X Edizione del Premio di Vetro 'Elca Ruzzier'
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X Edizione del Premio di Vetro 'Elca Ruzzier'
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La X Edizione del Premio di Vetro 'Elca Ruzzier' a Marianna Accerboni, “Una vita per l’arte”: lunedi' 15 ottobre alle 10.30 nella Sala Giunta del Comune di Trieste, la conferenza stampa di presentazione
Lunedì 15 ottobre, alle ore 10.30, nella Sala Giunta Municipale, si terrà la conferenza stampa di presentazione della X edizione del Premio di Vetro 'Elca Ruzzier' che sarà assegnato all'architetto Marianna Accerboni mercoledì 17 ottobre, alle ore 18, all’Auditorium del Museo Revoltella(via Diaz 27,).
Interverranno l’Assessore alla Comunicazione, Teatri e Pari Opportunità Serena Tonel e la Presidente della Commissione Pari opportunità del Comune di Trieste Laura Di Pinto.
Il prestigioso riconoscimento - istituito nel 2007 dalla Commissione nel ricordo dell'ex commissaria Elca Ruzzier, cofondatrice del GOAP - è finalizzato alla valorizzazione di figure didonne triestine appartenenti al mondo della cultura, delle scienze, dell'economia, dell'arte edello sport.
Nel corso dell’appuntamento, a sottolineare l'amore per le arti che Accerboni ha sempre dimostrato a tutto tondo,l’architetto rievocherà brevemente, per immagini e parole, il proprio intenso e poliedrico percorso artistico, costellato di numerosi eventi e performance multimediali di arte visiva, luce e musica, realizzati in Italia e all’estero. E proporrà al pubblico anche una sorpresa di luce, interpretata dalla bella voce del soprano Marianna Prizzon, accompagnata al pianoforte da Alessandra Sagelli. Verrà quindi presentata per la prima volta una composizione inedita composta per l'occasione e a lei dedicata dal Maestro Silvio Donati.
Marianna Accerboni, triestina, è architetto-scenografo, critico d’arte e d’architettura. Ha vissuto 20 anni a Venezia. Laureata all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia con una tesi in Scenografia sull’immagine mentale della città lagunare, vi ha frequentato l’Accademia di Belle Arti. Da Venezia, dov’era assistente ai costumi alla Fenice, sono scaturiti importanti lavori di scenografia, allestimenti di mostre, creazione di eventi d’arte e arredamenti in Svizzera, Austria, Inghilterra, Roma, Firenze, Bruxelles e una lunga collaborazione con lo scenografo Luciano Damiani. La passione per la critica d’arte e d’architettura ha sempre accompagnato, fin da giovanissima, la sua attività artistica, sostenendola e aggiornandola. L’interesse per la Scenografia si è poi tradotto nella creazione di eventi di luce, con cui sottolinea le mostre e gli eventi più rilevanti (più di 660 fino a oggi) che ha curato come critico d’arte. In quest’ultima veste collabora da decenni con Il Piccolo di Trieste, ha collaborato per anni con il giornale l’Arena di Verona, ho scritto pezzi per Brava Casa, Art e Dossier e testate specialistiche (oltre 3300 articoli) e realizzato numerosi cataloghi d’arte, di cui spesso ha curato anche la linea grafica, e interviste (Dorfles, Daverio, Richard Rogers, Gregotti, Nureyev, Ughi ecc.).
Ha scritto di lei il critico Flaminio Gualdoni: Le esperienze d’architettura e scenografia e musica e pittura, svolte negli anni, inducono Accerboni ad agire su un campo di visione del quale in prima lettura si offre l’esplicita spettacolarità - è il caso, ad esempio, degli abiti di luce - ma per ritrovare subito frequenze più profonde. È, ad esempio, quel suo pensare pittura, dunque pittura di luce in modo non ortopedico, anche attraverso l’uso di media che pittorici non sono più, o non soltanto. Ed è un pensare pittura che filtra modelli antichi, a partire da quel Sei-Settecento in cui arte era agire dipingendo, ma anche elaborando apparati e machinaespettacolari, tra Venezia e Roma.
Non dunque, il gioco della deroga disciplinare di per se stessa, importa all’artista, quanto lo schiudersi, attraverso le strategie della complessità, d’un sottile, intenso, magico anche, gioco della visione.
Ha ricevuto i seguenti premi: Premio di Poesia Grado ’74 - Premio di Pittura S. Quirico 1974 dal Comune di Ranco (Varese).
