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Terzo evento AUT-OUT OF-F BIENNALE

Inaugura

Martedì, 5 Settembre, 2017 - 16:00

Presso

Galleria ItinerArte
Venezia, Dorsoduro 1046

A cura di

Virgilio Patarini

Partecipa

Giacomo Marighelli (performer), Fiorella Manzini, Virgilio Patarini

Fino a

Giovedì, 14 Settembre, 2017 - 19:00

Terzo evento AUT-OUT OF-F BIENNALE

Comunicato

Comunicato stampa

AUT-OUT OF-F BIENNALE - terzo appuntamento

Terzo evento per la Rassegna "Aut-Out Of-f Biennale", SABATO 9 settembre 2017, dalle 18,00, con il vernissage di DUE MOSTRE E UN CONCERTO alla Galleria ItinerArte, Venezia, Dorsoduro 1046, accanto alle Gallerie dell'Accademia. (Mostre aperte già da martedì 5 settembre).

Nei due spazi in cui si articola la Galleria ItinerArte, ovvero lo Spazio Campiello e lo Spazio Rio Terà, SABATO 9 settembre 2017, alle ore 18,00 si terrà il vernissage delle due mostre dedicate rispettivamente all’artista milanese VIRGILIO PATARINI (“Silhouettes et skylines”) e alla bolognese FIORELLA MANZINI (“Antologia 1999-2017”) con una performance poetico-musicale del giovane cantautore ferrarese GIACOMO MARIGHELLI, che, voce e chitarra, presenterà in alternanza brani del suo ultimo CD (“Il cerchio della vita”) e dei suoi ultimi due libri di poesie (“Il taccuino nero” e “Poesie d’altri tempi”). L’Organizzazione della rassegna è di Zamenhof Art (Milano- Napoli), in collaborazione con l’associazione Le Pleiadi (Venezia).

Le mostre saranno aperte già da martedì 5 settembre (ore 16-19) e saranno visitabili fino al 14 settembre, tutti i giorni dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19, con chiusura il lunedì. Ingresso libero.

Qui di seguito una breve presentazione dei tre protagonisti.

VIRGILIO PATARINI nota biografica

Virgilio Patarini (Breno,1967) è artista poliedrico: non solo pittore, ma anche autore, regista teatrale, curatore e critico d’arte, organizzatore di eventi, festival e rassegne. Fondatore e direttore di Zamenhof Art, attualmente collabora stabilmente come curatore con lo Spazio E di Milano, con la Muef Gallery di Roma e con la Galleria ItinerArte di Venezia, inoltre è l’ideatore e il direttore artistico del Ferrara Art Festival, giunto nel 2016 alla terza edizione. Tra i luoghi dove ha esposto come artista con mostre personali ricordiamo: la Basilica di S.Celso a Milano (“Frammenti di una Passione”, nel 2000); gli Archivi del ‘900 di Milano (doppia personale con V. Carrera “In principio era la Parola” nel 2007 e personale “Arcaico contemporaneo” nel 2008); la Galleria Ariele di Torino (“Fiori di cemento” nel 2009), lo Studio E.S.P. di Como (“Verba volant” nel 2005); la galleria Mirò ( “’A rebours” nel 2005), la Galleria Zamenhof  e l’Atelier Chagall di Milano (personali ogni anno dal 2003 al 2009). Nell'ambito del Progetto Post-Avanguardia ha presentato otto installazioni "site specific" (e due quadri) al Castello Malaspina di Massa nel settembre 2010 e una installazione al Castello di Carlo V a Lecce (30 ottobre-4 dicembre 2010). Sempre nel 2010 una sua installazione dedicata a Ofelia è stata esposta a maggio al Castello Estense di Ferrara, a luglio alla Pinacoteca Civica di Imperia, a settembre al Castello Malaspina di Massa e a novembre al Grand Palais di Parigi nell'ambito del Salon Comparaisons 2010, nella sezione "Installazioni libere" curata da Ewa Nowak, Catalogo Ed. Casta Diva. Nell'ottobre 2010 ha presentato quadri, sculture e installazioni al Chiostro di S.Anna a Ferrara, nella sezione "Arcaico Contemporaneo" della Biennale di Ferrara, biennale di cui è stato uno dei quattro curatori. Nel gennaio 2011 una sua grande personale antologica, curata da Rosamaria Desiderio e Cristina Stashkevich e intitolata "Ex-po(st) 2011", con oltre cento opere alla Galleria Zamenhof di Milano. Nel settembre 2011 la sua nuova mostra personale denominata "Nuovi orizzonti", curata da Valentina Carrera, alla Galleria Zamenhof di Milano. Nell'agosto 2012 una sua mostra personale a cura di I. Lubiniecka, a Venezia, Palazzo Zenobio, nel prestigioso Padiglione Islanda, sede abituale della Biennale. Nel marzo 2013 una doppia personale con Andrea Boldrini intitolata "Orizzonti" alla Galleria Vista di Roma. Nel maggio una tripla personale con Andrea Boldrini e Paolo Facchinetti intitolata "Orizzonti di luce" all'Atelier Chagall di Milano. Dal 30 novembre al 12 dicembre 2013 la sua personale “la ruggine e la luce” alla Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI).

