LOBODILATTICE

Daria Orlando. Ilannur / Verso la luce

Inaugura

Sabato, 26 Ottobre, 2019 - 17:30

Presso

Galleria Arianna Sartori
Via Cappello 17, Mantova

A cura di

Arianna Sartori

Partecipa

Daria Orlando Riccardo Orlando

Fino a

Giovedì, 14 Novembre, 2019 - 19:30

Daria Orlando. Ilannur / Verso la luce

Comunicato

La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sala di via Cappello 17, presenterà la mostra Ilānnūr / Verso la luce” di Daria Orlando, una serie recente di opere realizzate con la tecnica del batik su cotone, dal 26 ottobre al 14 novembre 2019.

L’inaugurazione si terrà sabato 26 ottobre alle ore 17.30 alla presenza dell’artista.

 

Daria Orlando, nata a Palermo nel 1979, vive a Mantova dal 2012. Laureata in Arte Sacra Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Palermo, insegna Arte e Immagine alle Scuole Medie di Castellucchio e Rodigo.

 

In Galleria, accanto ai dipinti, sono esposte alcune piccole creazioni in legno di Riccardo Orlando, fratello dell’artista nato nel 1984 a Palermo, città dove risiede.

 

 

DARIA ORLANDO

“Attraverso l’esame dei propri stati d’animo e delle sensazione che caratterizzano la quotidianità degli eventi che orbitano attorno all’artista, il soggetto, unico interlocutore con il proprio io pensante, perviene tramite l’Ilānnūr ad un personale percorso introspettivo cercando di rendere conscio, con l’ausilio di stati di riflessione, parte di quell’inconscio che trova il suo habitat, circondato da pareti protettive, che lo isolano dalla volontà di pervenire ad una chiarificazione del voler meglio interpretare i motivi del proprio malessere, ma che progressivamente va cambiando aspetto circondato da leggera penombra, che alcune volte diviene assenza di luce totale, che riprende ad essere comprensivo e palesemente coinvolgente fino a riuscirne a capire i motivi e i momenti che lo hanno caratterizzato.

Con la razionale convinzione di avere aperto un varco che illumini e consenta all’io pensante di rendere bianco ciò che prima era nero, l’artista giunge quindi alla consapevolezza che il cammino verso la riscoperta della propria rinascita è in netto divenire.

L’idea di una crescita interiore va sempre più maturando nell’io pensante e, il desiderio di realizzare la propria vita così manifestatamente da aprirsi al mondo che la circonda, si riflette nelle immagini delle sue opere.

I visi, il primo piano così artisticamente rappresentato come un ferma-immagine che ritrae i lineamenti e le espressioni consapevoli della realtà che li circonda, danno la sensazione che guardino al di là del loro orizzonte, col desiderio tanto penetrante di volere cambiare la propria vita con quella che viene riflessa da uno specchio, così come appare, ma non immersa nella propria realtà.

Una realtà di immagini, di colori, di lineamenti più o meno marcati, uno scenario che idealmente si staglia alle spalle dei loro sguardi, che coinvolge chi guarda, fino a proiettarlo nella dimensione rarefatta del soggetto rappresentato.

Con l’ostinata caparbietà di rinascita, l’artista sente vivo il momento più bello per una donna che, madre, abbraccia appoggiandolo al suo seno il suo bambino. Ed il bambino ancora inconsapevole del suo destino viene proiettato in un futuro di gioia e dolori, ma soprattutto di volontà di rinascita continua e vittoriosa, rassicurato dalle braccia della madre e dal desiderio di vita.

E la natura! La natura con la rappresentazione delle giraffe che col loro lungo collo e la lunga vista raffigurano la scoperta di un futuro migliore, sembra ci vogliano ricordare che nulla è eterno, e che intente a mirare e desiderare i frutti dell’albero della vita, riconoscono in essi l’ultima garanzia di sopravvivenza”.

Marcello Orlando

 

 

 

RICCARDO ORLANDO

“In un contesto di luci e colori, l’Albero, rappresentazione tipica dell’appartenenza ad una terra sempre più trafitta dalla cattiveria umana, diventa l’ultimo anelito per la completa rinascita che afferma la volontà di esistere, con i rami che sembra vogliano inglobare con le loro fronde, quel che rimane di puro e degno d’essere vissuto”.

Marcello Orlando

 

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