallery
Via Santo Stefano 164

A cura di

MAGMA gallery

Partecipa

Okuda San Miguel, Franco Fasoli, Sawe, Spok Brillor

Fino a

Sabato, 13 Luglio, 2019 - 19:00

IAM Friends - Okuda | Franco Fasoli | Sawe | Spok Brillor

Comunicato

MAGMA gallery è lieta di presentare la mostra “IAM Friends”, dal 1 giugno al 13 luglio, con opere di Okuda San Miguel, Franco Fasoli, Sawe, Spok Brillor.
Per la prima volta questi grandi nomi dell’arte urbana spagnola ed internazionale saranno esposti in una collettiva in Italia.
“IAM Friends” è curata e realizzata in collaborazione con Ink and Movement, progetto artistico con sede in Spagna che promuove artisti urbani contemporanei da oltre 10 anni, creando, sviluppando e gestendo progetti culturali, eventi artistici e mostre a livello internazionale. Questo progetto curatoriale per la prima volta varca i confini spagnoli dopo anni di successo e come prima assoluta a livello europeo sceglie Bologna.
MAGMA gallery ha infatti il piacere di presentare al pubblico i lavori più recenti di questi importanti artisti, già presenti in collezioni pubbliche e mostre museali, attraverso una curata selezione di opere eseguita direttamente dai loro studi.
In questa mostra troviamo l’esplosione cromatica e surreale di Okuda San Miguel, il dinamismo e la tensione delle composizioni dell’argentino Franco Fasoli, la tecnica e l’irriverenza di Sawe, l’iperrealismo di Spok Brillor. “IAM Friends” quindi offre una visione particolare e interessante del panorama contemporaneo.

Okuda (Santander, 1980) è uno degli artisti più riconoscibili ed apprezzati dell’arte urbana contemporanea, le sue opere possono essere viste in strade e gallerie di tutto il mondo: Stati Uniti, Giappone, India, Mali, Mozambico, Cile, Brasile, Perù, Sud Africa, Messico e il continente europeo, tra gli altri. Poco prima della sua prima mostra presso MAGMA gallery tenutasi nel 2018, il Centre del Carme di Valencia gli dedica una grandiosa retrospettiva e nel 2016 la fiera ARCO Madrid gli commissiona un progetto di arte pubblica, mentre nel 2015, tra gli altri eventi, realizza Heads Juice per Expo Milano. Nel 2014 è tra i protagonisti della mostra realizzata dalla Fondazione Benetton al CAC di Malaga.
Nel suo lavoro, architetture geometriche multicolori si fondono con forme organiche, corpi senza identità, animali senza testa, simboli che incoraggiano la riflessione, fra serio e faceto: un linguaggio iconografico unico. Il pop-surrealismo che lo contraddistingue affonda le radici nei suoi viaggi, nel cinema, nella musica (numerose le collaborazioni con nomi importanti del rap e soul come Alicia Keys e Kanye West), nella moda e nella vita quotidiana.
Le sue opere spesso sollevano interrogativi sull'esistenzialismo, l'universo, l'infinito, il significato della vita e le contraddizioni della falsa libertà della società, mostrando un conflitto tra la modernità e le nostre radici; in definitiva, tra l'uomo e lo stesso. Lo stile distintivo delle armonie geometriche di Okuda, arricchito da colori intensi, può far sentire le sue opere come se fossero di un universo parallelo. L'approccio ai differenti media di Okuda è vario, dalle opere su tela e su carta, elementi di ricamo, collage e legno, evidenziando la sua insaziabile sete di creazione e abilità.