Targa d’argento Cassa di Risparmio di Gorizia - Premio di Pittura Comune di Manciano (Grosseto), 1979 - 2° Concorso Nazionale di pittura dal Comune di Castel Maggiore (Bologna), 1978 - VI edizione del Premio Margherita d’argento, 2007 - Premio giornalistico Paolo Rizzi, Venezia 2018 (vincitrice per la Sezione Arte e Cultura).
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Marianna Accerboni, triestina, architetto-scenografo, critico d’arte e d’architettura, frequenta l’Accademia di Belle Arti e si laurea in Architettura allo IUAV di Venezia, città dove risiede per vent’anni. Nel corso degli anni collabora come critico d’arte e d’architettura con Il Piccolo di Trieste, Arena di Verona, Nazione di Firenze, Resto del Carlino, Brava Casa, Art&Dossier, con emittenti radio-televisive regionali e nazionali e con numerose riviste specializzate e istituzionali, redigendo più di 3300 servizi su manifestazioni in sedi prestigiose tra cui la Biennale di Venezia, Palazzo Grassi, Palazzo Ducale, Museo Guggenheim,Museo Correr, Fondazione Cini, Palazzo Fortuny a Venezia,Palazzo Reale e PAC, Rotonda della Besana, Castello Sforzesco, Palazzo della Triennale(Milano), Festival Ars Electronica (Linz), Complesso del Vittoriano e Palazzo Ducale a Roma; Palazzo Forti a Verona; Palazzo dei Diamanti a Ferrara; Palazzo Medici Riccardi a Firenze, Palazzo Reale di Torino; Villa Manin di Passariano; Castello di Ambras (Innsbruck) ecc. con interviste ad alcuni dei personaggi più significativi del panorama culturale contemporaneo quali Gillo Dorfles, Uto Ughi e Rudolf Nureyev, gli architetti Vittorio Gregotti e Richard Rogers, i critici Vittorio Sgarbi e Philippe Daverio, il fotografo Joseph Koudelka, i pittori Giorgio Celiberti, James Rosenquist ecc. Partecipa ciclicamente a trasmissioni Radiorai quali Sconfinamenti, La radio a occhi apertiecc.
Già collaboratrice per anni in Italia e all’estero del grande scenografo Luciano Damiani, in molti degli eventi d’arte da lei curati commistiona alla competenza critica e all’ideazione della linea grafica, inediti interventi multimediali di luce e musica, che realizza con l’ausilio delle più sofisticate tecnologie.
Dalla metà degli anni Novanta lavora infatti sul tema della luce, nel cui ambito ha ideato scenografie d’avanguardia realizzate attraverso raggi laser, allestimenti e scenografie di luce per concerti, spettacoli teatrali e mostre d’arte ed eventi multimediali e di luce per spazi urbani e musei. Ha ideato ed esposto abiti-scultura e di luce, bozzetti per scene e costumi e installazioni luminose per spettacoli teatrali, concerti e gallerie d’arte in Italia e all’estero. Attualmente un suo abito di luce dedicato a Maria Teresa d’Austria è esposto al Deutschvilla Museum di Strobl nel Salisburghese su invito del direttore dell’istituzione Ferdinand Götz.
In passato hacurato numerosi allestimenti personali e costumi in Inghilterra (York Early Music Festivaldi York), Svizzera, a Viennae in Italia. Nel suo paese ha collaborato, fra gli altri, con il TeatroG. Verdi,la SalaTripcovich e l’ensembleNova Accademia di Trieste, La Fenicedi Venezia,l’AuditoriumPollini, il Centro di Musica Antica e il complesso strumentale e vocale La Stagione Armonicadi Padova, con il Teatro Nuovodi Verona, con il Teatro G. Verdidi Salerno, con il Teatro Socialedi Rovigo e con l’Auditorium di Gorizia, firmando in particolare i costumi per vari balletti e, tra gli altri, le scene e i costumi per Le jongleur de notre damedi Massenet, Dido and Aeneasdi H. Purcell, Il festino di giovedì grasso avanti cenadi A. Banchieri, l’Orfeodi C. Monteverdi e Le nozze di Figarodi W. A. Mozart.