Nell’agosto 2015 grande personale antologica con oltre 100 opere nei tre piani dello storico Palazzo Racchetta a Ferrara, nell’ambito del Ferrara Art Festival 2015, preceduta pochi mesi prima, nel mese di maggio, da un’analoga mostra presso il Complesso Museale Ricci Oddi di Piacenza. Tra gennaio e febbraio 2016 personale a Castel dell’Ovo a Napoli, nell’ambito del progetto “Dramatis Personae”

Ha esposto per cinque anni consecutivi a Parigi, al Grand Palais, al Salon Comparaisons, nella sezione "Installazioni libere" (dal 2010 al 2014), i primi due anni sotto la curatela dell’artista polacca Ewa Novak, negli ultimi tre con l’artista e curatrice coreana Kim Sang Lan.  E' presente sul C.A.M. Catalogo d'Arte Moderna della Mondadori dal 2010 e sui volumi, sempre Mondadori, "Le allusioni del colore" (2009), "Post-Avanguardia" (2010) e "Terza dimensione" (2011) e su molte altre pubblicazioni e riviste specializzate. Per ulteriori notizie vedi sito: www.virgiliopatarini.com

Hanno scritto di lui

“Quando si guarda un quadro la lettura non è mai unica. La verità di un quadro è poliedrica, come siamo poliedrici noi. Così, se prendiamo un quadro di Patarini, abbiamo la chiave di lettura informale, poi ci accorgiamo che ci siamo ingannati e vediamo che c’è l’elemento figurale, poi scopriamo che abbiamo trascurato l’aspetto buio, oscuro, misterico, assolutamente non infero, della sua tipologia di pittura… (…) Patarini è chiaramente un pittore che non ha equivoci. Ha un sua nobiltà di espressione, una sua voluta equivocità”

Paolo Levi

"La materia accarezzata, usata, plasmata e obbligata. Un senso che affiora come foglie marcite in acque stagnanti, appena velato dalla superficie torbida eppure perfettamente intelliggibile. Se la materia cromatica mescolata alle malte e agli ossidi assume posizioni in cui il caso è solo uno dei protagonisti, esaminando l'opera di Patarini emerge una volontà rappresentativa che può essere considerata, in termini di profondità e purezza, alla stregua di una dottrina filosofica. "

Michele Govoni

“Il desiderio di ciò che è già arrivato e di ciò che deve arrivare, e forse di ciò che non arriverà mai, mette in moto l’immaginazione per fissare questo istante di vita sulle tele o metterlo alla prova nelle installazioni. Questo legame intimo tra il reale e l’irreale che l’opera crea conferma che non esiste che il desiderio, il desiderio che viene dalla mancanza. Virgilio Patarini traduce sottilmente questa pulsione in qualcosa di nuovo sotto l’aspetto visivo e sotto l’aspetto tattile. Attraverso questa eruzione silenziosa, questo gioco dell’incombere dei colori e dell’esondare delle forme, l’artista rivela il Desiderio, che è essenza originaria della natura e che fa accadere il possibile nella realtà. L’esperienza patariniana conferma che niente di quello che esiste è quieto nella sua esistenza, niente è libero dall’impazienza dell’avvenire. Le sue tele, prova e riflesso di questa inquietudine, ci intrattengono con una leggerezza atmosferica dei colori, sul fondo dell’infinita fragilità delle vibrazioni tecniche. In effetti, lo spettatore cade nella sua trappola amorosa di pericolosa assenza del limite, nella sua nebbia, nella sua polvere. Polvere che potremmo anche dire di stelle” (trad. dal francese). 