Franco Fasoli (noto anche come Jaz- Buenos Aires, 1981) è uno degli artisti più noti e più talentuosi della scena argentina.
Scenografo e muralista, Fasoli inizia a immaginare le strade come una tela alla fine degli anni '90. Già in queste prime esperienze si nota l’influenza dello studio e della passione per la ceramica e, al tempo stesso, del legame forte con la tecnica del “fileteado”, tipico della capitale argentina.
Di lì a breve il suo stile si evolve, allontanandosi dal writing più tradizionale, introducendo nel suo lavoro la rappresentazione delle vere contraddizioni delle società latinoamericane, i loro rituali e la loro apparentemente perenne instabilità. Uno degli aspetti più sorprendenti del suo lavoro è la sua esplorazione di materiali e dimensioni.
La tensione tra la cultura globale dominante e le sottoculture come spazi di resistenza lo ha influenzato sia a livello concettuale che nelle sue azioni nel corso della sua carriera. Molteplici forme di identità individuale e collettiva costituiscono la spina dorsale sociologica della sua opera. Il conflitto, lo scontro, la destrutturazione della scena ritratta sono alcuni degli elementi utilizzati da Fasoli per stimolare la visione e la percezione del pubblico. Il concetto di identità è infatti uno dei cardini fondanti del suo lavoro, sia nei murales che nei dipinti su tela o nelle sculture. La sua ricerca esplora come si formano identità individuali e collettive e il rapporto in continuo mutamento tra esse.
Nel 2016 partecipa ad importanti collettive presso il Museo di Arte Contemporanea di Lione, al Museo Emilio Caraffa di Córdoba (Argentina) e all’importante Artmossphere Biennale di Mosca. Nel 2011 espone al Museo de Arte Contemporáneo a Rosario in Argentina e nel 2010 al Museo Mube di Sao Paulo.

Sawe (Barcellona, 1986) ha fatto la sua prima comparsa nel mondo dei graffiti all'età di 14 anni. Dopo aver studiato illustrazione alla scuola d'arte, ha lavorato per più di dieci anni come illustratore, muralista e, più recentemente, come direttore artistico e di animazione. Il contrasto tra la tecnica, il controllo e la disciplina che ha appreso dall'illustrazione e l'irriverenza, il flusso e la disinibizione dei graffiti è evidente in tutte le sue opere. Nel 2018, dopo la sua prima mostra personale a New York, decide di concentrarsi esclusivamente sulla sua carriera come artista: pittura, murales, scultura, installazioni, video-arte.
Sebbene figurativo, il suo lavoro raramente spiega la realtà che ci circonda. Sawe non è interessato infatti a rappresentare il mondo come visto dai nostri occhi. Le sue opere piuttosto possono sembrare sogni, quasi che l’artista fosse teso ad ascoltare il suo subconscio nella maniera più libera ed incondizionata possibile. Emergono in questo modo le sue opere, fortemente venate di umorismo, satira e ironia. Un umorismo sottile, capace di fornire allo spettatore uno spazio per la propria lettura e riflessione.

Spok Brillor (Madrid) inizia il suo percorso nei graffiti oltre 20 anni fa. Nel corso della sua lunga carriera ha realizzato circa 30 interventi pubblici ed ha partecipato ad esposizioni in più di 10 paesi. Laureatosi in Belle Arti, Spok ha raggiunto il suo stile unico in poco meno di 9 anni, dal 1994 al 2003, "bombardando" inizialmente treni e mura con la sua crew locale, TBC. Successivamente, il suo stile si è evoluto e ha iniziato a realizzare progetti privati, per esempio in Messico, Buenos Aires, Hong Kong e Miami. Spok Brillor tramite le sue opere rappresenta un mondo abitato da incredibili personaggi immaginari, non dimenticando però il writing da cui proviene, inserendo quindi talvolta la sua firma nel contesto ritratto, con un effetto ancor più surreale. Il suo lavoro è noto per i suoi riferimenti all'umorismo nero e alla grande tecnica pittorica impiegata, che catalizza da subito l’attenzione dello spettatore.
Nel tempo, Spok ha preso parte a prestigiose esposizioni tenutesi per esempio al Thyssen Museum di Madrid, all’Instituto Cervantes, alla Somerset House e partecipando al circuito di Wynwood Walls tra gli altri. Importanti anche le sue collaborazioni con marchi come Adidas e Absolut.

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