In totale ha ideato e curato sul piano critico e allestito, in qualità di curatore e progettista dell’allestimento e della linea grafica, più di 660 tra mostre ed eventi d’arte dedicati a giovani talenti emergenti e ad artisti storicizzati e incontri culturali in Italia e all’estero (Roma, Firenze, Venezia, Trieste, Bruxelles, Austria, Svizzera, Inghilterra ecc.), realizzati in collaborazione con varie istituzioni pubbliche e private. Tra questi, nel 2002 “Luce a Nord Est”, evento multimediale di arte visiva, musica e luce a Palazzo Costanzi, in piazza Piccola e piazza Unità a Trieste; nel 2003 la mostra antologica dedicata allo scultore Ugo Carà alla Galerie Bortierdel Comune di Bruxellesnel centro della capitale belga (con presentazione alla stampa al Parlamento europeo)e la mostra personale del pittore Roberto Tigelli intitolata “Contaminazioni di luce” alloStudio DR diRoma, ambedue realizzate come eventi multimediali di arte visiva, musica e luce; “Il laboratorio dei sogni”,mostra multimediale di arte visiva, musica e luce dedicata alla “Traviata” a Palazzo Gopcevich del Comune di Trieste; nel 2008 il trittico di presentazioni di e con Gillo Dorflesin prestigiose sedi istituzionali a Trieste, Gorizia e Bruxelles (tra cui ilCIVA - Centre International pour la Ville, l’Architecture e le Paysage, uno dei più importanti centri di studio e conoscenza sull’architettura, l’urbanistica e il paesaggio della capitale belga);nel 2008 - 2009 altre manifestazioni all’Ufficio di Collegamento della Regione FVGa Bruxelles e alla Galleria di Michel Pilettea Bruxelles; nel 2009, la mostra Arturo Nathan. Silenzio e luce nella sede Deutsche Bank di Trieste,nel 2010 la mostra dedicata alla famosa stilista Raffaella Curiel a Palazzo Costanzi a Trieste, realizzati come eventi multimediali di arte visiva, moda, musica e luce;nel 2011/ 2012 la personale della pittrice triestina Nora Carella all’Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia e nella sede del Monte dei Paschi di Siena a Bruxelles; nel 2012 all’Ufficio di collegamento FVG la personale dello scultore muggesano Villibossi e nel 2013 quella dell’artista-fotografo triestino Claudio Saccari, nel 2017 quella del pittore triestino Fabio Colussi.
Tra le molte presentazioni di libri e riviste di tema artistico-architettonico, ha presentato con Gillo Dorfles: nel 2007 al Civico Museo Sartorio di Trieste il volume Leo Castelli. L’italiano che inventò l’arte in Americadi Alan Jones (Castelvecchi editore), nel 2009 al Palazzo Gopcevich del Comune di Trieste la rivista Ottagono (evento ideato e curato da Accerboni), nel 2015 alla Galleria Milano di Milano il libro Da Duchamp agli happening di Paolo Barozzi(Campanotto ed.); nel 2010 al Palazzo Gopcevich del Comune di Trieste ha presentato Leo & C. Storia di Leo Castelli di Annie Cohen-Sohal (Johan & Levi editore).
Nel 2013/ 2014 ha ideato e curato, tra le altre rassegne, il ciclo espositivo intitolato Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra. L’uomo, le architetture, il segno, la scrittura: 15 mostre tematiche, l’una diversa dall’altra, realizzate in collaborazione con importanti istituzioni,ognuna delle quali affrontava aspetti diversi della creativitàdel grande grande architetto-artista, illustratore e scrittore, compendiate dauna ventina di eventi collaterali e da un video di interviste inedite di Accerboni a personaggi che lo conobbero, in cui è pubblicata anche un’esaustiva sequenza delle sue opere. Il ciclo espositivo è statoallestito in contemporanea ai Musei Provinciali, Prefettura, Biblioteca Statale Isontina, Galleria Dora Bassi, Palazzo Lantieri di Gorizia, Stazione di Redipuglia (Gorizia) e Caserma GuastatoriBerghinzdi Udine; nel 2015/2016 alla Biblioteca Statale S. Crise e alloSpaziocavana Zinelli&Perizzi di Trieste; all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, nella sede della Regione FVG della capitale belga e alla Maison de la Jeunesse di Woluwe-St-Lambert a Bruxelles. La rassegna, che rientrava nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è proseguita nel 2016/17 in collaborazione con il Comune di Bruxelles Woluwe-St-Lambert e con il Comune di Meudon in Francia, a Trieste e Gorizia con un confronto tra l’immaginario artistico sulla Grande Guerra nelle opere di Dominioni e in quelle di giovani artisti italiani, austriaci e sloveni, belgi e francesi, realizzati da questi ultimi appositamente per l’occasione. All’inaugurazione a Trieste era presente tra gli altri il Sindaco di Bruxelles Woluwe-St-Lambert Olivier Maingain con il suo staff, che sono stati ricevuti dal Sindaco di Trieste per proseguire lo scambio culturale tra la Regione Friuli Venezia Giulia e Bruxelles, perseguito dalla fine del ‘900 da Accerboni.
