A GAMBA TESA
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A GAMBA TESA
Comunicato
"A gamba tesa"
Personale di
Antonio Agresti
Dal 25 febbraio al 11 marzo 2023
Vernissage sabato 25 febbraio ore 18.00
Presso lo Spazio "Civico 23" - via Parmenide n.23 Salerno
Sabato 25 febbraio 2023 alle ore 18.00 lo Spazio Civico 23 inaugurerà una personale dell'artista Antonio Agresti. Il titolo scelto per la mostra salernitana trae spunto da un lavoro dello stesso Agre, sebbene, così come inteso dagli organizzatori, possa essere esteso a gran parte delle sue opere. A gamba tesa può considerarsi una frase il cui significato ci introduce, seppure indirettamente, nello spirito delle opere di Agresti. Non a caso lo strappo, l'assemblaggio, il riadattamento, ci pongono in una condizione di sorpresa, dal punto di vista percettivo naturalmente, se considerati come risultato di azioni dirette, aggressive, inaspettate, talmente "improvvise" da sembrare volutamente ingannevoli, da qui il titolo "A gamba tesa".
Molte sono le recensioni dedicate all'artista, tra queste, a titolo esplicativo, evidenziamo quanto scritto da Ottavia Marilugo:
"Antonio Agresti ha vissuto e vive tuttora in grandi città caotiche e movimentate; la natura urbana di Napoli e Roma, fatta di una giungla di edifici e strade, si fonde e dialoga con le insegne ed i manifesti. Cemento e mattoni ospitano carta, colla e segni. L'artista si mostra profondamente affascinato da ciò che inizialmente nasce per comunicare qualcosa, un messaggio, e che poi viene col tempo scartato, dimenticato, rifiutato e rovinato. Agre ama passeggiare per strada, nel centro di Roma, e raccogliere un brandello stracciato di una locandina con ancora qualche traccia di colla e campiture di colore; ed è proprio in quel gesto semplice che si rivela l'artista. Il suo percorso artistico inizia e si fonda sul materiale corroso dal tempo, consumato e svuotato di senso dallo sguardo indifferente dei passanti, riuscendo però a conferirgli un nuovo significato. Agre ricerca nella forma e nella natura degli strappi le matrici di composizioni nuove, che dalla superficie del supporto vanno verso un immaginario di nuove forme, colori e segni. L'artista interpreta le chiazze di colore come vere e proprie pennellate, utilizza lettere e fonts, accosta materiali tra loro lontani, rendendo le proprie composizioni tanto concrete quanto astratte. Ciò che ci restituisce è un'opera d'arte che reca ancora le “tracce” del codice originario, ora trasformate in “tracciati” con nuovi significati. I frammenti di codici e i brandelli di materiali affiorano da una stratificazione che ha il sapore di archeologia metropolitana, ma che va oltre la mera conservazione, Agre ridà infatti a questi materiale una nuova vita per bloccarne il degrado, per creare una poetica intrisa di nuovo…"
Come arrivare
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