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Giovanni Battista Piranesi. Le carceri d’invenzione

Inaugura

Sabato, 15 Dicembre, 2018 - 16:30

Presso

Palazzo de Mari (Acquaviva delle Fonti), Castello Caracciolo (Sammichele di Bari)

Partecipa

Giovanni Battista Piranesi

Fino a

Domenica, 5 Maggio, 2019 - 19:30

Giovanni Battista Piranesi. Le carceri d’invenzione

Comunicato

Il progetto “Opere fuori contesto” presenta la mostra “Giovanni Battista Piranesi. Le carceri d’invenzione, che sarà ospitata dal 15 dicembre 2018 a Palazzo De’ Mari di Acquaviva delle Fonti e al Castello Caracciolo di Sammichele di Bari. Giovanni Battista Piranesi, detto anche Giambattista (Mogliano Veneto 1720 – Roma 1778), fu un noto incisore, architetto e teorico dell'architettura. Il progetto espositivo prosegue la riflessione degli ultimi due anni su grandi artisti che hanno segnato la storia dell’arte europea.

Le due città pugliesi ospitano la celebre e suggestiva serie di incisioni dedicate alle “Carceri”, nelle quali viene rivoluzionata la canonica rappresentazione della prigione. Visitabile fino al 5 maggio 2019, la mostra è organizzata dalla Società Sistema Museo, gestore del SAC Ecomuseo di Peucetia, e promossa dai comuni di Acquaviva delle Fonti e Sammichele di Bari, con il contributo di The Art Company.

Tra il 1745 ed il 1750 il giovane incisore veneto Giovanni Battista Piranesi si stabilisce a Roma. Con profondi interessi per l'architettura e l'archeologia, lavora ad una serie di tavole raffiguranti ambienti senza eguali: fortemente drammatici, frutto di eccitata fantasia unita ad un’attenta conoscenza della forma e della fabbrica architettonica. Questi lavori raffigurano ciò che Piranesi chiama “Invenzioni capric[ciose] di carceri”.

Sono visioni arditissime, eppure composte nel loro rigore architettonico: scaturite dal genio visuale di Piranesi e modellate su solide nozioni di prospettiva e costruzioni tridimensionali. L'esaltazione della bellezza tipica dei vedutisti, dell'eleganza e del gusto trova per certi versi l'opposto nelle Carceri di Piranesi, dove domina forte il senso di disagio, solitudine, silenzio, inquietudine e repulsione.

Infinite sale, volte distanti, spazi immensi e tuttavia claustrofobici e inibitori, in cui la ripetizione infinita di varchi, spazi e scalini, l'intrico dei volumi e il dedalo richiamano una prigione psicologica quasi più che fisica.

Il carcere, quale luogo da cui non si può fuggire, non è reso tanto da mura, inferriate e catene: tutti questi elementi nelle tavole di Piranesi ci sono, e pure massicci, ma paradossalmente non costituiscono una chiusura, un ostacolo alla libertà. Al contrario, le catene si trovano casualmente sparpagliate in ogni dove, i muri hanno mille aperture e le inferriate sono più di decorazione che altro. La vera impossibilità di scappare, di uscire dalle Carceri, è data dalla loro essenza labirintica, dall'incrocio di scale che non conducono in alcun posto, dal dissolversi nel buio (o nell'aria) di ogni fuga.

ORARI: sabato 16.30-19.30; domenica e festivi 10.30-13 / 16.30-19.30; 24 e 31 dicembre solo mattina, 1 gennaio solo pomeriggio. Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura. È sempre possibile prenotare aperture straordinarie.

 

BIGLIETTO UNICO PER TUTTE LE SEDI

Intero € 6

Ridotto € 3 (da 6 a 18 anni, gruppi superiori alle 15 unità)

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