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Gianni Sutera

biografia: 

GIANNI SUTERA – L’istinto emozionale nell’arte

 

Quattro figure dall’aspetto misterioso si stagliano nello spazio. Qualcosa di arcano, un’atmosfera sfuggente avvolge la loro anima tanto da celarne i volti.

Eppure osservando le movenze ne percepiamo lo stato d’animo. La pennellata è densa, grumosa quasi a rafforzare la presenza fisica dei soggetti. La stessa intensità espressiva appare nel dipinto El Toro dove l’accento grafico si fa riflesso di una frenetica gestualità forse a liberare l’istinto primordiale dell’arte, la creatività che trasforma il vero.

La dimensione interiore di Gianni Sutera si rivela quindi nell’immediato, nel suo modo incisivo e schietto di raccontare la realtà, nella passione per il colore che proietta stati d’animo, nel desiderio di sintesi ch’egli usa

nel catturare l’immagine.

Nei dipinti e nelle sculture –suggestiva Lo slancio con la figura in ferro che lieve s’innalza al cielo- Sutera scopre

la vita misteriosa dell’essere che accentuata dalla verità dell’arte ci accompagna alla scoperta di luoghi interiori che diventano simboli di memorie passate, di lievi inquietudini, di sentimenti ancestrali che l’autore

affronta come dati del contemporaneo.

Gli echi della pittura espressionista ed in particolare mitteleuropea si colgono con incidenza ed in maniera riconoscibile: nel segno corposo e materico, nell’essenza della struttura compositiva, nella deformazione attraverso la quale Sutera rappresenta i suoi soggetti, soprattutto figure maschili e femminili, sempre in preda a una metamorfosi emozionale.

Gruppi di persone, coppie, volti , brani di una realtà rappresi nel pulsare

del colore che spesso è testimone di una condizione esistenziale. Ogni tonalità si raccorda a una situazione e simbolicamemte ne riprende gli effetti. E pur vero che il percorso di Sutera ha radici molto profonde,

tutta l'attività artistica di questo originale autore si è definita nella ricerca di comprendere il valore sotteso della forma e del colore nei loro aspetti meno edonistici.

Sutera è poeta, pittore, scultore e pur nella diversità dei linguaggi ha continuato a raccontare l'essenza emotiva dell’arte mantenendo un legame forte con la ragione. La sua dunque non è un’espressione esclusivamente

d'istinto cioè gestuale ma meditata a lungo, assimilata da riferimenti culturali più vicini alla propria ricerca interiore.

Le evidenze cromatiche sono volte ad esprimere passionalità, si veda ad esempio la ripresa della figura in coppia in Abbraccio, dove il senso armonico delle forme si fondono in una struttura che mira alla conquista di un'armonia esistenziale.

Un percorso verso l'allusione, il significato nascosto dell'immagine, sorgono in Sutera da un'ispirazione, dalla riflessione,

dalla contemplazione. Così il soggetto viene spogliato da dettagli decorativi per essere essenzializzato, giocato nei contrappunti del segno come in Nudo di donna, dai riflessi matissiani.

Si sente dunque una meditazione sull'arcaismo della forma che è sempre spunto di riflessione.

L'arte è ricondotta alla matrice originaria dove le emozioni ed il tempo si fondono in una vibrante esperienza di vita.

 

Aprile 2013 Gabriella Niero, critica d'arte

 

 

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