Fondazione Pietro Rossini

La collezione si configura come una raccolta di opere d’arte del secondo Novecento ed è allestita open air, in un grande parco di sculture tra le colline della Brianza, presso l’abitazione del collezionista ed imprenditore Alberto Rossini. La raccolta denota una certa rilevanza nel panorama della scultura contemporanea in quanto è caratterizzata da opere spesso realizzate appositamente per il contesto in cui sono collocate ed in stretta relazione con il collezionista stesso che, nella maggior parte dei casi, intrattiene con gli artisti rapporti duraturi di amicizia, configurandosi come un vero e proprio mecenate. Partendo dalle ricerche degli anni Sessanta e Settanta, rappresentati dalle opere di artisti come Rambelli, Minguzzi, Negri, Milani, Mirko, fino a Pomodoro, Melotti e Turcato, questa rassegna di scultura si sviluppa attraverso le opere appositamente create per la collezione da Cascella e Consagra, per giungere al lavoro di artisti di una generazione più giovane, talvolta realizzati su diretta committenza del collezionista, come nel caso delle opere di Stähler e Ievolella. Il rapporto con il territorio è una peculiarità determinante della collezione ed il padiglione espositivo, progettato dall’architetto americano James Wines, fondatore del gruppo ‘Site’, offre coerentemente all’arte un luogo organico con l’ambiente circostante. La specificità della collezione risiede senza dubbio nel fatto che molti artisti si siano nel corso degli anni avvalsi delle competenze tecniche e dei materiali messi a disposizione dalle aziende di famiglia. Fra questi spiccano nomi importanti come Oppenheim e César, che proprio presso gli stabilimenti di Carate Brianza ha realizzato una delle sue opere più celebri, la Suite Milanaise. La fondazione si prefigge lo scopo di diventare un baricentro culturale per il territorio, stimolando l’interesse per l’arte contemporanea, in particolare per quanto riguarda la scultura, offrendo un luogo d’incontro per promuovere lo sviluppo culturale e l’aggregazione.