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Walter Davanzo. Opere su Carta

Inaugura

Sabato, 6 Ottobre, 2018 - 18:00

Presso

Galleria Arianna Sartori
Mantova, via Ippolito Nievo, 10

A cura di

Arianna Sartori

Partecipa

Walter Davanzo

Fino a

Giovedì, 18 Ottobre, 2018 - 19:30

Walter Davanzo. Opere su Carta

Comunicato

Dal 6 ottobre al 18 ottobre 2018 la Galleria Arianna Sartori di Mantova nella sede di Via Ippolito Nievo 10, ospiterà una nuova mostra personale dell’artista Davanzo intitolata “Opere su carta”.

Walter Davanzo, pittore, fotografo e designer trevigiano, è nato sotto il segno dei Pesci.

L’inaugurazione della mostra si svolgerà Sabato 6 ottobre alle ore 18.00 alla presenza dell’artista.

 

“Gli ultimi lavori di Walter Davanzo sono ritratti.

Figure note di un passato recente, protagoniste della cultura italiana e internazionale, si accompagnano a uomini, donne e bambini comuni.

La fisionomia, il modo di porsi, il vissuto suggerito da qualche oggetto che li accompagna, ce li raccontano nell’immediatezza di un istante, un frame, un fermo immagine. Caratterizzati tutti da un segno bruno essenziale che si estenua o raddensa e liquefà a catturare, diversificandole, le fisionomie degli effigiati o gli atti suggeriti, mantengono un carattere di intimità protetta, perfino tenera nei pochi altri colori utilizzati. Come fotografie di un vecchio album o libri di famiglia di cui conservano un’intima, leggermente sgualcita, quotidianità.

La bambina-lupo con l’abito rosa e il grande fiocco sosta a fianco di un Comisso dall’aria sognante, ripreso di tre quarti, in primo piano. Il segno bruno e deciso, slabbrato e ancora umido incide labbra occhi naso scendendo verso il basso dove si mescola al bianco denso e azzurrato che dà volume a giacca e camicia per poi perdersi nel foglio.

Accanto, uno scultoreo Goffredo Parise dal capo leggermente inclinato in avanti sembra cercare con lo sguardo la bimba lievemente instabile che ci viene incontro sulla bicicletta blu. Joyce e Kafka ragazzo sono un uomo e un adolescente, l’uno in nero l’altro in blu. Nessuna enfasi. Ecco Oscar Wilde, cui sono invece i rossi dettagli di cravatta, fiore e guanti a garantire immediata riconoscibilità. Emily Dickinson affascina e intenerisce: l’artista le concede una grazia di sguardo dove anche il segno interrotto non osa turbare la quieta armonia dell’insieme. Bellissimo il ritratto dell’artista accanto alla madre; l’intesa è sottolineata dal colore dell’abbigliamento di lei, non servono sguardi o contatti. Scanzonato e gioioso quello della compagna.

Walter Davanzo ritrae i propri punti di riferimento, familiari, culturali, le proprie passioni e affetti.

Sono ritratti che raccontano di un trasporto e di un senso di appartenenza che sa di istinto e piacere.

Il piacere, vero, nella scelta dei soggetti e l’istinto, libero, nella gestualità e sostanza del segno.

Un’appartenenza che attraversa mente e cuore in ogni senso, tempo e direzione. Davanzo entra nella storia e nelle storie con passione, e sperimenta.

Immediato e naturale è l’ assimilare queste immagini come parte della nostra esperienza e riconoscerle, allora. Saranno i vuoti che hanno intorno, le espressioni, i gesti cui alludono, gli sguardi, ma ci appartengono tutti questi ritratti e figure che dalla storia e dalla vita quotidiana si affacciano come da finestre di carta .Sfocati e volutamente incompiuti provocano un’empatia inaspettata nel coniugare la dimensione del ricordo individuale a quello collettivo.

Sono veri e come personaggi di un racconto che non necessita di un ordine predeterminato o una sequenza stabilita, essi dialogano con noi oggi. Ed è questo ciò che conta”.

Paola Bonifacio, Conegliano, 15 marzo 2017

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