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CREAttivo. Eccellenze FVG fra arte e impresa

Inaugura

Sabato, 10 Ottobre, 2020 - 11:00

Presso

Palazzo Tadea, Castello di Spilimbergo
Piazza Castello, 33097 Spilimbergo, Pordenone

A cura di

Sabrina Zannier

Fino a

Domenica, 1 Novembre, 2020 - 19:00

CREAttivo. Eccellenze FVG fra arte e impresa

Comunicato

Inaugura sabato 10 ottobre alle ore 11.00 al Palazzo Tadea, nel Castello di Spilimbergo (PN) la mostra “CREAttivo. Eccellenze FVG fra arte e impresa”, prima apparizione pubblica del progetto ideato e diretto da Sabrina Zannier per l’Associazione culturale Maravee con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, il partenariato del CRAF, dei Comuni di Spilimbergo e Gemona del Friuli, dell’Associazione culturale Opera Viva e delle slovene Obalne Galerije Piran.

Avviato in pieno lockdown con la Scuola Mosaicisti del Friuli attraverso il Concorso Mosaico&Design, finalizzato all’inserimento di un intervento musivo in tre oggetti d’arredo - il piano lavoro della cucina Loft progettata da Michele Marcon e prodotta da Snaidero, il pouf Brick disegnato da Paola Navone per Gervasoni, la sedia Dining di Michele De Lucchi per Very Wood - il progetto CREAttivo è passato poi alla fase successiva. Quella della collaborazione fra i vincitori del concorso d’idee — lo spagnolo Luis Guerra Sobejano, l’italiana Beatrice Tagliapietra, la russa Polina Kazanovskaia — e le aziende che hanno prodotto i prototipi da personalizzare con l’intervento musivo.

Terminata la produzione aziendale, i prodotti sono stati consegnati alla Scuola spilimberghese, dove gli artisti hanno raggiunto l’obiettivo progettuale di realizzare un’opera musiva capace di dialogare con il design dell’oggetto, tenendo ben presente la sostenibilità produttiva di tale intervento nell’ambito delle logiche aziendali.

Nato per sviluppare due obiettivi attraverso un concreto dialogo esperienziale, il progetto CREAttivo intende alimentare nel settore manifatturiero idee, progetti e sapienze artigianali tese fra arte e didattica; portare nel sistema artistico e didattico metodologie e logiche aziendali per incentivare produzioni creative sostenibili. Con la finalità di promuovere e diffondere, a partire dalla ricerca creativa, il processo di estetizzazione e culturalizzazione della vita quotidiana.

Allestiti all’interno di una zona living, i quattro complementi d’arredo diventano metafora della progettualità creativa fra casa e studio: la libreria progettata da Shiro Muchiri con l'artista Alexandre Arrechea e realizzata da Gervasoni diventa luogo del pensiero e della ricerca; il piano lavoro della cucina Snaidero simboleggia il convivio esistenziale e culturale, ma anche il luogo della creazione e della programmazione; il pouf di Gervasoni e la sedia di Very Wood rappresentano il dialogo attorno al tavolo della progettualità.

I processi produttivi di questi quattro elementi d’arredo sono stati immortalati — all’interno delle aziende e alla Scuola Mosaicisti del Friuli — nelle fotografie di Valentina Cunja, giovane e talentuosa creativa formatasi all’università di Lubiana come stilista e fotografa dai cui lavori traspare un interesse per le forme ibride di creatività, nel video di Stefano Marzona con il montaggio di Cabiria Lizzi.

