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Vita su Tralfamadore / Life on Tralfamadore

Inaugura

Venerdì, 20 Novembre, 2020 - 12:00

Presso

The Flat - Massimo Carasi
Via Paolo Frisi 3

A cura di

The Flat - Massimo Carasi

Partecipa

Paolo Cavinato - Daniel Mullen - Sali Muller - Stefan Milosavljevic

Fino a

Sabato, 19 Dicembre, 2020 - 19:30

Vita su Tralfamadore / Life on Tralfamadore

Comunicato

Vita su Tralfamadore

Paolo Cavinato - Daniel Mullen -  Sali Muller - Stefan Milosavljevic

Tralfamadore è il nome del pianeta immaginato dallo scrittore di science-fiction Kurt Vonnegut e vastamente descritto in molti dei suoi romanzi, tra i quali il più acclamato è “Mattatoio n. 5”.

Distante dalla terra miliardi di anni luce e munito di un’atmosfera letale per l'uomo, il corpo celeste è abitato da creature aliene che credono in una concezione circolare del tempo: cioè passato, presente e futuro esistono contemporaneamente. I Tralfamadoriani quindi hanno la possibilità di sperimentare la realtà in quattro dimensioni e sono in grado di vedere lungo la linea temporale dell'Universo.

Nella teoria della relatività, la quarta dimensione è riferita al tempo, componente che costituisce lo spazio-tempo quadridimensionale unificato in cui occorrono ed esistono tutti gli eventi del nostro universo.

Nel 1827 Möbius notò che l’esistenza di una quarta dimensione avrebbe permesso la trasformazione di un corpo tridimensionale nella sua immagine speculare attraverso una rotazione nella quarta dimensione.

Sali Muller (1981), artista Lussemburghese che spesso impiega specchi e superfici riflettenti, presenta in questa mostra una grande installazione e tre nuove composizioni tridimensionali capaci di generare nello spettatore lo spaesamento che il concetto di quarta dimensione, analogamente, spesso provoca.

Contrapposti ai piani cangianti di “Der Moment in dem sich alles dreht” (il momento in cui tutto gira) che ruotano nello spazio della galleria, alle pareti si alternano le opere “bidimensionali” di Daniel Mullen (Scozia 1985 ) e Paolo Cavinato (Italia 1975).  Entrambi gli artisti, pur con tecniche diversissime, rappresentano piani, superfici e linee che descrivono uno “Spazio Altro”, spaesato e spaesante, astratto e figurativo allo stesso tempo I dipinti di Daniel Mullen, perlopiù acrilici su lino, sorprendenti per la loro esecuzione, rappresentano piani intersecanti che fluttuano nello spazio siderale, mentre linee astratte ricordano i tunnel temporali a cui ci hanno abituato le saghe cinematografiche come Star Trek o Guerre stellari.

Anche i colori utilizzati, pur coprendo una complessa gamma, sembrano descrivere ambienti glaciali oppure infuocati, inospitali per l’uomo. 

Giocando tra invenzioni e paradossi, tra tridimensionalità e bidimensionalità grazie alle stratificazioni di fili da pesca dipinti a tratti, Paolo Cavinato rappresenta la quarta dimensione nelle proiezioni prospettiche di opere quali “Solaris” e ”Interior Projections”. A queste trasposizioni metafisiche di ambienti fisici (o materiali) Cavinato affianca la serie astratta di “Iridescences”, opere che si ispirano agli studi sulla luce compiuti da Giacomo Balla del 1912 e chiamate Compenetrazioni iridescenti, da cui è nata l’astrazione non – oggettiva.  

......Tralfamadore è qui con un’Infinità di sensazioni di colori, piani illusori, complanari e divergenti.

La cosmogonia tralfamadoriana si afferma anche nella project room con l’opera solitaria di Stefan Milosavljevic (Serbia, 1992)  “Mundos perdidos que se acarician suavemente” (mondi perduti che si accarezzano dolcemente) del 2020.

Oggetti preesistenti, con un proprio passato -due sfere, una di marmo nero di 35 cm e una semplice biglia blu- innescano relazioni e racconti che fungono da strati che si depositano per formare una nuova memoria. Il tempo, la quarta dimensione, interviene quindi ancora, con un ironia secca (?graffiante) tipica di Kurt Vonnegut.

 

Life on Tralfamadore

Paolo Cavinato - Daniel Mullen -  Sali Muller - Stefan Milosavljevic

Tralfamadore is the name of the imaginary planet described in great detail in many of science-fiction author Kurt Vonnegut’s novels, including his most acclaimed work “Slaughterhouse n. 5 ".

Billions of light years from the earth and surrounded by an atmosphere lethal for humans, this celestial body is inhabited by alien creatures who believe in a circular conception of time in which past, present and future exist simultaneously. Tralfamadorians therefore have the ability to experience reality in four dimensions and are able to see along the timeline of the Universe.

 In the theory of relativity, the fourth dimension refers to time, a component that constitutes the unified four-dimensional space-time in which all the events of our universe occur and exist.

In 1827 Möbius noted that the existence of a fourth dimension would allow the transformation of a three-dimensional body into its mirror image through a rotation in the fourth dimension.

In this exhibition, Luxembourg born artist Sali Muller (1981) – who frequently uses mirrors and reflective surfaces in her work – presents a large installation together with three new three-dimensional compositions capable of generating a sense of disorientation similar to that often caused by the concept of a fourth dimension.

 Contrasting with the shimmering planes of "Der Moment in dem sich alles dreht" (the moment when everything turns) that rotate in the gallery space, the walls showcase the "two-dimensional" works of Daniel Mullen (Scotland 1985) and Paolo Cavinato (Italy 1975). Both artists, albeit using very different techniques, represent planes, surfaces and lines that describe an “Other Space”, which is simultaneously disoriented and disorienting, abstract and figurative.

Surprising for their unusual execution, Daniel Mullen's paintings – for the most part acrylic on linen –, represent intersecting planes floating in sidereal space, while abstract lines remind us of the time tunnels that film sagas like Star Trek or Star Wars have accustomed us to.

Even the colors used, while covering a complex range, seem to describe glacial or fiery environments, inhospitable to humans.

Playing on a world between inventions and paradoxes and two- and three-dimensionality, Paolo Cavinato’s perspectival projections created using stratifications of painted fishing line represent the fourth dimension in works such as "Solaris" and "Interior Projections". To these metaphysical transpositions of physical (or material) environments, Cavinato adds his abstract series of "Iridescences", inspired by Giacomo Balla's studies on light titled Iridescent Compenetrations from 1912, from which non-objective abstraction was born.

...... Tralfamadore is found here in an infinity of sensations, illusionary colors, coplanar and divergent planes.

The Tralfamadorian cosmogony is also affirmed in the project room with a solitary work by Stefan Milosavljevic (Serbia, 1992) "Mundos perdidos que se acarician suavemente" (lost worlds that gently caress each other) from 2020.

Pre-existing objects, with their own past - two spheres, one in black marble measuring 35 cm and a simple blue marble - trigger relationships and stories that act as layers, which build up to form a new memory. Time, the fourth dimension, thus intervenes again, with a dry  irony typical of Kurt Vonnegut.

 

 

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