Fotografo, ergo sum (ma anche no)
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Fotografo, ergo sum (ma anche no)
Comunicato
Mi è sempre piaciuta la fotografia, l’atto del fotografare; il tentativo di riprodurre quello che ho visto; tradurre un’emozione; fermare un attimo.
Ho iniziato quando si fotografava con la pellicola: ricordo mio padre che metteva su il rullino nella Bencini Comet, e dopo ogni scatto caricava il fotogramma successivo girando la manopola.
La mia prima reflex è stata una Zenit E. A sviluppare e stampare le foto, in bianco e nero, era il mio datore di lavoro dell’epoca, un vero appassionato, che nel bagno di casa sua aveva allestito una piccola camera oscura. Mi insegnò cosa significassero termini come profondità di campo, tempi, diaframma, ASA ( oggi ISO), su come fotografare e lo sviluppo e stampa.
Non scattavo molte foto, perché a quell’età si pensa ad altro, ma quando andavo in giro in vacanza o nei giorni liberi, la Zenit me la portavo appresso. E poi arrivò, per caso – era il 1977 o 78 – l’Olympus OM2! Fu venduta a mio padre da un suo amico, e il vecchio “me la prestò”…. Poi la famiglia, il lavoro, la carriera, e centinaia e centinaia di diapositive con la Olympus. E vennero anni pieni di impegni.
Con i cellulari dotati di passabile fotocamera, ricominciai ad appassionarmi alle immagini (io distinguo tra immagine e fotografia: la prima coglie l’attimo, è istantanea ed istintiva, mentre la seconda è pensata, costruita, finalizzata), fino a convincermi che era il caso di acquistare una compatta digitale. Cominciai a scattare molto e ad elaborare al computer le foto. Dal 2014, dove avevo già la concreta prospettiva di lasciare il lavoro che svolgevo e diventare padrone del mio tempo, sono tornato alle reflex, stavolta digitali. Negli ultimi anni ho scattato migliaia di fotografie, nella stragrande maggioranza per documentare mostre, sia fatte da amici che quelle che visito, o su richiesta artisti, curatori e gallerie d’arte, senza tralasciare di immortalare periodicamente, di giorno e di notte, la mia Venezia.
Uso lo studio alla ex Sezione Officine/Padiglione Palmanova al Forte Marghera per ritratti, set, shooting, come luogo di ritrovo per amici fotografi e non, per esporre opere di artisti, e come base per le mostre sia di arte contemporanea che di fotografia che ho curato ed allestito nello spazio comune fino ad oggi.
In questa esposizione sono visibili lavori che ho presentato nelle varie collettive che periodicamente allestiamo assieme agli amici artisti residenti alle Officine, e una serie di foto inedite. Inoltre, su un monitor , scorreranno immagini che riassumono lavori e generi che preferisco.
Come arrivare
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