LOBODILATTICE

Stefania Catastini S17S71

biografia: 

Vincitrice (ex equo) del premio internazionale terza edizione " Premio internazionale d'arte a tema di Zagarolo "Il Giocattolo" indetto dall'istituzione Palazzo Rospigliosi al quale ha partecipato con l'opera d'arte BARBIE che andrà ad aumentare la grande ricchezza del MUSEO DAMOANTROPOLOGICO del giocattolo di Zagarolo.
La commissione, presieduta dal presidente dell'A.R.G.A.M. (associazione romana gallerie d'arte moderna) Carmine Siniscalco (Curatore di artisti quali Man Ray, Niki de Saint Phalle) ha ritenuto di poter intervenire con rigore e lungimiranza per mostrare come nell'arte la denuncia e l'esternazione possano a volte prendere le sembianze di un rimedio.
Stefania Catastini è stata così giudicata dalla commissione con il seguente commento critico:
" Stefania Catastini trasferisce nell'immagine il risultato di un ragionamento che supera la realtà per proiettarsi in un futuro crudo e disincantato. L'immaginazione partecipa all'elaborazione dell'opera realizzata con una tecnica assolutamente non tradizionale, che sorprende e intriga, ed è funzionale al fine di esprimere un concetto sociale. Nella visione cubista del volto di Barbie si svela una meditata reazione al disagio e all'insoddisfazione del quotidiano e al piatto scorrere del tempo. La lettura trasgressiva e critica di atteggiamenti umani contribuisce a scomporre gli oggetti quotidiani che vengono stravolti come nel riflesso di uno specchio distrutto."

Nella conferenza stampa di apertura della primaverile A.R.G.A.M.a cui hanno partecipato anche i soli due primi vincitori del premio Zagarolo, Carmine Siniscalcoha citato il nome di Catastini e Bulgarini come quelli di due autentiche promesse artistiche nel panorama della pittura contemporanea.

" SONO SEMPRE PIU' CONVINTA CHE LE OPERE D'ARTE SIANO DEI POTENTISSIMI TALISMANI, ESTENSIONI ENERGETICHE DELL'ARTISTA CHE LI REALIZZA" Stefania Catastini