Izabella Lubiniecka

FIORELLA MANZINI nota biografica

Fiorella Manzini è nata  a Bologna. Ha conseguito la Maturità Scientifica e, poi, la Maturità Artistica. Ha ottenuto l’idoneità in concorso nazionale all’insegnamento di Disegno nel ’67, ottenendone la relativa cattedra. Ha, però, continuato l’insegnamento di Educazione Artistica fino al ’97. Ha frequentato il Libero Corso del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna dal 2000 al 2004. Ha disegnato e dipinto nel corso di tutta la vita. Ha viaggiato in Italia ed in molti paesi europei, ma anche  in Nord  Africa ed in Asia. Ha subito il fascino dei beni culturali ma anche le bellezze dei colori e delle forme nei territori visitati.

Dal ’98 ha iniziato ad esporre in mostre personali e collettive presso sale di Enti Pubblici, Gallerie e Fiere d’Arte in Italia,  in vari paesi europei  ed anche a Shanghai.  L'ultima esposizione, nell'aprile 2017, è stata alla Triennale di Roma nella sede del Vittoriale. Ha ricevuto premi e riconoscimenti a partire dal 2002 fino ad oggi, dal Trofeo Valenti a Cremona, al Premio Italia a Certaldo Alta (Fi), ed altri tra cui il Premio Internazionale d’Arte ”Perla dell’Adriatico” a Grottammare (AP) , alla mostra  "Il Tempo e lo Spazio" a Roma ed il premio acquisto alla  Biennale d’Arte Contemporanea ad Alatri.

Hanno scritto di lei

 “La pittura della Manzini è specchio di un sentire vibrato, sotteso sulle corde di un sentimento panico della natura (…) L’istintività è dominante e, in essa la pittrice si fa dono di una comunicazione franca, appassionata, spontanea come un frutto stesso della natura.”

Bologna, 2000, Giovanna Pascoli Piccinini

“L’artista tesse trame di sottili sortilegi tra luce e tenebre, cerca le relazioni che intercorrono tra un  elemento e l’altro come se uno stesso flusso li rendesse vivi e vulnerabili, animati da una stessa energia e destinati alla stessa sorte dell’oscuro linguaggio. (…).”

Roma, 2006, Livia Compagnoni 

“ Nei lavori di Fiorella Manzini c’è sempre tensione e una costante ricerca di libertà che spesso si tinge di delicato e gentile spirito romantico e di un sincero senso poetico.”                                    

Da “La Cronaca”, Piacenza  19/11/2007, Luciano Carini

“ (…) Ogni opera della Manzini si presenta come “valore risultante”, prodotto ultimo di stimoli esterni attivamente recepiti e rielaborati, di contatti aperti con una realtà catturata nella sua essenziale fibra primaria. (…) La memoria (…) si svela dietro i dualismi visuali di questa doppia costituzione pittorico-plastica, nel confronto tra reale e irreale, tra ciò che effettivamente esiste…e ciò che è una sottile illusoria simulazione.”

Da “Profili d’Artista”, Satura art gallery, Genova, 2012, , Andrea Rossetti

“In Italia l’Informale Materico alla Fautrier vede(…) su questa scia ideale il lavoro di artisti come (…) Fiorella Manzini che contaminano una spiccata sensibilità per la materia a reminiscenze morlottiane, in un rapporto felice e fecondo con echi di Ultimo Naturalismo e rimandi ad una rappresentazione della natura colta nella sua essenza.”

da “La Via Italiana all’Informale”, Ed. Giorgio Mondadori, Milano, 2013, Virgilio Patarini 