Tra le varie manifestazioni, nel 2017, in occasione del 107° compleanno del grande critico d’arte, filosofo dell’estetica e pittore Gillo Dorfles, ha ideato e curato l’evento “Gillo 107”, in cui ha approfondito la personalità e l’opera del grande intellettuale e presentato il video del regista Francesco Leprino a lui dedicato e il libro “Gillo Dorfles. Paesaggi e personaggi” (Bompiani), che raccoglie vari scritti di Dorfles sui suoi viaggi in tutto il mondo e sui personaggi più significativi da lui incontrati. L’evento ha avuto luogo al Museo Revoltella di Trieste, città dove Dorfles nacque nel 1910, ai Musei Provinciali di Gorizia, città di antica origine della famiglia paterna del grande intellettuale (su invito della direzione del Servizio Musei e Archivi Storici dell’ERPAC-Ente regionale per il patrimonio culturale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia)e, data l’internazionalità del personaggio e l’amicizia tra Dorfles e la Fini, si è concluso con la presentazione dall’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles nell’ambito della mostra multimediale di pittura, musica e luce “Leonor Fini. Memorie Triestine”, ideata, curata e allestita da Accerboni in tale sede tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. La rassegna, si proponeva di portare nel cuore d’Europa un approfondimento sull’artista, argentina di nascita e triestina d’adozione e di formazione, riunendo per la prima volta un’ottantina di opere, molte delle quali inedite,espressione del suo personale lessico surrealista, linguaggio molto amato in ambito franco-belga, dove la pittrice è assai apprezzata. Oltre a una video-intervista inedita sulla Fini a Dorfles, condotta da Accerboni, la mostra esponeva lettere inedite dell’artista,di Dorfles e del pittore Arturo Nathan, loro grande amico, e l’analisi grafologicadelle scritture dei tre artisti(a cura dell’Istituto italiano di grafologia) nonché del loro stile letterario(a cura di Cristina Benussi) al fine di offrire al folto pubblico internazionale, che ha visitato la mostra, una testimonianza sul particolare milieu culturale della Trieste fra le due guerre, in cui operavano personaggi del calibro di Svevo, Saba e Joyce. Abiti inediti appartenenti alla Fini e una colonna sonora composta per l’occasione dal musicista italo-brasiliano Paolo Troni, giunto appositamente da Barcellona alla vernice per eseguirla in diretta, completavano l’esposizione. Tale progetto espositivo prevede una tappa a Parigi, dove la Fini è vissuta gran parte della sua vita, e a Trieste, città cui rimase sempre profondamente legata.
Tra i vari eventi curati nel 2018, poco dopo la scomparsa di Dorfles, Accerboni ha aperto al Museo Revoltella di Trieste la commemorazione organizzata dal Comune, con il video “Essere Gillo Dorfles”, da lei ideato e curato, che riporta uno stralcio dell’ampia e articolata intervista inedita rilasciatale dal critico poco prima della morte, con molte immagini dell’intellettuale e quelle inedite della sua abitazione. Nell’ambito dell’incontro Accerboni ha quindi approfondito l’attività pittorica dell’intellettuale triestino con l’intervento “Dorfles artista a 360 gradi”.
Ha curato diversi cataloghi d’arte sotto il profilo critico, progettandone anche l’impaginazione grafica.
Ha ricevuto i seguenti premi:
Premio di Poesia Grado ’74 - Premio di Pittura S. Quirico 1974 dal Comune di Ranco (Varese)
Targa d’argento Cassa di Risparmio di Gorizia - Premio di Pittura Comune di Manciano (Grosseto), 1979 - 2° Concorso Nazionale di pittura dal Comune di Castel Maggiore (Bologna), 1978 - VI edizione del Premio Margherita d’argento, 2007 - Premio giornalistico Paolo Rizzi, Venezia 2018 (vincitore Sezione Arte e Cultura).
Marianna Accerboni
26.09.2018
Comts/RF
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