LOBODILATTICE

Colture in campi

Inaugura

Sabato, 22 Aprile, 2023 - 18:30

Presso

CIVICO 23 NO PROFIT ART SPACE
via Parmenide 23 Salerno

A cura di

Angelo D'Amato

Partecipa

Calogero Barba

Fino a

Sabato, 6 Maggio, 2023 - 20:00

Colture in campi

Comunicato

Sabato 22 aprile 2023 alle ore 18.30 lo Spazio Civico 23 inaugurerà una personale dell'artista Calogero Barba. Il titolo scelto per la mostra salernitana "Colture in campi" definisce l'operato dell'artista attraverso una ricerca che, in prima istanza, appare scandita da tre passaggi necessari alla "gestione delle colture/culture", appunto:

Qualità, attenta e pazientemente ricercata, degli oggetti estrapolati e rigenerati affinchè il "prodotto" conservi quell'omogeneità, quella freschezza d'intenti, quell'aura di chiara allusività verso un mondo antropologicamente recuperato e ravvivato.

Composizioni particolari nel segno della semplicità, laddove esposizione e traduzione simbolica si alternano in un gioco di possibili combinazioni in relazione alla loro forma e sostanza allusiva.

Opere dal "basso impatto ambientale", connaturate con lo stesso prodotto di cui sono fatte, semplici e funzionali, aperte a qualsiasi interpretazione seppure ancorate alla "terra" d'origine.

 A questa breve, quanto sintomatica, introduzione segue il discorso sul simbolo, evidentemente parte essenziale del mondo di Barba:

Secondo Nelson Goodman il simbolo ha una doppia funzione, ovvero quella di esemplificare, cioè di indicare metaforicamente l'oggetto che si vuole rappresentare e, allo stesso tempo, di mostrare, attraverso particolari caratteristiche, come colore, forma, dimensione, la propria categoria di appartenenza. Dunque il simbolo ha una doppia valenza, quella di rappresentare e di "rappresentarsi". Nel caso di Barba però le sue opere oggetto sembrano eludere questa doppia "direzione" poiché, in una dimensione quasi tautologica, gli elementi che le costituiscono non rimandano se non a sé stesse. In altre parole non hanno la necessità di "stare per" qualcos'altro ma rimangono ancorate alla loro presenza in quanto oggetti. In altre parole l'oggetto è incarnazione di una ricerca di duchampiana memoria, dove il reperto è esso stesso testimonianza storica, antropologica o semplicemente culturale di un passato che si fa presente e di un presente che tende a ritrovarsi nel passato.

Angelo D'Amato

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