GIACOMO MARIGHELLI nota biografica

Giacomo Marighelli è nato a Ferrara nel 1989, città in cui attualmente vive. Artista poliedrico, appassionato di tarologia metagenealogia, ha pubblicato fino ad ora sei album musicali, di cui tre con lo pseudonimo di Margaret Lee vantando la partecipazione diretta e indiretta di vari artisti tra i quali Alejandro Jodorowsky. Ha prodotto musiche per documentari e spettacoli teatrali firmandole col proprio nome; alcune canzoni sono state scelte dalla documentarista Rita Bertoncini per il suo film Una nuova scintilla candidato al David di Donatello 2015. Giacomo ha inoltre pubblicato tre libri di poesie e, oltre ad occuparsi per interesse personale a filmati video, si occupa di spettacoli teatrali svolti nell'improvvisazione. Nel 2015 ha fondato il Movimento Nullo con l'artista Lucien Moreau, assieme al quale ha messo in scena in una galleria d'arte di Ferrara il primo Effimero Nullo, spettacolo durato 40 ore ininterrotte. Nell'autunno 2016 viene pubblicato il suo nuovo album musicale Il cerchio della vita, disco dedicato alla Coscienza umana con lo scopo di fare riscoprire l'amore nelle persone. Nel 2017 pubblica il suo nuovo libro di poesie in collaborazione con l'artista disegnatore Vincenzo EmmanuelloPoesie d'altri Tempi

Poesie d’altri tempi

Dice a proposito di questo libro lo stesso Marighelli: "Nel 2013 ho preso un impegno con me stesso: scrivere almeno cinque poesie brevi ogni giorno e di condividerle gratuitamente con il mondo. Grazie alla tecnologia e agli attuali canali veloci ho deciso di farlo tramite il social networking Twitter, sito in cui ogni post deve essere contenuto entro i centoquaranta caratteri, perfetto per la mia intenzione. Nel frattempo, queste poesie, le ho chiamate TwitPoesie, pubblicate poi anche di volta in volta sul social Facebook. Tutt’ora continuo con questo gioco per me importante, ed è con piacere che fin da subito ho avuto meravigliosi riscontri da parte dei lettori. Poesia visiva, si potrebbe definire, in cui l’importanza del suono è forse maggiore della parola stessa, come avveniva con certe lingue antiche. Dopo avere conosciuto Vincenzo Emmanuello durante una serie di seminari tenuti da Silvano Agosti sul cinema e la vita, ho pensato di proporgli la seguente collaborazione: poesia illustrata. Euforico ha accettato, contribuendo così alla nascita del libro Poesie d’altri Tempi. Ho deciso di selezionare una quarantina di TwitPoesie scritte tra marzo, aprile 2016 e febbraio 2017; a sua volta Vincenzo, in accordo con me, di queste ne ha selezionate 22. Quindi un libro fatto a quattro mani, stampato in una tiratura limitata di 101 copie."

Il cerchio della vita (CD)

Dopo le pubblicazioni sotto il nome del suo alter ego Margaret Lee, la realizzazione di colonne sonore per documentari, spettacoli teatrali e le collaborazioni con alcuni dei nomi più rispettati del panorama musicale e culturale, questo è il primo disco interamente solista, al quale Marighelli sente l'esigenza di attribuire il proprio nome e la propria identità, senza filtri e senza maschere.

È in un casolare isolato, tra le cicale e i grilli di una torrida estate, che nasce Il Cerchio della Vita, e che cresce, alimentandosi di una poesia d'Amore. L'Amore, nella sua accezione più ampia. L'intento è di portare in musica la Bellezza in sé dell'Amore, ovvero di ciò che siamo noi esseri umani naturalmente. Un album di pura poesia, una produzione “in togliere”, che scarta il superfluo, e porta al massimo della loro espressività gli strumenti essenziali: chitarra acustica, chitarra elettrica e voce. Ogni canzone narra un episodio a sé, ma l'intenzione è l'elevazione, l'astrazione. Benché l'ispirazione nasca dal particolare e veicoli istanze personali, è ad un significato universale che esse tendono. L'Amore di cui ci parla Giacomo infatti, pur coinvolgendo nello specifico solo due persone, sprigiona un'energia il cui spettro di influenza travalica le vite dei soli protagonisti, e genera una Coscienza individuale che è anche patrimonio collettivo, una Coscienza che parte dal singolo, dai singoli, e che diventa in senso ampio Coscienza dell'umanità: Sviluppare Coscienza con Amore.

 

VEDI PROGRAMMA COMPLETO DELLA RASSEGNA SU

https://www.zamenhofart.it/aut-out-of-f-biennale/

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