Al Palazzo Tadea la mostra è suddivisa in tre sale.
La prima raccoglie il processo che dall’ideazione conduce alla realizzazione: alle pareti i progetti degli interventi musivi sugli arredi si catapultano sulla messa in scena di una zona living in cui la libreria, l’isola della cucina con piano lavoro che funge anche da tavolo e le due sedute suggeriscono un’ambientazione tesa fra casa e studio. Quella dei creativi, che continuano a ideare e progettare tanto nel proprio studio professionale quanto nella propria casa, magari proprio sul tavolo della cucina, a pranzo o a cena con collaboratori e artisti. A testimonianza dell’intero processo che dal progetto ha portato alla realizzazione degli arredi, c’è il video che raccoglie le fasi produttive. Visibile da un monitor che nella cucina funge da televisore acceso sulla creatività contemporanea tra arte e design!

Le altre due sale del percorso espositivo sono invece dedicate alle fotografie di Valentina Cunja.
Scattate nel corso di tutti i processi produttivi, mettono in scena il sapore della creatività sostenibile, la bellezza di una produzione fatta ad arte. Avulse dall’intento di tradurre in immagini didascaliche la complessità articolata dei processi aziendali, comunicano il sapore di uno sguardo fresco, a sua volta creativo e artistico, che dalle fabbriche e dalle aule della scuola spilimberghese porta in mostra la visione di nuovi scenari dialettici fra arte musiva, design e produzione industriale.

“Quello che è andato prendendo corpo è un eccellente ed entusiasmante gruppo operativo – afferma la curatrice Zannier – che ci ha permesso di realizzare le diverse tappe di un progetto concepito nella sua stessa articolazione come il work in progress che dall’idea creativa approda alla produzione manifatturiera. Lo sguardo del fotografo e del videomaker confluiranno oltre che nella mostra, in due convegni in fabbrica sui temi della visionarietà e dell’uso dei materiali fra estetica e tecnologia e in conferenze di presentazione dell’intero progetto e dei video prodotti.”

NOTE SUI PROGETTI

Per il pouf Gervasoni il vincitore è lo spagnolo Luis Guerra Sobejano.
Con la sua proposta musiva estende la poetica di un oggetto ispirato all
a natura. Il pouf è un ceppo lavato e levigato, solcato da lisce crepe. Come dice Guerra Sobejano, “ricorda gli alberi pietrificati che riposano sui sassi del Tagliamento”. Ispirato dalla sua personale esperienza di camminate lungo i fiumi, il mosaicista spagnolo ha fondato l’intervento sull’idea di un’essenziale linea che attraversa la seduta Gervasoni solcandola. In quel solco - che ricorda le crepe nei vecchi legni, così come le venature dei sassi - inserisce l’intervento musivo in argilla bianca cotta, che bene si fonde con il legno chiaro. Come fossero sassi rimasti incastrati nel rotolamento dell’albero in acqua, le tessere musive amplificano la dedizione alla natura che connota il complemento d’arredo prescelto.

Vincitrice per il piano lavoro della cucina Snaidero è Beatrice Tagliapietra.
Proponendo l’inserimento musivo in una fascia lineare incava, estesa dal piano anche allo spessore del tavolo, sottolinea da un lato il minimalismo dell’oggetto di design e dall’altro suggerisce un colto apporto culturale nel dialogo fra passato e presente. Immaginando che questo complemento d’arredo contemporaneo fosse stato “scavato”, Tagliapietra inscena l’idea del ritrovamento archeologico: una composizione musiva ispirata alle antiche pavimentazioni romane, facendo leva su due diversi motivi – uno a canestro e l’altro ispirato all’opus sectile (tecnica che utilizza marmi o paste vitree a intarsio).

La russa Polina Kazanovskaia è la vincitrice per la sedia prodotta da Very Wood.
Con un intervento musivo sul retro dello schienale, dichiarando una scelta che promuove un punto di vista insolito sull’oggetto, enfatizza lo sguardo a 360 gradi sull’oggetto. Ispirandosi all’imbottitura della seduta e alla trama dei tessuti, l’intervento musivo propone un intreccio che solo di primo acchito riflette la trama tessile, per poi denotare lo scarto con la trama musiva, personalizzata dalla varietà formale delle tessere e da un andamento più informale e fluido.

 

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