Habeas Corpus - opere di Massimo Lagrotteria
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Habeas Corpus - opere di Massimo Lagrotteria
Comunicato
Habeas Corpus
La carne e lo sguardo della pittura nelle opere di Massimo Lagrotteria.
A cura di Cristina Muccioli
Assediate da un nero opaco, sordo e impenetrabile, figure umane incompiute investite dal candore minerale della luce sembrano chiedere con urgenza, o rendere grazie per il sollievo di aver preso corpo. Sembrano fatte per non essere viste, non ancora. Ma quei corpi vogliono essere visti. Senza sguardo, senza essere colti dall’altro, non esisteremmo, saremmo fantasmi. Il primo ad accorgersene, da sempre, è il pittore. Quelle che dipinge sono vite fatte a mano, e sono vite salvate.
Dall’oblio, dal tempo, dal silenzio più sigillato. Corpi inquieti, di una dolcezza affaticata, mendichi di completezza, non aggiornati sulle regole estetico-militari della mise en forme.
Eppure sono luminosi, radiosi, come sa esserlo un ricordo, anche un frammento di qualcosa che vogliamo evocare dentro di noi. Pensiamoci: quando accade è proprio nel buio che lo collochiamo. Ci concentriamo sulla sua messa a fuoco, sulla sua messa in salvo. E lo assicuriamo per sempre.
Massimo Lagrotteria, pittore apprezzato anche a livello internazionale, espone alla Galleria ArteSì di Modena una generosa collezione dei suoi soggetti olio su tela, alcuni inediti. Sono la carne della pittura, il suo sguardo su di noi, il nostro sguardo interpellato dal quadro.
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