" VEDO IL VOLTO COME LUOGO DI UNICITA', SPAZIO IN CUI SI ESPRIME LA POTENZIALE POETICA DELL'ESSERE UMANO" Stefania Catastini
“LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE CORRE SENZA NEMMENO AVERE IL TEMPO DI GUARDARSI. IO VOGLIO CHE LO FACCIANO” Stefania Catastini
Dipingo volti perché il volto racchiude in sé tutta la personalità, il volto è un’analogia dell’intero apparato psicofisico. Il volto è la maschera con cui ci offriamo al mondo, e la maschera è la personalità, il termine persona deriva infatti dal greco “prosopon” che indica la maschera indossata dagli attori teatrali. Il primo punto fondamentale: la mia faccia non sono io ma solo una maschera che riassume in sé tutte le caratteristiche della personalità. Il volto è il luogo di incontro di energie ineffabili che esplodono nell'espressione, è qualcosa di asimmetrico, di individuale, composito e impuro; il contrario del tipico. Noi non siamo ciò che i nostri occhi vedono, indossiamo continuamente maschere e la cosa peggiore è che sotto la prima maschera ce ne sono molte altre.
"VIVO LA MIA ARTE COME UN CONTINUO ATTO DI MEDITAZIONE PERSONALE, PER IL RESTO TERAPIA. L'ARTE CI CURA, E' UN' ATTIVITA' UMANA CHE CI RIAVVICINA AL SACRO " Stefania Catastini
Nata a Fucecchio nel 1971 in provincia di Firenze, Stefania Catastini, dopo la laurea in architettura ottenuta a Firenze si dedica immediatamente alla libera professione.Architetto, pittore e fotografo, aveva scoperto già da adolescente una forte passione per le espressioni artistiche in genere, sperimentando anche l’arte del performare con il corpo; ma è solo con il raggiungimento delle maturità che riesce ad affermare la propria identità con una metodologia a lei ormai ben chiara.Nei suoi volti s’intuisce una grande energia e forza nel movimento, unita ad un’armonia della composizione e ad una sensualità/emozione molto coinvolgente. Dissolvendo il disegno per evadere dalla forma che incatena la materia, Stefania Catastini tenta di trovare il punto d’incontro che lega il corpo allo spirito dipingendo le emozioni dell’anima.
“S’intravede un’anima travagliata, forti passioni, una positività di fondo coperta da un quotidiano incerto.” Paolo Lorenzoni
DISSOCIAZIONE FIGURATIVA“.. riguarda la volontà che metto nella mia ricerca di associare la figurazione (intesa come rappresentazione che rimane fedele ad un modello naturale) alla dissociazione (intesa come rappresentazione autonoma non imitativa) Opposti che creano un punto di vista soggettivo ( all'inizio del mio percorso gli opposti erano cercati, forse in maniera banale ma all'epoca non mi sembrava, nell'uso del Bianco e Nero).... e via e via e via ce ne sarebbe da parlare ... “ Stefania Catastini
“ Il moderno personale di Stefania Catastini, sfugge allo sguardo per l’onda intuitiva di rimando che produce la sua composizione atta a trasmettersi verso un infinito inesistente di memoria che innesca la visione dei suoi lavori. L’artista ama il suo mondo e lo riproduce con immensa gioia: arrivano così modernissimi elaborati di ottima fattura che sono di una solidità a mezza strada fra la pittura e la scultura e comunque rendono il suo operato unico e piacevolissimo. Operato che richiama certamente una visione pop dell’arte ma che sicuramente è mediato da quella estrema perizia di fattura che lo rende sicuramente opera pregiata di gusto raffinatissimo. Artista dotata di talento, di conoscenze specifiche nell’arte, la attendiamo ad ulteriori evoluzioni della propria espressività pittorica che in virtù della sua età e del forte impegno artistico, ci permetterà di scoprire il velo che divida questa pittrice dalla sfolgorante personalità artistica dalla quotidianità che la circonda.” ………………………...Prof. Michael Musone
Realismo visionario, magico e trasfigurativo …. Emiliano d’Angelo Critico d’arte del museo Maui
"NON MI PIACE METTERE IN ORDINE LE COSE. SE QUALCOSA NON E' A POSTO DI FRONTE A ME, IO NON LA METTO A POSTO. MI METTO A POSTO IO" Diane Arbus
TRATTI FONDAMENTALI PER LA COMPRENSIONE DELLE OPERE Ogni quadro, per il suo aspetto simbolico, è una forma aperta sulla quale chiunque può applicare la propria immaginazione nel bene e/o nel male, io tento di svelare quello che conosco e restituirlo sotto una nuova luce. Tutte le mie opere nascono dalla sovrapposizione di due immagini; il bozzetto è tecnologico, la risoluzione manuale. L'intero lavoro è composto di due momenti, quello progettuale, con la sintesi digitale dell'immagine sorgente, e quello della produzione interamente manuale. Nella creazione dell'immagine di partenza le due immagini vogliono rappresentare l'unità duale, l'ego e l'alter ego il conscio e l'inconscio. Si forma così un' unica visione formata dalla composizione di macchie delimitanti confini prepotenti e definiti a demarcare le infinite sfaccettature del se (Uno, nessuno o centomila? Secondo me Centomila e più) Macchie che rappresentano i mille piccoli "io" separati, che si ignorano o sono ostili gli uni agli altri, alcuni piccoli "io " sono più forti degli altri e sono creati senza dubbio da eventi della vita e che si manifestano in circostanze indipendenti dalla propria volontà. Monocromie lucide dove nelle diverse e infinite sfumature di un unico colore si raccontano i diversi stadi dei gradi di evoluzione in cui si trova ognuno; sempre lo stesso ad un livello evolutivo diverso. La tela è molto lucida in quanto ogni uomo negli altri vede se stesso, ognuno è specchio dell'altro. La legge dello specchio dice che tutto quanto noi osserviamo nel mondo è solo una nostra proiezione; se vogliamo comprendere cosa si nasconde nel nostro subconscio è sufficiente che poniamo l'attenzione sugli aspetti del mondo che non sopportiamo e si quelli che invece apprezziamo. Infatti tutte le volte che condanniamo/esaltiamo qualcosa all'esterno in realtà stiamo condannando/esaltando sempre solo una parte di noi che proiettiamo su ciò che ci circonda. Ecco perchè ho ricercato le superfici lucide quasi a specchio. Ho inserito quello che chiamo il Marchio della bestia,definizione Apocalittica ma adeguata, il codice a barre ( è anche una firma poiché quel codice è il n. 17) che rappresenta il ns sistema economico, sociale, politico, familiare. L'impatto sullo sviluppo di una personalità è molto forte. Siamo tutti psicologicamente marchiati come le bestie. Altra analogia molto calzante per il termine marchiati riguarda le emozioni; anch'esse ci marchiano in maniera indelebile facendoci apparire quello che loro vogliono. Anche l'uso del QRcode rappresenta un'altra limitazione, quasi un labirinto di Minosse (Il Minotauro colui che hai represso) presente in ognuno dal quale è necessario uscire seguendo il proprio filo di Arianna. Sono molto interessata a studi di angeologia , sul come il sistema terra entra in contatto con il sistema cielo, sul come cogliere le energie e gli ordini superiori e, rifacendomi alla tradizione ebraica dove si attesta che vi sono settantadue sillabe triletteri ed esse sono uno dei più grandi e utili segreti dell’esistenza. Credo che l'angeologia sia una specializzazione indispensabile per qualunque studioso della mente, potrebbe dirsi una psicologia del profondo. Ogni sillaba trilettere è una via ed ha un senso preciso. Ho deciso di riportale su ogni mia tela che sento me lo richieda. " Quando ti vedo, non vedo una persona ma molte: una moltitudine. Per cominciare sei almeno 15 persone: tu, tuo padre, tua madre, i tuoi nonni, i tuoi bisnonni. Sei tutto questo qui e ora. Sei il tuo paese, e più indietro sei tutta la tua razza. Più indietro ancora sei tutte le razze. E ancora più indietro sei tutti gli esseri che sono morti e tutti quelli che nasceranno. E molto più indietro ancora sei tutte le galassie e l'Universo intero."

URL: 
http://www.stefaniacatastini.it
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San Miniato (Pisa)