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Frying

Inaugura

Sabato, 12 Giugno, 2021 - 17:30

Presso

Arte Spazio Tempo
Campo del Ghetto Nuovo, 2877 - Venezia

A cura di

Giulia Cacciola

Partecipa

Emiliano Bazzanella

Fino a

Domenica, 11 Luglio, 2021 - 18:00

Frying

Comunicato

Frying

di Emiliano Bazzanella

a cura di Giulia Cacciola

Spazio espositivo Arte Spazio Tempo, Venezia

Opening sabato 12 giugno, ore 17.30

 

Venezia, 30/05/2021

Sabato 12 giugno 2021 dalle ore 17.30, all’interno dello spazio espositivo Arte Spazio Tempo di Venezia, sarà inaugurata la mostra Frying dell’artista Emiliano Bazzanella, a cura di Giulia Cacciola. 

In Frying, l’artista mette in comunicazione tramite la tecnica della frittura, aspetti differenti della vita e dell’arte contemporanea. All’interno dello spazio espositivo, l’artista innesca una riflessione sulla società, che basata ormai quasi completamente su un consumismo forsennato, coinvolge necessariamente anche fenomeni estetici ed artistici.

 

L’intera esposizione ruota intorno alla dicotomia tra la frittura - come rappresentazione della gastronomia - e l’arte. Emiliano ha quindi ragionato su ciò che può essere universalmente riconosciuto come appetitoso e stravolgendo l’accezione del termine, ha creato un’illusione esplicitamente e volutamente provocatoria, capovolgendo l’utilizzo di una tecnica culinaria per attuare un rinnovamento dell’arte dal punto di vista tecnico e visivo che la renda più appetibile.

La frittura, però, rappresenta solo l’involucro dorato, materico, quanto effimero, di materiali ben precisi e che l’artista sceglie - non a caso - per la loro natura.

 

Frying è soprattutto frittura di plastica: cellulari, smartphone, mascherine chirurgiche e bottigliette d’acqua, tutti beni di uso quotidiano realizzati con materiale non biodegradabile, ottenuti per sintesi chimica. Non si tratta però di operare l’ennesimo riutilizzo estetico di oggetti esausti, quanto più di ricreare - in modo particolare con l’installazione Rain Landscape - un inquietante scenario futuro di un pianeta in cui i rifiuti sono i protagonisti.

È a questo punto che si pone il vero problema sull’alimentazione non estetica: in futuro che cosa mangeremo? Emiliano ha creato una risposta provocatoria, paradossale ma altrettanto lapidaria, se non ci sarà altro, l’unica alternativa sarà solo: plastica fritta.

 

Emiliano Bazzanella dopo un periodo in cui sperimenta la tecnica del puzzle (1996-2002), con opere che traggono spunto dalla vita urbana metropolitana, entra in contatto con  Shōzō Shimamoto  del gruppo giapponese Gutai  in occasione della 50 Biennale di Venezia del 2003 ai Giardini; nel 2005 espone con lui alla Galleria Nuova Artesegno di Udine (Italia) in una personale e nel progetto 2005 “Size” di cui è ideatore presso il Flash Art Museum di Trevi (PG).

Bazzanella partecipa più volte alla Biennale di Architettura, in modo particolare nella 52° Biennale d’arte è co-autore del progetto P3-Project e alla 53° Biennale di Venezia del 2009, progetta l’installazione Blue Zone che inaugura una serie di opere ispirate alla “morte dell’arte”. Alla 55° Biennale di Venezia del 2013, invece, Bazzanella propone l’installazione Overplay, in cui 16 iPad riproducono in maniera casuale e differenziata delle domande randomizzate generate da un software, un’evoluzione del progetto “Tautology” esposto per la prima volta a Helsinki e Stoccolma nel 2011. Recentemente, nel 2018, ha progettato un possibile museo archeologico del quarto millennio nel quale vengono esposti fossili di topi su amianto, concrezioni plastico-biologiche inedite, resti fossili di nuove specie animali adattati ad alimentarsi con idrocarburi e residui industriali (ArteSpazioTempo 2018).

Successivamente, sempre sulla linea di un percorso ecologico che affianca il neo-concettualismo, Bazzanella presenta “SIZE II: The Man is Measure of All Things” in cui l’attenzione viene focalizzata sulla tendenza contemporanea dell’uomo a quantificare e misurare ogni cosa, oggettivando così il proprio corpo e il proprio pensiero (ArteSpazioTempo 2019). Nel 2021 è presente nella mostra “Dante.Tra ombre e luci” alla Fondazione de Claricini-Dornpacher (Udine: 25.03.21-08.01.22) e alla XVII Biennale di Architettura all’interno del progetto “Senza Terra/Pomerium” presso gli spazi museali dell’isola di San Servolo.

 

 

La mostra sarà visitabile dal 12 giugno al 11 luglio presso lo spazio espositivo Arte Spazio Tempo, Campo del Ghetto, 2877, 30121 - Venezia (VE).

Orari: dal martedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.

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