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Cataldo Motolese

Ritratto di Cataldo Motolese
biografia: 

Curriculum Cataldo Motolese

Sono nato nel 1946 a Grottaglie (TA), ed ho tre figli. Da ragazzo lavoravo in una bottega come decoratore pensando che quella, in modo naturale, sarebbe stata la mia strada. Alcuni anni di lavoro, ma anche di osservazioni  per “rubare” il mestiere al torniante, al decoratore, al maestro fornaciaio. Erano i tempi in cui si andava dal “Maestro” ad imparare il mestiere per una vita che si apriva davanti ricca di speranze e di incertezze.

Diplomato all’Istituto  Statale d’Arte conseguo l’abilitazione per l’insegnamento di Educazione artistica e Discipline pittoriche. Dal 1970 al 1976 ho insegnato  presso il Liceo artistico di Latina.

 

Una giovinezza interiore dalle radici “antiche”

Svegliarsi una mattina e rendersi conto che si hanno molte cose da dire un desiderio enorme di esprimerle. Tutti i sogni messi nel cassetto irrompono e chiedono spazio. L’arte chiede spazio. La sua espressione diventa il modo più sano di affrontare un simile cambiamento, una giovinezza interiore dalle radici “antiche”. E si può ricominciare accettando che il tempo sia passato disegnando se stessi, e costruire così una relazione con il proprio sé e con il proprio corpo, e il travolgente bisogno di entrare in contatto con quel monologo e trovare quella voce creativa interiore per essere in grado di esprimerla, mai soddisfatto, instancabilmente fino all’ossessione.

 

L’ esistenza come un cammino è un insieme di tempi, alcuni sono carichi di felicità e si rammentano con piacere, altri sono amari ma sono proprio quelli che sopportano di accrescere una grande energia. La mia vita prima marcata da un grande senso di inidoneità e di irrequietudine  mette un arresto alle aspirazioni artistiche ritorna ad essa e si traduce in impulsi che via via incrociano la scelta, l’ostinazione, la creatività, l’arte.

 

 

 

PROFILO ARTISTICO E CULTURALE

 

Sono due gli aspetti da prendere in considerazione nell’analisi delle mie opere: la cultura figurativa e la cultura generale. Per cultura figurativa intendo i modi con cui  ho saputo, nel processo di formazione, rielaborare le forme della tradizione figurativa (tecnica, iconografia, stile). La cultura generale riguarda invece le conoscenze letterarie, storiche, filosofiche, estetiche che hanno influenzato le forme espressive; esse si collegano all’ambiente in cui opero.

 

La funzione emozionale appartiene alle immagini che coinvolgono i sentimenti dell’osservatore rielaborando le forme e i colori della realtà, deformandola, piegandola ad esprimere i propri sentimenti.

La funzione estetica è espressa da opere fatte per il piacere di essere guardate. Sono immagini dove le linee dei profili, la scelta e gli accostamenti dei colori, l’esecuzione tecnica, la disposizione degli elementi sono particolarmente curati per ottenere effetti di equilibrio, perfezione e piacevolezza visiva, cioè effetti fortemente estetici.

 

Le immagini hanno una funzione provocatoria quando vogliono provocare reazioni decise, anche di opposizione, quando vogliono sfidare il senso comune, irritare con accostamenti sorprendenti, insoliti, a volte persino inaccettabili che sollecitano però un nuovo modo di guardare le cose e di concepire la realtà, l’arte e la bellezza. Spesso, comunque, un’opera assolve a più funzioni. Esistono, inoltre, delle sfumature delle funzioni già viste proprie di un periodo artistico: l’arte primitiva aveva funzione propiziatrice, l’arte del ‘900 e fin qui ha spesso funzione politica di denuncia.

URL: 
https://www.cataldomotolesearte.it
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