È come un’energia vibrante che attraversa le pareti bianche della Galleria Studio CiCo, a Roma. La stessa che nasce dal colore puro, dal gesto libero, dalla materia che si fa emozione. Dal 16 novembre al 1° dicembre 2025, lo spazio di Via Gallese 8, 10 e 12 accoglie «Astratti», la mostra collettiva di arte contemporanea che celebra l’essenza stessa dell’astrazione: la libertà.
«L’arte astratta – spiega la curatrice e gallerista Cinzia Cotellessa – rappresenta una svolta fondamentale nella storia dell’arte: il superamento della rappresentazione figurativa a favore di un linguaggio fatto di forme, colori e linee, capaci di tradurre emozioni, sensazioni e concetti».
Una dichiarazione che sembra definire il cuore stesso di questa esposizione: un viaggio sensoriale in cui il colore non descrive ma evoca, e le forme diventano ritmo, energia, tensione.
L’astrazione come stile di vita visiva
Da Kandinsky a Mondrian, da Malevič a Rothko, l’arte astratta ha riscritto la grammatica del visibile, liberandolo dal dovere di rappresentare. In questa scia si inserisce «Astratti», che guarda al presente con la stessa audacia dei suoi pionieri.
Le opere in mostra non cercano un soggetto: cercano un’emozione. Gesto, materia e colore diventano strumenti di introspezione e di comunicazione universale. L’opera non è più “una finestra sul mondo”, ma uno spazio di esplorazione interiore, un riflesso vibrante dell’animo di chi crea e di chi osserva.
Due sale, due prospettive sull’astrazione
La Sala 1 è interamente dedicata a Pierpaolo Mancinelli, con 23 opere digitali inedite. La sua ricerca unisce rigore e intuizione, equilibrio e disordine, in un gioco visivo che esplode in luce e movimento. Ogni immagine sembra respirare, oscillando tra la dimensione spirituale e quella percettiva.
La Sala 2, invece, accoglie la collettiva «Astratti», dove si intrecciano tecniche, materiali e visioni di artisti come Angelucci, Avvisati, Bacci, Cotellessa, Giannini, Pietrangeli, Ricci Piccirilli, Sacchetti, Uber, Van Saften, Virgili e Zelli. Una costellazione di linguaggi che convergono in un’unica idea: la purezza del segno come atto di libertà.
Un’esperienza estetica e sensoriale
Più che una mostra, «Astratti» è un’esperienza. Un invito a perdersi tra campi di colore e tensioni geometriche, tra superfici che vibrano e silenzi cromatici che raccontano l’invisibile. Ogni opera chiede allo spettatore di abbandonare il controllo, di affidarsi allo sguardo, di sentire.
La Galleria Studio CiCo, diretta da Cinzia Cotellessa, conferma ancora una volta la sua vocazione alla sperimentazione e al dialogo tra linguaggi artistici contemporanei, trasformando Roma in un crocevia di idee, forme e percezioni.
